Come migliorare la scuola. La proposta OCSE

libro Scuola di prima classe

Questo articolo riporta le principali indicazioni di Schleicher A. (2018, ed. it. 2020) Una scuola di prima classe. Come costruire un sistema scolastico per il XXI secolo.

Un commento

Schleicher è il responsabile del programma PISA, gestito da OECD. Ogni 3 anni il programma PISA svolge una rilevazione sui livelli di apprendimento di migliaia di studenti di 15 anni, in tutto il mondo, e sui diversi sistemi di istruzione in cui i giovani si trovano. La rilevazione 2022 ha coinvolto 690.000 studenti di 81 Paesi.

In Una scuola di prima classe. Come costruire un sistema scolastico per il XXI secolo l’autore prova a identificare, sulle base dei risultati del test PISA, quali sono le caratteristiche dei sistemi di istruzione che assicurano i livelli di apprendimento più elevati.

Ho delle perplessità sull’impostazione generale del libro.

A pagina 75 l’autore afferma che i dati non dicono alcunché sui rapporti di causa ed effetto. Le correlazioni sono spesso ingannevoli: se gli uccelli cantano e sorgere del sole, e ciò avviene ogni giorno, ogni anno, e in tante diverse parti del mondo, non vuol dire che il sole sorge perché gli uccelli cantano. In parole povere, sapere come agiscono i sistemi più efficaci non basta per sapere come migliorare quelli meno efficaci.

Alla pagina successiva l’autore afferma però che i confronti internazionali possono essere utilizzati per un’attività di confronto sistematico, e che il confronto permette di valutare in che modo le differenze tra Paesi possono essere ricollegati a determinate caratteristiche dei sistemi scolastici di quei Paesi. Cita gli studi comparativi di Tucker 76.

Dunque l’analisi PISA di per sé non permette di ricavare indicazioni di causa effetto fra risultati di apprendimento degli studenti  e le caratteristiche dei diversi sistemi educativi, ma queste indicazioni possono essere ricavate dagli studi comparativi.

Tuttavia in punti successivi del libro l’autore fa affermazioni varie sulla base dei dati PISA. Ad esempio a pagina 258 afferma che gran parte delle differenze di rendimento fra le scuole possono essere statisticamente associate e spiegate con i dati che PISA raccoglie da studenti, genitori, insegnanti e presidi.

La mia impressione è che ci siano una serie di variabili nascoste che influenzano le conclusioni dell’autore sui rapporti fra livelli di apprendimento e le caratteristiche dei sistemi educativi.

Ne indico alcune.

Il test PISA viene somministrato e valutato per nazioni, tuttavia i risultati relativi al nazioni di dimensioni molto diverse andrebbero comparati con attenzione. Ad esempio Singapore e Estonia, che nel PISA ottengono risultati di eccellenza hanno rispettivamente 5 milioni (come il Veneto) e 1,5 milioni (cioè, come il totale delle province di Firenze, Prato e Pistoia) di abitanti.

I livelli di apprendimento sono influenzati dai livelli di reddito delle singole famiglie. Studenti provenienti da famiglie di status socio economico elevato ottengono in genere risultati migliori. Confrontando Paesi in cui la percentuale di famiglie con status socio economico elevato misurato  in livello assoluto è molto diversa si opera una distorsione. Vedi 191, dove l’autore fa riferimento a Finlandia, Islanda e Norvegia.

Un altro elemento di distorsione dichiarato dall’autore è vivere in città. Secondo l’autore gli  studenti che abitano in aree urbane di oltre 1 milione di abitanti (con eccezione di Belgio e Stati Uniti) ottengono risultati migliori 233 (ma, di nuovo, potrebbe dipendere dal fatto che in città i redditi degli abitanti sono mediamente maggiori). Tuttavia l’autore sostiene che c’è proprio un effetto città distinto dal livello di reddito 233.

Un ulteriore elemento di distorsione è quello culturale. In società che valutano e promuovono l’apprendimento come quelle orientali (Cina, Giappone, Corea) gli studenti sono maggiormente spinti a imparare a prescindere dall’organizzazione scolastica. In Italia, vedi le differenze di rendimento fra gli studenti di Nord e Sud (che almeno in parte potrebbe comunque essere spiegato dal fatto che gli studenti sono mediamente più poveri).

In sintesi, le conclusioni dell’autore vanno prese con cautela.

La struttura del test PISA

Il nucleo centrale dell’indagine PISA è una serie di prove internazionalmente concordate in matematica, scienze, lettura più altri domini cognitivi a carattere innovativo, che vengono effettuate con cadenza triennale su campioni rappresentativi di studenti quindicenni provenienti da ciascuno dei Paesi partecipanti 55.

PISA valuta sia la conoscenza dei contenuti disciplinari sia la capacità degli studenti di applicare tali conoscenze in modo creativo anche in contesti non familiari 55.

L’impianto essenziale della ricerca è rimasto immutato fin dal suo primo avvio nel 2000 per assicurare la compatibilità fra le diverse edizioni 56.

Una prova del test PISA può essere fatta a questa pagina.

PISA è strettamente collegato al PIAAC, che misurabilità di base in lettura, scrittura, matematica e la capacità di gestire le tecnologie dell’informazione e della comunicazione in adulti fra i 16 e i 65 anni 55.

Capitolo 1. L’istruzione scolastica attraverso gli occhi di uno scienziato

in questo capitolo l’autore racconta come hai iniziato a occuparsi del test PISA, in che modo il test è stato sviluppato, l’impatto del test.

L’idea innovativa alla base di PISA consiste nel verificare direttamente le competenze degli alunni, in base a parametri stabiliti a livello internazionale; nel collegare i risultati ottenuti con dati provenienti da studenti, insegnanti, scuola e sistemi, per comprendere le differenze nei risultati; e poi sfruttare la forza della collaborazione per intervenire su quei dati, sia creando punti di riferimento condivisi sia facendo leva sull’influenza dei pari 25.

La singola scuola può inoltre partecipare al test PISA for schools per capire in che posizione si trova in un quadro internazionale 25, vedi PISA for schools (il sistema non è disponibile per l’Italia).

Per andare bene in PISA gli studenti devono essere in grado di estrapolare da ciò che hanno imparato a scuola, di pensare in modo trasversale rispetto alle singole materie e di applicare creativamente le proprie conoscenze in situazioni non familiari 26.

La prima indagine si è svolta nel 2001 27. Al momento l’indagine PISA riunisce più di 90 Paesi 27.

Quando si poteva ancora supporre che quanto veniva appreso a scuola potesse valere per una vita intera, trasmettere contenuti disciplinari omogenei e sviluppare abilità cognitive di routine era giustamente ritenuto di centrale importanza per l’istruzione 40.

Il successo scolastico oggi non ha più a che fare con il saper riprodurre contenuti della conoscenza; ha invece a che fare con il saper estrapolare e applicare in situazioni inedite le nozioni apprese. Il sapere epistemico – affine al tipico modo di pensare, per esempio, degli scienziati, dei filosofi dei matematici – ha la precedenza sulle capacità di ricordare singole formule, nomi o luoghi. Perciò, la formazione scolastica del mondo attuale deve basarsi su creatività, pensiero critico, problem solving, e su particolari metodi di lavoro, fra cui la comunicazione e la collaborazione, sulla familiarità con gli strumenti del lavoro, a partire dalla capacità di prendere e di sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie, e sulla capacità di vivere appieno un mondo dal multiforme aspetto come cittadini attivi e responsabili 42.

Più in generale, cambiamenti nella domanda di competenze hanno assegnato un ruolo preminente a quelle sociali ed emotive. Queste ultime hanno a che fare con la realizzazione dei propri obiettivi, con le relazioni quotidiane e lavorative e con la gestione delle emozioni. Comprendono qualità caratteriali come la perseveranza, l’empatia, cioè l’assunzione della prospettiva altrui, la consapevolezza, l’etica, il coraggio e la leadership 43.

Il passato era legato al sapere accumulato, il futuro dal sapere generato dalle persone 45. Quella del passato era una scuola (…) con insegnanti e contenuti suddivisi per materia e studenti separati in percorsi di studio distinti, con istituti progettati per tenere gli alunni dentro e il resto del mondo fuori, con una mancanza di dialogo con le famiglie e una certa riluttanza a collaborare con le altre scuole 45.

L’istruzione scolastica in passato era incentrata sulle materie, in futuro deve basarsi sui progetti, costruendo esperienze che aiutino gli studenti a pensare oltre i confini fra le singole discipline 46.

In passato a studenti diversi veniva impartito il medesimo insegnamento, adesso i sistemi scolastici devono cogliere la diversità con approcci differenziati all’apprendimento. 46. Il futuro dovrebbe basarsi sulla costruzione del sapere a partire dalle passioni e dalle capacità degli alunni, con un aiuto alla personalizzazione dell’apprendimento e delle valutazioni, attraverso modalità che promuovono l’impegno e i talenti individuali 46.

Possiamo sintetizzare i principali cambiamenti auspicati dall’autore:

  • dalle discipline e le abilità cognitive di routine alle competenze socio emotive 40, 41 e inoltre creatività, pensiero critico, problem solving.
  • dall’apprendimento mnemonico alla capacità di imparare a imparare 42.
  • dall’apprendimento individuale all’apprendimento cooperativo 43.
  • dall’apprendimento per materie a quello basato sui progetti 46
  • dall’apprendimento uguale per tutti, con gli studenti divisi in fasce di età, all’insegnamento personalizzato 46.
  • da politiche pubbliche focalizzate sul tasso di partecipazione all’istruzione a politiche focalizzate sui risultati dell’istruzione 47
  • riguardo ai dirigenti scolastici: dalla gestione burocratica della scuola alla leadership didattica 47.
Master in Orientamento degli adulti
Master in Orientamento degli adulti

Capitolo 2. Alcuni miti da sfatare

Secondo l’autore il test PISA permette di sfatare alcuni miti.

Anche gli studenti poveri possono ottenere buoni risultati

I risultati del test PISA sono chiaramente correlati con la condizione sociale degli studenti e delle scuole, tuttavia anche studenti poveri riescono a ottenere ottimi risultati. Ragazzi con condizioni sociali simili possono mostrare grandi differenze di rendimento a seconda della scuola che frequentano e del Paese in cui vivono. I Paesi in cui gli studenti svantaggiati riescono sono quelli che intervengono per ridurre le diseguaglianze sociali.

Non è vero che gli immigrati peggiorano i risultati complessivi dei sistemi scolastici

Non è vero che gli immigrati peggiorano i risultati complessivi dei sistemi scolastici 58. I risultati PISA mostrano che non esiste alcuna correlazione fra la maggiore o minore percentuale di studenti con un background migratorio in un determinato Paese e il maggiore o minore livello di performance raggiunto dalla sua popolazione studentesca. 58. A livello di singola classe però (dico io) i risultati possono essere diversi, a p. 197 dice che I dati PISA mostrano che uno dei più importanti fattori che possono influenzare il rendimento di uno studente è il background socio economico dei suoi compagni di classe.

Il denaro speso nell’istruzione è importante ma solo fino a un certo punto

Il successo dell’istruzione dipende non solo dalla quantità di denaro che ogni Paese è in grado di spendere, ma soprattutto dal modo in cui lo spende. Oltre una certa soglia non c’è relazione fra spesa per studente e rendimento medio, conta come si spende 61.

La numerosità delle classi è solo debolmente correlata al successo scolastico

Le classi meno numerose non sempre garantiscono risultati migliori. Non è chiaro però a quali numeri si riferisce (10 studenti? 30 studenti? La tabella a p. 124 mostra che nei diversi Paesi il numero degli studenti per classe va da 20 a 45 – Cina e Turchia). La riduzione degli alunni per classe comporta un’inferiore disponibilità di fondi per aumentare gli stipendi degli insegnanti che influenza le possibilità di aggiornamento e il tempo dedicato agli alunni. Sembra che la retribuzione degli insegnanti sia un fattore più importante della numerosità delle classi.

Il numero delle ore di scuola favorisce il successo scolastico ma solo fino a un certo punto

I Paesi con più ore complessive di tempo a scuola e di studio domestico spesso vanno peggio nelle prove PISA. Questo dimostra che i risultati scolastici sono il prodotto sia della quantità che della qualità delle opportunità di apprendimento. Se si mantiene invariata la qualità dell’istruzione, un incremento di tempo produce risultati più elevati. Nel momento in cui un Paese invece migliora la qualità dell’istruzione tenderà a ottenere risultati migliori senza dover prolungare il tempo di apprendimento per gli studenti 64.

Influsso di altri fattori sul successo scolastico

Nella maggioranza delle Nazioni in cui gli alunni si aspettano di dover lavorare sodo per riuscire, praticamente tutti conseguono regolarmente prestazioni di livello elevato 67. Inoltre tenuto conto di altri fattori quali abitudini di studio e atteggiamento nei confronti della scuola, gli studenti socio economicamente avvantaggiati tendono a riportare voti più alti nei compiti in classe coi propri insegnanti rispetto ai pari più svantaggiati 67

La cultura di appartenenza esercita un certo influsso sul rendimento degli studenti, ma ci sono anche altri fattori 68.

Altri fattori, oltre alle capacità degli insegnanti, influenzano l’alto rendimento degli studenti. Tuttavia è utile avere insegnanti preparati almeno a livello medio.

Creare classi di studenti di pari capacità non sembra avere risultati importanti sui livelli di apprendimento complessivi 73.

Capitolo 3. Alcune caratteristiche di sistemi scolastici ad alte prestazioni

L’autore inizia dichiarando che i risultati del PISA fotografano la situazione in un determinato momento ma non sono in grado, per loro natura, dimostrare come sistemi scolastici siano giunti fin lì o quale ruolo abbiano assunto le varie istituzioni e organizzazioni nel percorso se di facilitazione o di intralcio.

In più i dati non dicono alcunché sui rapporti di causa ed effetto. In parole povere, sapere come agiscono i sistemi più efficaci non basta per sapere come migliorare quelli meno efficaci. È uno dei limiti maggiori di una comparazione internazionale ed è per tale ragione che devono entrare in gioco altri tipi di analisi. È lo stesso motivo per cui fra l’altro, la rilevazione PISA non si arroga la presunzione di indicare a nessun Paese quello che occorre fare punto 75.

I dati raccolti da PISA possono invece essere utilizzati per un confronto sistematico e una valutazione circa il modo in cui queste differenze possono essere ricollegate a determinate caratteristiche dei sistemi scolastici dei Paesi. Il dati del test PISA possono cioè essere utilizzati per studi comparativi. Questi studi possono mettere in luce una serie di caratteristiche che tutti i sistemi ad alto rendimento si trovano a condividere 76.

Caratteristiche dei sistemi educativi migliori

  1. INVESTIMENTI ELEVATI IN EDUCAZIONE Ci sono elevati investimenti in educazione, e retribuzioni elevate per gli insegnanti
  2. ATTENZIONE AGLI STUDENTI LENTI viene dedicata attenzione a tutti gli studenti, gli studenti più lenti sono oggetto di un’attenzione particolare, e di tempi più lunghi di insegnamento invece che dell’abbassamento degli standard. Separare gli studenti per tipo di scuola crea classi tendenzialmente più omogenee ma porta una riduzione degli obiettivi di apprendimento 84 E’ necessario che nelle scuole difficili siano inviati i migliori dirigenti scolastici e i migliori insegnanti
  3. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ESPLICITI, ESAMI SBARRAMENTO STANDARDIZZATI gli obiettivi di apprendimento del sistema dell’istruzione sono resi espliciti, il loro raggiungimento viene misurato con degli esami esterni, la valutazione si basa su prove standardizzate 88, i risultati degli esami costituiscono degli sbarramenti per la prosecuzione degli studi o per le diverse carriere professionali 91
  4. INSEGNANTI BEN SELEZIONATI, FORMATI, VALUTATI, PAGATI gli insegnanti sono selezionati e formati in modo accurato. Poi aggiornamento in servizio. I livelli salariali sono elevati, differenziati e viene promossa la collaborazione fra insegnanti. Le prestazioni degli insegnanti vengono misurate
  5. DIRIGENTI SCOLASTICI MANAGERIALI
  6. POLITICHE UNIFORMI le politiche gestionali vengono adottate allo stesso modo in tutte le scuole.

Approfondimenti

TALIS è un’indagine fatta da OCSE sugli insegnanti fatta nel 2008 e 2023 (110). Rileva aggiornamento, autonomia, scambi coi colleghi. Alcuni dati di questo capitolo sono ricavati da questa indagine.

In alcuni Paesi come l’Italia (vedi tabella 3.5. a p.119)  l’insegnamento è interamente responsabilità del singolo insegnante, questa concezione, però, porta una professione priva di pratiche generalmente accettate. La sfida consiste nel passare da un sistema in cui ogni docente sceglie il proprio approccio a uno in cui ciascuno si basa sulle pratiche concordatamente approvate dall’intera categoria 118.

La numerosità delle classi è solo debolmente correlata col numero di studenti per insegnante. In alcuni Paesi gli insegnanti svolgono anche attività fuori aula 123. In più va considerato se in aula promuovono l’apprendimento degli studenti oppure semplicemente fanno lezioni frontali e interrogazioni.

È meglio spendere denaro nella formazione e nelle retribuzioni dei docenti che per ridurre la numerosità delle classi 158. I Paesi che scelgono di avere i classi più numerose possono permettersi di pagare meglio i propri docenti. Se l’insegnante è ben retribuito, il reclutamento nella professione più competitivo e gli aspiranti docenti possono venire preparati da enti di formazione di livello più elevato. Quei docenti rimarranno in servizio più a lungo, avranno bisogno di essere sostituiti meno frequentemente e non necessiteranno di molta assistenza specialistica qualificata in classe 158. Assumere i docenti a costi inferiori comporta il fatto che occorre più personale specializzato o qualificato nelle scuole e più dirigenti per la supervisione e il coordinamento degli stessi 158.

Secondo l’indagine PISA 2015 la soddisfazione della propria vita degli studenti dipende da vari fattori (129 e segg.): [in realtà le domande avrebbero dovute essere focalizzate sulla percezione di benessere scolastico]

  • relazioni positive coi propri insegnanti: disponibili ad aiutare, buone relazioni
  • buone relazioni con i genitori.

I dirigenti scolastici hanno un ruolo molto importante 135:

  • selezionano, curano la formazione, monitorano l’attività degli insegnanti
  • definiscono e verificano il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento definiti a livello nazionale
  • sviluppano progetti e costruiscono partenariati con soggetti extra-scolastici
  • usano al meglio le risorse disponibili.

Più o meno autonomia scolastica

I dati del rapporto PISA mostrano che nei sistemi scolastici in cui lo Stato ha definito con chiarezza le aspettative nei confronti degli studenti, (e gli insegnanti sono ottimamente formati 148) l’autonomia scolastica nella specificazione dei dettagli del curricolo e delle valutazioni è correlata positivamente con la performance del sistema nel suo complesso 137. Nei sistemi scolastici senza una cultura dell’apprendimento fra pari e della responsabilità, l’autonomia può comportare ripercussioni negative sulla performance degli studenti 144. In generale, è necessario un rigoroso regime di controllo dei risultati da parte dell’autorità centrale 144.

L’autore distingue fra responsabilità amministrativa, basata semplicemente sui risultati ottenuti dagli studenti verificati in sede d’esame, e responsabilità professionale in cui i docenti sono maggiormente responsabilizzati nei confronti di colleghi e dirigenti 145.

Capitolo 4. Perché l’equità nell’istruzione rimane inafferrabile

La ricchezza di un Paese dipende anche dal livello di formazione dei suoi abitanti, per questo è utile che tutti i cittadini acquisiscano un buon livello di competenze, incluse le competenze di base 175-185. Una istruzione efficace contribuisce alla mobilità sociale 187.

Secondo l’indagine PIAAC, ugualmente realizzata da Ocse, ma rivolta agli adulti, gli individui con un basso livello di competenze hanno un accesso decisamente limitato alle professioni meglio retribuite ai più gratificanti 38. Se ampie fasce della popolazione adulta si ritrovano con competenze scarse, diventa più difficile migliorare la produttività e fare un miglior uso della tecnologia, e ciò pone un’ipoteca sulle possibilità di miglioramento del tenore di vita complessivo 39. Gli individui meno qualificati sono soggetti a una maggiore precarietà in un mercato del lavoro in rapida trasformazione, e provano un maggior senso di esclusione e di impotenza nei confronti dei processi politici 39. Carenze di competenze si accompagnano alla tendenza a non fidarsi degli altri e delle istituzioni 39.

Tuttavia i sistemi scolastici tendono a riprodurre il vantaggio e lo svantaggio sociale, i risultati emersi dal test PISA lo mostrano con chiarezza 187. Al contrario, le politiche educative devono ridurre il rapporto fra svantaggio economico e bassi risultati scolastici 191.

Cause delle diseguaglianze di rendimento

Ma come mai studenti di livello socio economico elevato ottengono risultati migliori? Su questo punto l’autore, in genere molto prodigo di spiegazioni, non è chiaro. I motivi possono essere vari:

  • i genitori danno valore all’apprendimento, perciò monitorano l’andamento dei figli, spingono i figli a dedicare tempo alla scuola, li aiutano a fare i compiti, li portano o li spingono a partecipare a eventi cultuali o a corsi di studio supplementari (ad esempio lingue straniere), li mandano a ripetizione se non vanno bene. Molti studenti di basso livello socioeconomico hanno famiglie monoparentali, e il genitore non si occupa di loro in modo adeguato
  • in famiglia si parla la lingua nazionale. Una parte delle famiglie di basso livello socio economico sono straniere e così parlano altre lingue
  • sembra che una percentuale significativa di figli di famiglie di elevato livello socio economico ha una intelligenza di base più elevata e/o modalità di comportamento maggiormente riflessivo che si adatta meglio al contesto scolastico
  • gli studenti di basso livello socioeconomico tendono a trovarsi in classi con studenti dello stesso tipo che abitano nello stesso quartiere 236, e tutti hanno già accumulato ritardi di apprendimento, per questo spesso gli insegnanti ridimensionano gli obiettivi di apprendimento.

L’autore afferma che I dati PISA mostrano che uno dei più importanti fattori che possono influenzare il rendimento di uno studente e il background socio economico dei suoi compagni di classe 197, ma ovviamente i genitori degli studenti migliori preferiscono che i loro figli vadano in classi con studenti di pari capacità. E’ verosimile che l’effetto benefico diminuisca fino a sparire se la percentuale di studenti lenti supera una certa percentuale.

Come favorire il successo scolastico degli studenti immigrati

In alcuni Paesi la quota di immigrati svantaggiati che ottengono alti punteggi in PISA è pari a quella degli studenti svantaggiati non immigrati 238.

Per ottenere favorire il successo degli studenti immigrati sono necessari:

  • evitare quartieri e scuole ghetto 237
  • prescuola (scuole materne, scuole d’infanzia) 188
  • sostegno linguistico 239
  • investimenti significativi in edilizia e attrezzature scolastiche
  • retribuzioni più alte per insegnanti capaci che utilizzano metodi di insegnamento diversi 194, possibilmente insegnanti della stessa etnia 242
  • coinvolgimento delle famiglie 210.

La libera scelta educativa

A questo punto l’autore discute gli effetti della libera scelta educativa, vale a dire la possibilità che i genitori possano scegliere a quali scuole inviare i propri figli 212.

Le sue conclusioni non sono univoche.

E’ necessario considerare sia gli effetti sugli studenti migliori che sugli studenti nel loro complesso. Il desiderio dei genitori di inviare i propri figli in scuole specifiche deriva dal loro desiderio che i figli possano studiare determinate materie (ad esempio religione), seguire una didattica efficace, essere inseriti in classi con elevati obiettivi didattici, ottenere un’assistenza personalizzata da parte degli insegnanti. Laddove il sistema pubblico riesce ad assicurare queste condizioni la richiesta di libertà educativa è minore.

I dati PISA non mostrano alcuna correlazione fra la percentuale di scuole private presenti in un dato Paese la performance di quel sistema scolastico 225. Al fine di mitigare gli effetti potenzialmente negativi della libera scelta educativa del finanziamento pubblico alle scuole private virgola in particolar modo la segregazione e la stratificazione sociale, diversi governi hanno implementato sistemi di finanziamento compensativo. Per esempio in alcuni Paesi i finanziamenti vengono calcolati sulla base del numero degli studenti e l’importo finanziato dipende dalla condizione socio economica e dai bisogni educativi di ciascuno studente. Queste misure rendono gli studenti svantaggiati più appetibili per le scuole che competono fra loro per le iscrizioni 227.

Donne e scienza

Nella prova PISA di scienze, ragazzi e ragazze hanno risultati simili 245. Per modificare la ridotta percentuale di ragazze che si iscrivono a cosi STEM è necessario un miglior orientamento.

Istruzione e radicalismo

Il possesso di buone competenze scolastiche non riduce il radicalismo 250. E’ necessario favorire maggiormente l’integrazione.

Nel 2013 PISA ha iniziato a rilevare la competenza globale, vale a dire la capacità di analizzare problematiche globali e interculturali in maniera critica ed a prospettive diverse, per comprendere come le differenze influenzino le percezioni, i giudizi e le idee di sé e degli altri, e per intraprendere interazioni aperte, adeguate ed efficaci con persone provenienti da background diversi sulla base di un rispetto condiviso della dignità umana 252.

Capitolo 5. Come realizzare una riforma scolastica

È difficile riformare l’istruzione perché il settore in tutti i Paesi ha dimensioni molto ampie e perciò ci sono molti interessi in gioco 258.

È difficile chiedere alle rane di liberare la palude. Perfino riforme parziali possono comportare enormi ricollocazioni di risorse, cambiando la vita di milioni di persone 259. Tutto questo esclude le riforme introdotte di soppiatto e rende necessario avere un ampio sostegno politico per qualsiasi proposta di riforma.

La valutazione dei costi e dei benefici di eventuali riforme è difficile 160, e inoltre c’è un divario fra il momento in cui si sostengono i costi iniziali della riforma e il momento in cui si possono verificare i benefici della riforma 261.

Perfino i Paesi più agili dal punto di vista organizzativo modificano il loro curricolo soltanto ogni 6 7 anni 262.

È utile avere gli organismi stabili che coinvolgono tutti gli stakeholder: docenti, genitori, studenti, attori locali che si incontrano periodicamente per valutare l’andamento del sistema dell’istruzione 274. Secondo l’autore non ci sarà nessuna riforma dell’istruzione se non saranno gli educatori stessi a implementarla e a parteciparvi 259. L’autore suggerisce sistemi di valutazione degli insegnanti basati sulla autovalutazione 277.

Altri suggerimenti:

  • introdurre progetti pilota 278
  • rendere i sindacati degli insegnanti parte della soluzione 281

I risultati del test PISA 2023

I risultati del test Pisa 2022 8pubblicati nel 2023) sono disponibili a questa pagina. Per una sintesi dei risultati vedi PISA 2022 Insights and Interpretations da cui sono riprese le citazioni.

I risultati complessivi mostrano un calo rispetto l 2018 nelle prestazioni i  tutti e tre gli ambiti considerati: comprensione testuale (-10 punti), ragionamento matematico (-15 punti) e scientifico, probabilmente a causa della pandemia, ma come si vede il declino era iniziato anche prima.

PISA test

L’Italia rispetto al 2018:

  • i punteggi sono calati ma anche la media generale è calata (vedi sopra)
  • i punteggi dell’Italia sono complessivamente nella media (leggermente sotto la media nel ragionamento scientifico, leggermente sopra nella comprensione testuale)
  • continua a manifestarsi un forte divario fra i risultati delle scuole del Nord Italia e quelle del Sud
  • continua a manifestarsi un forte divario fra i livelli degli studenti liceali e quelli degli studenti delle altre scuole
  • nella scuola italiana la percentuale di studenti eccellenti è minore rispetto alla media degli altri Paesi, cioè la scuola italiana appiattisce verso il basso
  • I ragazzi hanno punteggi migliori nella matematica, mentre le ragazze sono più brave nelle prove di lettura.

Come migliorare la scuola in Italia?

La situazione attuale

Immaginiamo una organizzazione con varie sedi a livello nazionale o regionale, ad esempio una banca. L’organizzazione deve ottenere determinati risultati, però:

  • i risultati richiesti alle diverse sedi non sono specificati in modo preciso, né vengono misurati durante e a fine anno
  • i dirigenti delle diverse sedi non sono obbligati a seguire le disposizioni che arrivano dalla direzione nazionale, né vengono valutati per i risultati che ottengono
  • i dirigenti non possono scegliere né licenziare i dipendenti, l’operato dei diversi dipendenti viene valutato solo blandamente.

Che risultati pensi che otterrà una organizzazione strutturata in questo modo?

Quella che ho appena descritto è la situazione della scuola italiana. Nella scuola italiana i livelli di insegnamento sono molto eterogenei. Sono fortunati gli studenti che hanno insegnanti che, per piacere personale, scelgono di impegnarsi e sono in grado di usare tecniche didattiche efficaci.

Le misure de La Buona scuola maggiormente contestate da sindacati e insegnanti

La Buona scuola è il nome del provvedimento sulla scuola approvato nel 2015 sotto il Governo Renzi. I decreti attuativi sono stati approvati nel 2017. Ecco le misure maggiormente contestate, poi depotenziate dai decreti attuativi e da accordi sindacali:

  1. i maggiori poteri ai dirigenti scolastici
  2. la facoltà dei dirigenti scolatici di scegliere una parte dei docenti
  3. il premio in denaro ai docenti migliori
  4. il meccanismo di assegnazione delle cattedre (in gran parte al Nord Italia).

Una possibile diversa strutturazione

  1. Il Ministero fissa i requisiti per lavorare come insegnante e gli obiettivi di apprendimento obbligatori
  2. Il Ministero monitora durante l’anno e al termine dell’anno scolastico verifica i risultati di apprendimento di ogni singola classe e li rende pubblici
  3. Ogni dirigente scolastico è libero di assumere gli insegnanti che preferisce e di licenziarli se inadeguati.
  4. Il Ministero ha facoltà di licenziare, destinare altrove o destinare ad altre funzioni i dirigenti scolastici le cui scuole non raggiungono gli obiettivi stabiliti
  5. Ulteriore possibilità aggiuntiva: ogni famiglia ha un voucher che spende dove vuole, non importa se la scuola è pubblica o privata. Le scuole vengono finanziate esclusivamente o in misura preponderante attraverso i voucher.

 

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.