Il significato di orientamento permanente / orientamento lungo tutto l’arco della vita
Il termine inglese lifelong guidance può essere tradotto in italiano come orientamento permanente o orientamento lungo tutto l’arco della vita. In questo articolo userò i due termini come sinonimi in modo intercambiabile.
L’orientamento permanente, noto anche come orientamento lungo tutto l’arco della vita, è un concetto che sottolinea l’importanza di fornire supporto e assistenza nell’ambito delle scelte di carriera durante tutta la durata della vita di una persona.
L’idea alla base del concetto di orientamento permanente è che le persone affrontano molteplici transizioni e decisioni importanti durante tutto il loro percorso di vita. Queste decisioni possono riguardare l’istruzione, la formazione, la scelta della carriera, il passaggio dalla scuola al lavoro, il cambiamento di lavoro, la riqualificazione, il reinserimento nel mercato del lavoro, la transizione verso la pensione.
Per questo motivo i servizi di orientamento pubblici dovrebbero essere disponibili per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro età e situazione occupazionale.
Questa impostazione è una novità rispetto all’orientamento tradizionale sviluppatosi dopo la prima e (in altri Paesi fra cui l’Italia) dopo la seconda guerra mondiale che era rivolto soprattutto a giovani studenti nel passaggio da un ciclo di istruzione a un altro e al termine del percorso di studi. Una volta terminati gli studi si riteneva che le persone non avessero necessità di orientamento salvo casi particolari quali ad esempio il ritorno alla vita civile dopo una permanenza nell’esercito o in caso di disabilità sopravvenuta.
In Italia, ad esempio, i servizi di orientamento per disoccupati adulti sono stati attivati solo a partire dai primi anni 2000, a seguito del passaggio alle Regioni dei vecchi uffici di collocamento gestiti dal Ministero del lavoro.
Le competenze orientative nell’ambito dell’orientamento lungo tutto l’arco della vita
Le competenze orientative (in inglese career management skills) sono quelle capacità che permettono di gestire il più possibile in autonomia le proprie scelte scolastiche e professionali. Per un approfondimento leggi il mio articolo Cosa sono le competenze orientative?
Poiché le persone affrontano transizioni professionali in tutte le fasi della loro vita, il concetto di orientamento permanente sostiene l’utilità non solo di rendere disponibili servizi di orientamento per tutti i cittadini, ma anche di aiutarli a sviluppare le proprie competenze orientative, in modo da affrontare al meglio le diverse transizioni il più possibile in maniera autonoma.
Una descrizione sintetica di orientamento lungo tutto l’arco della vita
In sintesi, l’obiettivo dell’orientamento permanente è fornire alle persone gli strumenti necessari per prendere decisioni informate e consapevoli riguardo alle loro scelte educative e professionali lungo tutto l’arco della vita.
Questo implica la possibilità di accedere a servizi di orientamento di alta qualità, che possono includere informazioni sulle opportunità di apprendimento e di lavoro, consulenza individuale o di gruppo, valutazione delle competenze e delle abilità, sviluppo di piani di carriera personalizzati e supporto nella gestione delle transizioni.
L’orientamento permanente mira anche a sviluppare le competenze trasversali e l’autonomia delle persone nel prendere decisioni riguardo alla propria vita professionale e personale. Questo include l’acquisizione di competenze di orientamento e di gestione della carriera, come l’autoconsapevolezza, la capacità di prendere decisioni, la pianificazione, l’adattabilità e la gestione del cambiamento.
La nascita e la diffusione del concetto di orientamento lungo tutto l’arco della vita
Il concetto di orientamento lungo tutto l’arco della vita si è diffuso su stimolo dell’Unione europea, a seguito della diffusione del collegato concetto di apprendimento permanente (lifelong learning).
Le politiche dell’Unione europea sull’apprendimento permanente prendono avvio dal vertice dei capi di stato europei tenutosi a Lisbona nel marzo 2000. Nel vertice i capi di stato si danno l’obiettivo di far divenire l’Europa entro il 2010 l’area economica più competitiva del mondo. Questo obiettivo richiede una serie di misure ad hoc, fra cui la promozione del lifelong learning, concetto tradotto in italiano come apprendimento durante tutto l’arco della vita, o anche apprendimento permanente.
Nel Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente (Bruxelles, 30.10.2000 SEC(2000) 1832), messo a punto dalla Commissione europea nell’ottobre dello stesso anno, si afferma fra le altre cose che è necessario (pag.4):
garantire a tutti un facile accesso ad informazioni e ad un orientamento di qualità sulle opportunità d’istruzione e formazione in tutta l’Europa e durante tutta la vita.
Il motivo per cui l’Unione europea promuove l’orientamento lungo tutto l’arco della vita è facilmente comprensibile: se i cittadini devono continuare ad apprendere in tutte le fasi della loro vita, allora hanno necessità di un aiuto continuato nelle loro scelte formative.
Dopo il comunicato di Lisbona, la normativa italiana relativa all’orientamento ha iniziato a far riferimento all’orientamento permanente. Ne riporto un paio qui di seguito
Piano nazionale di orientamento: Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita 2009
La circolare ministeriale 15 aprile 2009, n. 43, “Piano nazionale di orientamento: Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita” riporta i risultati Il seminario “L’orientamento per il futuro”, tenutosi ad Abano dal 2 al 5 marzo 2009 coordinato da Speranzina Ferrero. I punti salienti delle Linee guida per l’orientamento lungo tutto l’arco della vita sono i seguenti:
- definizioni e obiettivi dell’orientamento
- la necessità di un orientamento lungo tutto l’arco della vita
- la funzione orientativa della scuola
- la didattica orientativa
- il ruolo del docente per l’orientamento
- l’utilità e le modalità di coinvolgimento di attori esterni nell’orientamento a scuola.
Per un dettaglio vedi il mio articolo La didattica orientativa 1997-2023: sviluppo e declino.
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente 2014
Le Linee guida nazionali per l’orientamento permanente trasmesse con la Nota ministeriale 19 febbraio 2014, n. 4232, trattano i seguenti punti:
- l’orientamento a scuola all’interno delle politiche europee del lifelong learning e lifelong guidance
- Il ruolo del docente tutor dell’orientamento e la sua formazione
- La necessità che le scuole documentino le attività di orientamento svolte
- La necessità di coinvolgere le famiglie nei processi di orientamento
- Il ruolo delle nuove tecnologie dell’informazione nell’orientamento
- La necessità di costituire reti fra vari attori per l’orientamento.
Le Linee guida per l’orientamento 2023
Le Linee guida per l’orientamento 2023, nel nome, non fanno più riferimento all’orientamento permanente. Questo non vuol dire che il concetto sia stato accantonato: ad esempio al punto 2 del documento si riconosce la necessità di rafforzare l’apprendimento e la formazione permanente lungo tutto l’arco della vita.
A che punto è in Italia l’attuazione dell’orientamento permanente
A questo punto possiamo chiederci a che punto è in Italia l’attuazione di politiche di orientamento lungo tutto l’arco della vita, vale a dire quanto siano effettivamente disponibili servizi di orientamento per cittadini di tutte le fasce di età.
Per rispondere a questa domanda è necessario andare per gradi.
Quali sono i servizi di orientamento scolastico e professionale
Il primo passo per rispondere alla domanda a che punto è in Italia l’attuazione dell’orientamento permanente è definire esattamente cosa si intende per orientamento scolastico e professionale, e, a seguire, di che tipo di servizi di orientamento parliamo.
Fra gli addetti ai lavori e anche all’estero, è opinione comune che l’orientamento scolastico e professionale è l’aiuto per prendere decisioni relative a percorsi di studio, percorsi formativi, professioni, tecniche di ricerca di vedi ad esempio le decine di definizioni nel mio articolo Cos’è l’orientamento scolastico e professionale?
Purtroppo negli ultimi 20 anni la normativa scolastica ha diffuso un concetto di orientamento che include anche l’aiuto su tutti i problemi di vita. Vedi ad esempio la definizione riportata nelle recenti Linee guida per l’orientamento (decreto del Ministro Valditara 2023):
L’orientamento è un processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire in tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e sostenere le scelte relative.
In questa definizione allargata grazie ai riferimenti a ‘le strategie per relazionarsi e interagire’, agli ‘obiettivi personali’ (distinti da quelli professionali), al generico ‘progetto di vita’ può essere incluso di tutto, ad esempio possono essere inclusi l’aiuto relativo alle scelte alimentari, sessuali, all’abuso di sostanze, l’educazione stradale, etc.
Vedi a riguardo il mio articolo L’orientamento come educazione alla vita e l’orientamento formativo.
Qui di seguito mi riferirò solo ai servizi che aiutano a prendere decisioni relative a percorsi di studio, percorsi formativi, professioni, tecniche di ricerca di lavoro.
La differenza fra servizi di orientamento previsti e servizi effettivamente erogati
Il secondo passo per rispondere alla domanda a che punto è in Italia l’attuazione dell’orientamento lungo tutto l’arco della vita è necessario distinguere fra servizi previsti dalla normativa e servizi effettivamente erogati.
Ad esempio la normativa prevede che tutti gli studenti all’interno di tutti i percorsi scolastici e universitari debbano poter usufruire di servizi di orientamento.
L’effettiva erogazione di tali servizi però, almeno finora, è stata responsabilità dei singoli istituti di istruzione, senza l’indicazione da parte del Ministero dell’istruzione di un monte ore minimo, con fondi scarsi o insufficienti, con docenti spesso malamente formati.
Possiamo così dire che, almeno finora, la disponibilità di servizi efficaci di orientamento scolastico è stata episodica. Vedi a riguardo il mio articolo La valenza orientativa delle discipline scolastiche.
Considerazioni simili valgono anche per l’erogazione di servizi di orientamento a persone adulte disoccupate da parte dei servizi pubblici per l’impiego. Vedi a riguardo il mio articolo I limiti attuali dell’orientamento nei centri per l’impiego.
L’orientamento permanente in Italia. A che punto siamo
A questo punto sono in grado di rispondere alla domanda iniziale.
L’orientamento, in Italia, è formalmente previsto per le persone all’interno di percorsi educativi e per adulti disoccupati. L’effettiva disponibilità di servizi di orientamento efficaci dipende dalla singola scuola e dai singoli centri per l’impiego.
Non sono formalmente disponibili servizi pubblici di orientamento per persone adulte occupate o in pensione.
In sintesi, l’attuazione dell’orientamento permanente in Italia non è ancora stato realizzato.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.