Il Palpa, il più forte di tutti

C’è una frase che ho sentito dire poco tempo fa e che mi è piaciuta: chi da giovane sceglie solo di divertirsi perché non capisce il motivo di doversi impegnare in faccende difficili e noiose si condanna da adulto a non divertirsi mai. È vero. Ora, guardandomi indietro capisco che è andata davvero così. È divertente correre a tutta velocità, camminare sull’orlo del precipizio e guardare il vuoto sotto di te. Ti fa sentire vivo, ti fa sentire immortale. Ci sono stati periodi in cui guadagnavo come un dirigente d’azienda, e non dovevo fare nessuna fatica per portare a casa quei soldi: passavo settimane intere senza allenarmi e scendevo in campo regolarmente ubriaco. Al cambio campo, il pubblico mi vedeva tirare fuori dalla borsa una bottiglia di birra. Ma vincevo. Tranne quando evitavo del tutto di scendere in campo, perché non ne avevo nessuna voglia. Ho pure comprato la stessa moto nera di Vasco Rossi, degno coronamento della mia vita spericolata. Non mi interessava niente, se non l’attimo che stavo vivendo. Ma non puoi avere vent’anni per sempre. I soldi che ho guadagnato li ho spesi. Il mio fisico che per anni ha sostenuto qualsiasi mia richiesta ora sta chiedendo il conto. Adesso non ho titoli, non ho denaro, non possiedo nulla. Neanche un conto corrente.