Analisi sistematica per conoscersi meglio: il metodo del Bilancio di Competenze

 

Se chiedo direttamente a una persona cosa le piace mangiare, mi risponderà elencando i pochi piatti che le vengono immediatamente in mente. Se invece faccio la stessa domanda, ma invito la persona a pensare a categorie di portate, ad esempio che tipo di antipasto le piace, che tipo di piatti di pasta le piacciono, che tipi di piatti di riso le piacciono e così via, la persona darà risposte meditate, e descriverà le sue preferenze in modo molto più dettagliato.

Nel bilancio di competenze, che, come sappiamo, è consulenza per la scelta della professione obiettivo, usiamo un accorgimento simile. Se chiedo alla persona quali sono i suoi punti forti, mi indicherà le prime due tre caratteristiche che le vengono in mente. Nel bilancio di competenze invitiamo invece la persona a fare una riflessione più approfondita chiedendole di descrivere le sue caratteristiche all’interno di ciascuno dei fattori personali rilevanti per la buona e soddisfacente riuscita lavorativa: conoscenze e capacità tecniche, capacità trasferibili, atteggiamenti, interessi professionali, valori professionali.

In sintesi, con questo esercizio otteniamo una fotografia della persona molto più approfondita di quella ottenibile con la semplice domanda: Quali sono i suoi punti forti?

………………..  La versione prodotta con intelligenza artificiale (con alcune modifiche):

Un dialogo può rivelare molto di una persona, ma la qualità delle informazioni che emergono dipende spesso dal modo in cui poniamo le domande. Pensiamo, ad esempio, a una conversazione informale sul cibo: se chiediamo a qualcuno cosa gli piace mangiare, probabilmente ci risponderà con un elenco di pochi piatti che gli vengono in mente sul momento. Tuttavia, se invitiamo la stessa persona a esplorare categorie specifiche – antipasti, primi piatti, secondi, dolci – la risposta sarà molto più articolata. Questa tecnica permette di scavare più a fondo nei gusti e nelle preferenze, trasformando una risposta superficiale in un quadro dettagliato.

La stessa tecnica viene applicata nel bilancio di competenze, uno strumento di consulenza per chi vuole individuare una professione obiettivo. Nel bilancio di competenze, non ci limitiamo a chiedere a una persona: “Quali sono i tuoi punti di forza?”; facendolo, infatti, otterremmo risposte limitate e immediate, spesso legate solo a ciò che la persona ha già riflettuto o riconosce come rilevante. Invece, ponendo domande più strutturate e guidate, aiutiamo la persona a esplorare e analizzare aspetti della propria esperienza e personalità che altrimenti rimarrebbero nascosti.

Il Metodo delle Categorie nel Bilancio di Competenze

Nel bilancio di competenze, le domande sono organizzate per stimolare una riflessione approfondita su alcune macro-aree che coprono tutti gli aspetti rilevanti per una carriera soddisfacente e di successo:

  1. Conoscenze e capacità tecniche: Qui si esplorano conoscenze e capacità tecniche acquisite tramite formazione, esperienze lavorative o personali. Ad esempio, si potrebbe chiedere: “Quali strumenti tecnici o software conosci bene?” o “In quali ambiti ti senti esperto?”. Questa riflessione permette di individuare conoscenze e capacità tecniche specifiche che possono essere immediatamente spendibili nel mercato del lavoro.
  2. Capacità trasferibili:
    Queste sono capacità nin a contenuto tecnico applicabili in contesti diversi, come la capacità di risolvere problemi, lavorare in team, comunicare efficacemente o organizzare attività. Spesso le persone non ne riconoscono il valore di queste se non vengono guidate nella riflessione. Un esempio di domanda potrebbe essere: “Come affronti situazioni inaspettate o complesse?”.
  3. Atteggiamenti:
    Gli atteggiamenti indicano il modo tipico in cui affrontiamo il lavoro e le relazioni professionali. Chiedere: “Come reagisci a situazioni di stress?” o “Che approccio adotti per imparare cose nuove?” aiuta a delineare un quadro del comportamento e della motivazione personale.
  4. Interessi professionali:
    Qui si esplora ciò che la persona ama fare e i settori o attività che la appassionano. Una domanda utile potrebbe essere: “Quali tipi di attività ti fanno perdere la cognizione del tempo?”.
  5. Valori professionali:
    I valori definiscono ciò che una persona considera importante nel lavoro: stabilità, autonomia, creatività, collaborazione, impatto sociale. Domande come “Cosa è importante per te sul lavoro?” aiutano a identificare ciò che motiva davvero.

Il Valore della Struttura nella Consulenza

Questo approccio sistematico non solo permette di ottenere una “fotografia” più dettagliata della persona, ma ha anche un effetto trasformativo. Durante il processo, i clienti spesso si rendono conto di aspetti di sé stessi che non avevano mai considerato. L’invito a riflettere per categorie amplia la consapevolezza delle proprie capacità e potenzialità.

Ad esempio, una persona che inizialmente si definisce come “organizzata e puntuale” potrebbe, attraverso un’analisi strutturata, scoprire che possiede anche capacità di leadership, problem-solving, o un grande senso di responsabilità verso gli altri. Questi elementi, emersi grazie a un metodo guidato, diventano risorse preziose da comunicare durante un colloquio o da sfruttare per orientare la propria carriera.

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.