Come imparare a imparare in sintesi
In estrema sintesi, per imparare a imparare (cioè, per migliorare la propria capacità di apprendimento) è necessario apprendere le tecniche di studio, e continuamente programmare e monitorare il proprio processo di apprendimento.
Questo articolo ti spiega da dove viene il concetto di imparare a imparare (o, se preferisci, apprendere ad apprendere, in questo scritto userò le due espressioni come sinonimi) e in quali modi gli insegnanti possono aiutare i loro alunni a sviluppare questa competenza.
Perché imparare a imparare è importante
Migliorare negli studenti la capacità di imparare a imparare è uno degli obiettivi che spesso compaiono nel PTOF, Piano triennale dell’offerta formativa delle scuole italiane.
Imparare a imparare è una delle otto competenze chiave europee, cioè di quelle competenze che tutti gli Stai membri della Unione europea dovrebbero preoccuparsi di sviluppare nei cittadini.
Le competenze chiave europee sono fondamentali per favorire l’inclusione sociale, la mobilità, l’occupazione, la partecipazione attiva alla vita democratica e la crescita economica dell’Unione Europea. Vedi a riguardo il mio articolo Competenze chiave europee e orientamento professionale. Vedi anche Le competenze, cosa sono e come utilizzarle nell’orientamento.
Una definizione di imparare a imparare
La Raccomandazione del 2018
La definizione attuale di imparare a imparare promossa dall’Unione europea nella Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente (descritta in dettaglio nel mio articolo lincato sopra) è totalmente confusa, perché è stata integrata con le competenze personale e sociale che sono cose diverse. La Raccomandazione parla di:
Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare: la competenza personale, sociale e la capacità di imparare a imparare consiste nella capacità di riflettere su sé stessi, di gestire efficacemente il tempo e le informazioni, di lavorare con gli altri in maniera costruttiva, di mantenersi resilienti e di gestire il proprio apprendimento e la propria carriera. Comprende la capacità di far fronte all’incertezza e alla complessità, di imparare a imparare, di favorire il proprio benessere fisico ed emotivo, di mantenere la salute fisica e mentale, nonché di essere in grado di condurre una vita attenta alla salute e orientata al futuro, di empatizzare e di gestire il conflitto in un contesto favorevole e inclusivo.
Come si vede, c’è di tutto e di più: salute mentale, fisica, competenze orientative, gestione del tempo….
La Raccomandazione del 2006
Molto più chiara la definizione contenuta nella Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente.
Imparare a imparare: imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza.
Qui innanzitutto troviamo un modello basato su fattori di primo e secondo ordine, o, se vogliamo, sotto e sovra ordinati. La competenza di imparare a imparare (fattore sovraordinato o di secondo livello) è il risultato / è resa possibile dalla presenza o dell’azione di altri fattori.
La definizione 2006 elenca, un po’ alla rinfusa, i seguenti fattori:
- organizzare il proprio apprendimento
- essere consapevoli dei propri bisogni (solo formativi o forse anche quelli personali in senso ampio che però possono impattare sull’apprendimento)
- essere consapevoli del proprio processo di apprendimento
- perseverare nell’apprendimento
- superare gli ostacoli all’apprendimento.
E’ da notare che nella definizione manca un riferimento esplicito alle tecniche di studio, che pure, nell’imparare a imparare, sono fondamentali. Ci sono dei generici riferimenti a organizzare il proprio apprendimento che però viene poi sviluppato con riferimento alla gestione del tempo e delle informazioni. C’è inoltre un riferimento alla capacità di sormontare gli ostacoli e all’acquisizione di nuove abilità che però non vengono dettagliate ulteriormente.
I fattori elencati nella definizione hanno natura diversa. Perseverare nell’apprendimento è un atteggiamento. Gli atteggiamenti sono la modalità tipica di ogni persona di affrontare determinate situazioni.
Organizzare il proprio apprendimento è una capacità trasferibile (le capacità trasferibili sono chiamate anche competenze trasversali). Le capacità trasferibili sono abilità che non hanno un contenuto tecnico o scientifico. Vedi approfondimento nel mio articolo Competenze chiave europee e orientamento professionale.
Essere consapevoli dei bisogni e del proprio processo di apprendimento sono condizioni che risultano dall’utilizzo di altre capacità trasferibili: individuare i propri bisogni e analizzare il proprio processo di apprendimento. Superare gli ostacoli all’apprendimento è reso possibile dal possesso della capacità trasferibile problem solving.
Perciò su questa base posso dire che, se voglio promuovere la competenza di apprendere ad apprendere, dovrò insegnare:
- come organizzare il proprio apprendimento,
- come analizzare se stessi con riferimento a bisogni e apprendimento,
- come sviluppare il problem solving relativamente alle difficoltà di apprendimento.
- Dovrò inoltre assicurare che la persona voglia perseverare nell’apprendimento, sia cioè motivata ad apprendere.
Difficoltà con la motivazione ad apprendere
A livello del singolo studente può rivelarsi problematico intervenire sulla motivazione ad apprendere, perché la motivazione ad apprendere è un atteggiamento che dipende anche dal contesto. Ad esempio docenti incapaci, noiosi, freddi o addirittura ostili la ridurranno grandemente.
L’atteggiamento riguardo all’apprendimento dipende inoltre da autoefficacia e stili di attribuzione: persone con un elevato livello di autoefficacia avranno in genere un’elevata motivazione ad apprendere. Autoefficacia e stili di attribuzione però si formano in anni di esperienza di vita e non sono facilmente modificabili come lo è ad esempio il metodo di studio. Vedi i miei articoli Albert Bandura e il senso di autoefficacia e Imparare l’ottimismo. Gli stili di attribuzione secondo Martin Seligman.
Infine, la motivazione all’apprendimento dipende anche dalla difficoltà percepita riguardo allo studiare. In termini generali, se non so come raggiungere un determinato obiettivo o ritengo che le azioni da fare siano superiori alle mie capacità, eviterò di impegnarmi in quella direzione, vedi il mio articolo La motivazione al cambiamento: un modello teorico. Imparare a organizzare il mio apprendimento e le tecniche di studio riduce la difficoltà percepita, vale a dire influenza la motivazione allo studio. Perciò faccio un errore logico se inserisco fra le determinanti di imparare a imparare una variabile (la motivazione ad apprendere) che a sua volta è influenzata da altre variabili del modello (conoscere le tecniche di studio e come organizzare il mio apprendimento).
Una definizione di sintesi
Personalmente preferisco definizioni chiare e sistematiche, perciò vale la pena di cercare ancora.
Innanzitutto vale la pena di evidenziare che alla base della competenza imparare a imparare c’è innanzitutto il presupposto che sia possibile imparare a imparare. Così Campaign for Learning (citato in Hoskins B., Fredriksson U. (2008) Learning to Learn: What is it and can it be measured?)
Apprendere ad apprendere richiede al discente di attivarsi per migliorare il proprio processo di apprendimento. Promuovere la capacità di apprendere ad apprendere valorizza l’autonomia e lo spirito di iniziativa del discente.
Hoskins e Fredriksson evidenziano come imparare a imparare è caratterizzata dalla metacognizione (più esattamente da un aspetto della metacognizione che viene definito metalearning), cioè dalla capacità di riflettere sul proprio processo di apprendimento.
In generale, la metacognizione viene definita come ogni conoscenza o attività cognitiva che è focalizzata o regola un qualunque processo cognitivo.
Riflettere però è un termine generico (riflettere su quali aspetti esattamente?) che andrebbe dettagliato meglio.
Un altro aspetto che secondo Hoskins e Fredriksson fa parte della metalearning è la capacità di pianificare e monitorare il proprio processo di apprendimento.
In sintesi, possiamo individuare nella competenza imparare a imparare tre abilità principali:
- saper utilizzare le tecniche di studio
- saper programmare il proprio processo di studio
- saper analizzare il proprio processo di apprendimento, sia con riguardo al monitoraggio del processo di apprendimento sia ad altri aspetti quali ad esempio le modalità di studio preferite e il vissuto emotivo.
Per i motivi che ho spiegato sopra, non includerei fra le capacità che permettono di imparare a imparare l’atteggiamento essere motivati ad apprendere. Essere motivati ad apprendere è un prerequisito. Se la persona non è motivata ad apprendere non sarà interessata a imparare a imparare. Si tratta così di elementi strettamente collegati, ma che hanno natura diversa.
In interventi con studenti volti a migliorare la loro capacità di imparare a imparare sarà comunque utile anche analizzare la motivazione ad apprendere di ciascuno e intervenire per migliorarla.
In che modo gli insegnanti possono promuovere la capacità di imparare a imparare?
Una volta che abbiamo ben definito le componenti di apprendere ad apprendere, migliorare questa competenza è semplice: si tratta semplicemente di intervenire su ciascuna componente.
Gli insegnanti, nella loro attività quotidiana, possono migliorare la capacità di imparare a imparare promuovendo una serie di comportamenti. Vediamo un po’ più in dettaglio.
Saper utilizzare tecniche di studio: gli insegnanti possono insegnare le diverse tecniche di studio e invitare gli studenti a utilizzarle in maniera continuativa.
Programmare il proprio processo di studio: gli insegnanti possono svolgere una serie di attività che invitano gli studenti a programmare costantemente la propria attività di studio.
Analizzare il proprio processo di apprendimento: gli insegnanti possono svolgere una serie di attività che aiutano gli studenti a identificare il proprio stile di apprendimento, monitorare il processo di apprendimento e risolvere o minimizzare eventuali difficoltà.
Prima di intervenire su queste tre fattori, è necessario approfondire e possibilmente migliorare la motivazione allo studio, analizzando come lo studente vive la scuola, Se l’esperienza dello studente è negativa, infatti, non avrà interesse a impegnarsi in un programma di miglioramento delle sue capacità di imparare.
Contattami all’indirizzo l.evangelista@orientamento.it se desideri svolgere una formazione per migliorare la capacità di imparare a imparare nei tuoi studenti.
La promozione nella scuola italiana della competenza imparare a imparare
La competenza apprendere ad apprendere è promossa nella scuola italiana, anche se in modo un po’ confuso, almeno dal 1997. Vedi i miei articoli La formazione orientativa nella scuola e Didattica orientativa 1997-2023: sviluppo e declino.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.