Se vuoi sapere dove lavora un orientatore e quanto guadagna un orientatore sei capitato nella pagina giusta. Se sai già cosa fa l’orientatore e ti interessa principalmente quanto guadagna ti do subito l’informazione che ti interessa.
Un orientatore junior dipendente di in un centro per l’impiego, una agenzia formativa oppure una agenzia per il lavoro guadagna circa 23.000 € lordi all’anno (RAL). Questa somma annua corrisponde a 1.400 euro netti al mese.
Che cosa fa l’orientatore
L’orientatore è una persona che aiuta gli altri a fare una ricerca di lavoro efficace, a scegliere un corso di scuola media superiore, un corso universitario o un corso di formazione. Un altro aiuto è per identificare una o più professioni che la persona potrebbe svolgere bene e con soddisfazione.
L’attività principale dell’orientatore è svolgere colloqui individuali.
Alcuni colloqui possono avere un contenuto soprattutto informativo, ad esempio negli sportelli Informagiovani e Informalavoro.
Nei centri per l’impiego, una buona parte dei colloqui è svolto seguendo delle procedure di natura amministrativa, e la parte orientativa è ridotta.
In altri ambiti (agenzie formative, agenzie per il lavoro, cooperative sociali) la gran parte del colloquio è volta a capire qual è il bisogno e la situazione dell’utente e a mettere a punto un piano d’azione per migliorarla.
Presso alcuni centri impiego, alcune agenzie per il lavoro, alcune associazioni le attività di orientamento sono svolte non solo a livello individuale, ma anche con gruppi di 10-15 utenti. Queste attività di gruppo vengono utilizzate soprattutto per insegnare le tecniche di ricerca attiva di lavoro.
Fai attenzione: scrivere progetti per ottenere finanziamenti, coordinare l’attività di una agenzia formativa, supervisionare l’attività dei dipendenti di una agenzia per il lavoro, fare selezione del personale, facilitare l’incontro fra domanda e offerta aiutando imprenditori a scrivere annunci e selezionando i candidati che maggiormente rispondono ai requisiti non sono attività di orientamento.
Come si chiama chi eroga orientamento
Il termine orientatore è solo una semplificazione: gli operatori di orientamento hanno nomi diversi, che dipendono dal tipo di organizzazione per cui lavorano.
Ad esempio gli operatori di orientamento che lavorano nelle agenzie per il lavoro si chiamano operatori addetti alle politiche attive (in Veneto OML Operatore Mercato del Lavoro).
Gli operatori che lavorano presso i centri per l’impiego si chiamano funzionari in politiche attive (categoria contrattale funzionari, corrispondente alla vecchia categoria contrattuale D) oppure assistente in politiche del lavoro (categoria contrattuale istruttori, corrispondente alla vecchia categoria contrattuale C).
Gli operatori che lavorano a partita iva pagati direttamente dal cliente finale possono scegliere di chiamarsi consulenti di carriera oppure consulenti di orientamento, così via. I nomi possono essere diversi, le attività svolte sono simili.
La denominazione che preferisco è operatori di orientamento. Comunque, in questo articolo userò il termine jolly orientatore.
Quanto guadagna un orientatore dipende dal tipo di organizzazione per cui lavora e se è dipendente o collaboratore esterno.
Che requisiti ci vogliono per lavorare come orientatore
L’iscrizione ad associazioni non serve
Ti chiarisco inoltre che per per svolgere la professione di orientatore non serve l’iscrizione ad associazioni professionali, albi, registri e via discorrendo. In Italia la professione di orientatore non è normata dalla legge, chiunque cioè può scrivere sul proprio biglietto da visita la parola orientatore e iniziare a lavorare.
Chi prova a farti credere il contrario non è tuo amico. A questa pagina puoi trovare l’approfondimento Quali sono i requisiti necessari per lavorare come orientatore.
Le caratteristiche personali richieste per lavorare come orientatore
Ovviamente, anche se in generale non sono previsti requisiti di legge, un orientatore dovrà avere alcune specifiche conoscenze e capacità tecniche più alcune specifiche caratteristiche personali. Per quel che riguarda le caratteristiche personali, un orientatore dovrà in particolare:
- avere un sincero desiderio di aiutare gli altri
- essere curioso delle vite degli altri
- essere accogliente, educato e saper mantenere la calma
- avere buone capacità di ascolto e di comunicative, sia a voce che per iscritto
- avere buone capacità di analisi
Le conoscenze e capacità per lavorare come orientatore
Per quel che riguarda le conoscenze e capacità specifiche, l’orientatore dovrà conoscere:
- come si conduce una ricerca di lavoro, in tutti i suoi aspetti: scrittura del CV e del messaggio di accompagnamento, scrittura del profilo LinkedIn, scelta e utilizzo dei diversi canali e tecniche di ricerca di lavoro, come svolgere colloqui efficaci
- quali sono le opportunità formative della propria zona di lavoro e online (medie superiori, università, corsi di formazione)
- quali sono i requisiti per svolgere le tante professioni esistenti, e dove trovare informazioni aggiornate
- alcune norme di legge relative ad esempio all’apprendistato, alle indennità di disoccupazione, alle assunzioni, ai permessi di soggiorno
- quali sono e come individuare le caratteristiche personali rilevanti per una buona e soddisfacente prestazione lavorativa
- come motivare le persone
Il livello di approfondimento richiesto per le diverse conoscenze varia a seconda di dove lavora un orientatore. Ad esempio un orientatore scolastico dovrà conoscere alla perfezione i percorsi scolastici e universitari. Potrà invece avere una conoscenza superficiale delle normative relative ai permessi di soggiorno.
Come acquisire le conoscenze e capacità richieste
Alcune delle conoscenze e capacità tecniche che ho appena descritto si acquisiscono in genere grazie alla frequenza di specifici corsi universitari. Ad esempio i corsi universitari più indicati per lavorare come orientatore sono psicologia del lavoro e scienze della formazione. In seconda battuta sociologia, economia e commercio, giurisprudenza.
E’ possibile arrivare a svolgere la professione di orientatore anche con lauree diverse o senza laurea, ma in questi casi le cose da imparare saranno maggiori.
Una volta conseguita una laurea, per lavorare nel settore è necessario seguire una formazione specifica. Ti serve una formazione operativa, come quella che organizzo direttamente, che ti permetta rapidamente di imparare a svolgere attività di orientamento.
Leggi anche Come diventare Orientatore?
A questo punto, dopo averti fatto un quadro generale, posso spiegarti dove lavora un orientatore.
Dove lavora un orientatore
La legge prevede che l’orientamento, per la sua importanza, debba essere erogato gratuitamente a tutti i giovani in diritto dovere istruzione e formazione (cioè fino a 18 anni) e poi a tutti gli adulti disoccupati.
All’interno di scuole e università i servizi di orientamento vengono in genere erogati da personale interno, nelle scuole dagli insegnanti.
L’orientamento agli adulti disoccupati è erogato dai centri per l’impiego (strutture pubbliche che si occupano anche di facilitare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro). In alcune regioni anche da agenzie formative e agenzie per il lavoro accreditate per i servizi al lavoro.
Le attività di orientamento per utenti svantaggiati sono assicurate anche da cooperative sociali che si occupano appunto di reinserimento lavorativo. Tutte queste strutture possono utilizzare dipendenti oppure consulenti che lavorano a partita iva.
Altre attività di orientamento possono essere erogate da associazioni sindacali, da liberi professionisti pagati direttamente da chi riceve il servizio.
I principali datori di lavoro degli orientatori, in termini numerici, sono i servizi pubblici per l’impiego, le agenzie per il lavoro, le agenzie formative e le cooperative sociali. Vediamoli uno alla volta.
Il lavoro dell’orientatore presso i centri per l’impiego
In ogni capoluogo di provincia e in molte altre città di medie dimensioni esistono i centri per l’impiego (molti anni fa si chiamavano uffici di collocamento).
Il ruolo dei centri per l’impiego è raccogliere le offerte di lavoro dai datori di lavoro e segnalarle ai disoccupati. La legge prevede inoltre che i centri per l’impiego offrano ai disoccupati anche attività di orientamento.
Gli operatori che lavorano presso i centri per l’impiego si chiamano funzionari in politiche attive (categoria contrattale funzionari, corrispondente alla vecchia categoria contrattuale D) oppure assistente in politiche del lavoro (categoria contrattuale istruttori, corrispondente alla vecchia categoria contrattuale C).
Se vuoi lavorare come orientatore in un centro per l’impiego devi fare un concorso pubblico. Negli ultimi due anni i centri per l’impiego hanno fatto migliaia di assunzioni e ancora ne devono fare.
Fai attenzione che non tutti i dipendenti dei centri per l’impiego fanno orientamento. Alcuni si occupano di incrocio domanda e offerta di lavoro oppure di pratiche burocratiche.
Se vinci un concorso per lavorare in un centro per l’impiego sarai assegnato alle mansioni di cui c’è più bisogno, che possono anche non essere quelle di erogare orientamento.
Lo stipendio dei dipendenti dei centri per l’impiego è stabilito dal contratto di categoria, rinnovato nel maggio 2022. Un orientatore dipendente che lavora presso un centro per l’impiego guadagna attualmente circa 23.000 € all’anno, che corrispondono a 1.400 euro al mese netti.
Orientatori presso le agenzie formative
Le agenzie formative sono società che organizzano corsi di formazione rivolti ad adulti, ad esempio per estetista, parrucchiera, pizzaiolo, ma anche per imparare a usare i programmi di videoscrittura.
Molte agenzie formative organizzano corsi gratuiti rivolti a disoccupati pagati dalla regione o dalle province. In genere all’interno di questi corsi vanno svolte alcune ore di orientamento, ad esempio per spiegare come condurre una ricerca di lavoro efficace una volta terminato il corso.
In certe regioni alcune di queste agenzie formative ricevono dei finanziamenti pubblici anche per svolgere attività di orientamento a disoccupati, al pari dei centri per l’impiego. Tutte queste attività possono essere svolte da orientatori dipendenti oppure da personale esterno che lavora con partita IVA.
Per lavorare nelle agenzie formative erogando servizi di orientamento sono previsti requisiti specifici, su base regionale; ne parlo nel mio libro Professione Orientamento (vedi dopo). Anche in questo caso la retribuzione degli orientatori dipendente è stabilita dal contratto di lavoro, si tratta di 23.000 € lordi all’anno, che corrispondono a 1.400 euro al mese netti.
Orientatori presso le agenzie per il lavoro
Le agenzie per il lavoro sono società private (ad esempio Adecco, GiGroup, Randstad) che trovano personale per le imprese. Questo personale può essere assunto direttamente dalle agenzie e inviato a lavorare nelle imprese (lavoro interinale) oppure direttamente dalle imprese. In certe regioni alcune di queste agenzie per il lavoro ricevono dei finanziamenti pubblici per svolgere attività di orientamento a disoccupati, al pari dei centri per l’impiego.
Queste attività possono essere svolte da orientatori dipendenti oppure da personale esterno che lavora con partita IVA. Anche per lavorare nelle agenzie per il lavoro erogando servizi di orientamento sono previsti requisiti specifici su base regionale).
La retribuzione degli orientatori dipendente è stabilita dal contratto di lavoro, e, per gli operatori junior, è simile a quella delle agenzie formative. Per un profilo senior l’ingresso è al 3’ livello (RAL circa 25.000) con crescita fino al 2 livello 29.000 € lordi). Gli incarichi a partita IVA hanno importi variabili, che dipendono anche dagli importi dei finanziamenti pubblici, ne parlo in seguito.
Orientatori presso le cooperative sociali
Un altro tipo di organizzazioni dove lavorano gli orientatori sono le cooperative sociali. Le cooperative sociali sono organizzazioni che, in collaborazione con i servizi sociali dei comuni, i centri per l’impiego e le imprese si occupano dell’inserimento lavorativo di lavoratori disabili o fragili.
Il loro lavoro può consistere nell’accompagnare le persone disoccupate nei vari percorsi di inserimento lavorativo decisi dai servizi sociali o concordati con le imprese che hanno l’obbligo di assumere un certo numero di lavoratori disabili. I percorsi lavorativi possono prevedere inserimenti protetti, tirocini, lavoro vero e proprio. La retribuzione degli orientatori dipendenti è simile a quella dei dipendi delle agenzie formative.
Il lavoro dell’orientatore presso scuole e università
Nelle scuole le attività di orientamento sono in genere rivolte a gruppi classe, e hanno spesso per oggetto le possibilità di studio del ciclo successivo (medie superiori o università). Sono possibili anche attività per aumentare la consapevolezza sulle proprie caratteristiche personali rilevanti per le scelte formative e professionali. Nella quinta classe delle medie superiori, possono svolgersi attività dedicate alle tecniche di ricerca attiva di lavoro. Le attività di orientamento nelle scuole sono svolte in genere da docenti interni. Lo svolgimento di attività di orientamento comporta per il docente una retribuzione aggiuntiva.
Le Linee guida per l’orientamento scolastico recentemente messe a punto dal Ministro Valditara prevedono che una serie di attività di orientamento e di supporto agli studenti vengano svolte a due figure: il docente tutor e l’orientatore. Secondo il decreto ministeriale n. 63 del 5 aprile 2023 il compenso del docente tutor andrà da un minimo di 2.850 € a un massimo di 4.750 € lorde Stato. Il compenso dell’orientatore invece andrà da 1.500 a 2.000 €. Secondo calcoli della UIL Scuola questi importi corrispondono a 7,34 € / ora netti per il docente tutor e 5,16 € / ora netti per l’orientatore.
Nelle università vengono svolte spesso attività informative sugli indirizzi di studio universitari (rivolte a studenti delle medie superiori) e sugli sbocchi lavorativi post laurea. Anche in questo caso le attività vengono svolte in genere da personale interno.
Il lavoro dell’orientatore come libero professionista
Consulenti per utenti finali
L’orientatore può lavorare come libero professionista, e svolgere la sua attività facendosi pagare dall’utente che riceve il suo servizio, cioè la persona disoccupata oppure occupata che vuole cambiare lavoro. L’attività sarà svolta da casa propria, grazie a un collegamento a internet, oppure in uffici affittati ad ore in caso di colloqui in presenza. Dopo aver aperto una partita IVA deve diffondere notizia, sia su internet che nel proprio giro di conoscenze, che è disponibile per fare consulenze.
Chi lavora in questo modo tende a farsi chiamare consulente di carriera o consulente di orientamento. I clienti più comuni sono genitori che hanno dei figli che non sanno che scuola scegliere oppure quadri aziendali, manager o liberi professionisti che vogliono cambiare lavoro.
In genere si inizia a lavorare come consulenti di carriera quando si ha già una buona esperienza. Su LinkedIn però vedo anche alcuni giovani intraprendenti che lavorano in questo modo.
Voglio metterti in guardia dal fare subito una scelta lavorativa di questo tipo. Per farsi conoscere dai possibili clienti bisogna essere molto bravi a farsi pubblicità. In genere l’80% del tempo è impegnato a scrivere post sul social media, a girare video, a contattare direttamente possibili clienti. Inoltre i clienti che pagano direttamente sono molto esigenti. Un aiuto può venire dall’inserimento in siti che elencano consulenti di carriera.
La collaborazione con soggetti che erogano orientamento
L’altra possibilità, una volta aperta partita iva, è collaborare con i soggetti che ho indicato sopra (centri per l’impiego, agenzie formative, agenzie per il lavoro).
Tieni conto che la somma oraria che questi agenzie formative e agenzie per il lavoro ricevono per attività di orientamento sui due programmi più diffusi, Garanzia Giovani e GOL Garanzia Occupabilità del Lavoratore, è di circa 36 euro.
In maggior dettaglio agenzie per il lavoro e agenzie formative che lavorano su GOL ricevono 35,7 € per ogni ora di profilazione, aggiornamento scheda anagrafica professionale, Did, orientamento di base e stesura del patto di servizio personalizzato. Ricevono invece 37,3 € per l’orientamento specialistico e accompagnamento al lavoro e 76,8 € per le attività di gruppo.
Ricevono inoltre una somma aggiuntiva fino a 3.000 € in caso che il disoccupato venga assunto durante o subito dopo le attività di orientamento.
Vedi le tariffe in Delibera ANPAL n. 6 del 16 maggio 2022 – Allegato C che fissa le «unità di costo standard» dei servizi di politica attiva del lavoro nell’ambito del programma Gol.
Molti operatori di orientamento ricevono proposte per collaborazioni su GOL a 15-20 € l’ora, comprese spese di viaggio fra le varie sedi. Inoltre il compenso non viene pagato se il disoccupato non si presenta al colloquio (anche se il consulente è ad aspettarlo presso la sede dell’agenzia). Una mia collega di recente mi ha scritto:
Ho rinunciato ad una proposta di consulenza a partita iva e una a contratto determinato per delle agenzia per il lavoro perché la proposta economica era troppo bassa per le responsabilità richieste. 16/20 euro all’ora a p.iva, o 1000 euro netti incluse spese di viaggio (100 km al giorno), per 24 ore settimanali. Questa offerta arriva da agenzie quotate in borsa dove vi è un profitto economico e dove la persona, a mia percezione, è semplicemente una risorsa umana da inserire, un prodotto da vendere, e commercializzare. Per me eticamente difficile da accettare. Al momento mi sono presa una pausa.
E’ possibile collaborare a partita iva anche con scuole e università. Come ho già detto molte scuole e università preferiscono far lavorare i propri insegnanti o i propri dipendenti.
Altre possibilità di lavoro
Parlando di dove lavora un orientatore, non vanno dimenticati, anche se l’assorbimento in termini numerici è limitato, altri sportelli che erogano servizi di orientamento.
Ad esempio troviamo Orientatori negli sportelli Informagiovani e Informalavoro. Questi sportelli sono attivati in genere dai comuni per i giovani del proprio territorio. Alcune volte i servizi sono svolti in appalto da cooperative, altre volte da consulenti incaricati direttamente dai comuni, altre volte da dipendenti comunali.
Altri sportelli che erogano servizi di orientamento sono gestiti da alcuni sindacati (CGIL, ACLI) e da associazioni (alcune ad esempio si occupano di richiedenti asilo.
Dove lavora un Orientatore: leggi le testimonianze
Dal mio libro Professione Orientamento riporto qui alcune testimonianze che ho raccolto nell’estate 2021 con un questionario online. Ho diffuso il questionario fra i miei ex corsisti e altri operatori con cui sono collegato su LinkedIn. Il numero all’inizio è il codice identificativo del rispondente, accanto al numero ho indicato l’ambiente di lavoro; fra parentesi quadre le mie aggiunte o commenti. Queste testimonianze ti permettono di capire con esempi concreti dove lavora un Orientatore.
- Agenzia per il lavoro. Mi occupo di seguire persone che stanno cercando o ricercando lavoro. In particolare mi occupo di reclutare gli utenti (dal database interno della Agenzia per il Lavoro con cui collaboro, dalle candidature ricevute a seguito di pubblicazione di annunci o spontanee, …), verificare il possesso dei requisiti per essere inseriti nei percorsi regionali e proporre loro il percorso di ricerca attiva, percorso durante il quale svolgo attività di formazione orientativa (definizione dell’obiettivo professionale, revisione del CV e della lettera di presentazione, del profilo LinkedIn, simulazione del colloquio di selezione, ricerca attiva, …), se necessario erogo il Bilancio di Competenze. Mi occupo poi della rendicontazione delle attività registrando gli incontri sui registri e sul gestionale regionale. Mi occupo di sponsorizzare le persone che seguo ai selezionatori delle filiali e alle aziende del territorio tramite attività di scouting.
- Consulenza di carriera. Verifico situazione social, mi informo su novità in materia di lavoro e scuola, preparo contenuti per il profilo LinkedIn e/o Facebook, studio qualcosa di nuovo. Con ogni cliente (giovani 17-25 anni di media), parto dalla storia personale, e dalla definizione degli obiettivi. Faccio assessment delle competenze – non faccio bilanci, di solito, per via della giovane età . Poi si lavora in modalità laboratoriale, dalle tecniche di ricerca delle opportunità all’eventuale stesura del CV, fino alle tecniche di comunicazione.
- Centro impiego. Le attività che svolgo presso il Centro per l’Impiego sono molto varie e spaziano da attività amministrative ad altre più “tecniche”. Mi occupo di tutta la parte amministrativa prima di procedere con la convocazione ex Dlgs. 150/2015. Verifica banca dati ed eventuali percorsi precedenti seguiti dall’utente presso il CPI. Verifica di eventuali rapporti di lavoro in essere (tipologia, durata). Verifica banca dati INPS, se si tratta di utente percettore di ammortizzatore sociale. Contatto diretto con la persona, tramite e-mail e/o telefono, per capire le reali motivazioni all’attivazione (la DID), necessaria per la convocazione successiva e le aspettative e conoscenze dei servizi CPI. Fisso quindi convocazione ex Dlgs. 150/2015. Durante il primo appuntamento faccio la raccolta dati e l’analisi della domanda, predisponendo insieme all’utente il cosiddetto Patto di Servizio Personalizzato. Mi occupo poi di eventuali percorsi di orientamento specialistico (consulenza orientativa con utilizzo di tecniche di counseling, bilancio di competenze, colloqui orientati al placement) e di percorsi di orientamento in gruppo (job club e seminari info orientativi su tematiche afferenti alla ricerca attiva del lavoro).
- Agenzia formativa. Svolgo lezioni di orientamento alle classi di prima superiore rivolte alla conoscenza del sé, degli altri e per valutare la scelta del percorso scolastico. Con le classi seconde per la preparazione allo stage. Con le classi terze e quarte per la ricerca attiva del lavoro.
- Cooperativa sociale. Realizzo percorsi di bilancio di competenze per titolari di protezione e richiedenti asilo ospitati presso i centri di accoglienza della provincia di …….. Svolgo diversi colloqui individuali e in piccoli gruppi che hanno vari obiettivi. Ricostruire la storia professionale della persona. Riconoscere le principali competenze, abilità, attitudini. Identificare una professione o un settore obiettivo della ricerca. Informare e supportare in percorsi di formazione o riqualificazione professionale. Orientare alle opportunità lavorative e formative del territorio. Condividere strategie e tecniche efficaci di ricerca lavoro. Saltuariamente, conduco attività formative destinate ad operatori dei CPI o delle ApL sul tema del lavoro delle persone straniere in Italia con focus specifici sul sistema asilo.
- Consulenza di carriera e agenzia formativa. Da un anno a questa parte, l’attività di orientamento la svolgo per il 90% tramite video chiamata. Solitamente, nei limiti del possibile, mi organizzo la giornata con al massimo 3 ore di consulenza al mattino e 3 al pomeriggio, con 15/30 min di pausa tra una persona e l’altra. Con l’attività finanziata l’organizzazione è più vincolata alle necessità dell’ente e quindi mi capita anche di svolgere 4 ore di fila di orientamento.
- Cooperativa sociale. Svolgo colloqui individuali, gestione gruppi, supporto alla ricerca attiva del lavoro (ricerca di annunci di lavoro, contatti con aziende), tutoraggio agli inserimenti lavorativi.
- Agenzia formativa. Svolgo programmi di gruppo di orientamento finalizzato alla compilazione del bilancio di competenze ed impostazione dell’obiettivo professionale. Svolgo attività di accompagnamento al lavoro [individuale?] per migliorare le tecniche di ricerca attiva del lavoro.
- Ufficio orientamento universitario. Aiuto sia gli studenti liceali ad individuare il corso di laurea più in linea con le proprie caratteristiche di personalità e le proprie attitudini. Aiuto inoltre gli studenti già iscritti ad una buona inclusione universitaria.
- Centro impiego. Svolgo colloqui di primo livello, fornisco informazioni sulle tecniche di ricerca attiva del lavoro, visiono ed elaboro cv, invio ai colleghi per un orientamento specialistico o una valutazione delle competenze gli utenti che non possiedono un obiettivo professionale
- Cooperativa sociale. Incontro quotidianamente persone che stanno cercando lavoro o che vogliono cambiarlo. Fisso degli appuntamenti a distanza o di persona. I primi incontri li dedico a conoscere meglio la persona e a far sì che sia un momento di crescita anche per l’interessato. Successivamente chiedo loro cosa stanno facendo e cosa non sta funzionando e cosa invece sì…. Aggiustiamo il tiro e troviamo una nuova strategia!
- Consulente HR per varie imprese. È difficile per me descrivere la giornata tipo, proprio perché mi occupo di attività diverse (coaching individuale, formazione a piccoli gruppi, selezione del personale). Quando mi occupo di orientamento lo faccio sempre come consulenza one to one utilizzando le metodologie del coaching. Poi stabilisco insieme al mio coachee l’obiettivo/gli obiettivi da raggiungere e, attraverso le domande e il colloquio, lo supporto nel suo percorso.
- Agenzia per il lavoro. In una giornata tipo mi occupo di colloqui di prima accoglienza e di informazione orientativa. Con alcuni utenti, in base alle progettualità in corso, inizio un percorso di bilancio delle competenze con la stesura del progetto professionale
- Agenzia formativa. Generalmente mi occupo di quello che la regione Lazio chiama “accompagnamento al lavoro”. Si tratta di seguire i ragazzi che seguono percorsi formativi ed alla fine occorre un orientamento finalizzato alla ricerca del lavoro. In una giornata posso seguire due persone per volta fino ad un totale di 15 ore ciascuno. Le ore includono una prima parte dedicata al bilancio di competenze ed una parte dedicata alla ricerca attiva del lavoro. Talvolta lavoro per agenzie del lavoro che mi chiedono un bilancio di competenze in una giornata o un percorso di orientamento sempre in una giornata.
Dalle testimonianze vediamo come l’attività degli operatori di orientamento consista nell’incontrare persone con caratteristiche diverse (studenti, giovani in percorsi di formazione professionale, adulti, richiedenti asilo) svolgendo colloqui individuali e attività con piccoli gruppi. È prevista anche un’attività di back office (vedi 25 e 31) e, per consulenti di carriera (30), di autopromozione sui social media. La pandemia ha aumentato le attività a distanza (41). In alcuni casi le attività di orientamento sono affiancate ad altre attività (57).
Spero di averti dato un quadro approfondito riguardo a dove lavora un orientatore. Se vuoi delle informazioni aggiuntive puoi leggere il mio libro Professione Orientamento.
Se vuoi maggiori informazioni su come prepararti al meglio per lavorare nell’orientamento o come migliorare la tua formazione puoi chiedermi un colloquio gratuito. Sul mio sito www.orientamento.it trovi inoltre circa 300 articoli liberamente consultabili sull’orientamento e risorse gratuite da scaricare.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Leggi Informativa privacy, cookie policy e copyright.