Competenza e competenze nella normativa dell’Unione europea

Perché è utile conoscere il significato di competenza – competente nei documenti dell’Unione europea

Qual è la definizione di competenza o di competenze nei documenti dell’Unione europea? La questione è rilevante perché poi queste definizioni vengono usare nella produzione normativa dei vari Paesi, fra cui l’Italia.

Vediamo qui le definizioni riprese da due documenti:

Significati di competenza e competenze

L’approccio statunitense alle competenze

Nel filone originatosi negli Stati Uniti a partire dal lavoro di Davide McClelland (1973) le competenze sono le caratteristiche personali che rendono possibile la buona prestazione lavorativa. Il termine competenze serve a indicare ogni volta quelle caratteristiche personali che il ricercatore ritiene utile promuovere e/o sviluppare. Può trattarsi di atteggiamenti, capacità trasferibili (chiamate anche soft skills o competenze trasversali). Questo approccio viene utilizzato quando non posso osservare la prestazione, ad esempio nella selezione del personale e nella valutazione del potenziale.

Chiamo questo approccio 1.A.

La competenza secondo Le Boterf

Il contributo di Le Boterf si colloca in questa prospettiva.

Le caratteristiche personali possono essere considerate a vari livelli. Immagina un triangolo. A livello di base posso dire che la prestazione è resa possibile dalla combinazione delle diverse caratteristiche personali, e le chiamo tutte competenze. 

Ma posso anche immaginare un livello 2, sovraordinato, cioè superiore, dove si trovano caratteristiche personali complesse, rese possibili dalla combinazione delle caratteristiche personali di base. Un esempio di capacità sovraordinate è la capacità di leadership, resa possibile dall’uso congiunto delle capacità di ascolto, comunicazione, delega, coordinamento e intraprendenza.

In questo caso posso scegliere se utilizzare il termine competenze per indicare sia le caratteristiche di base che quelle sovraordinate, oppure posso indicare le caratteristiche di base con un altro termine (ad esempio posso chiamarle risorse) e riservare il termine competenze solo alle caratteristiche sovraordinate.

A questo punto torniamo a Le Boterf. Le Boterf introduce un terzo livello al vertice dove si trova una unica capacità, che lui chiama competenza, che permette di combinare assieme le proprie risorse personali per far fronte ai diversi compiti. Tutte le altre caratteristiche personali vengono invece chiamate risorse.

Chiamo questo approccio 1.B.

L’approccio inglese alle competenze

Nel filone originatosi nel Regno Unito a partire dalla Management Charter Initiative (1987), le competenze sono compiti lavorativi o comunque operativi che la persona deve essere in grado di svolgere. Ad esempio le competenze del formatore saranno: realizzare l’analisi del fabbisogno formativo, progettare l’intervento formativo, erogare l’intervento formativo, etc. Questo approccio viene utilizzato per definire i ruoli professionali, per progettare la relativa formazione, per valutare e certificare la prestazione lavorativa, per esplicitare gli obiettivi di apprendimento in ambito scolastico.

Chiamo questo approccio 2.

Per un approfondimento sui due approcci vedi il mio articolo Le competenze: cosa sono e come usarle nell’orientamento.

La definizione di competenze nella Raccomandazione europea 2006

La Raccomandazione europea del 2006 sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente afferma che:

Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione (allegato, p.1).

Ci troviamo qui nell’approccio 1.A; le competenze sono combinazioni di caratteristiche personali (il livello 2 del nostro immaginario triangolo).

Nella Raccomandazione manca una definizione di abilità.

La definizione di competenze nella Raccomandazione 2008

Sugli scopi e la struttura della Raccomandazione del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente vedi il mio articolo EQF, Quadro europeo delle qualifiche spiegato agli orientatori.

Riguardo alle competenze, la Raccomandazione del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente afferma che:

«competenze»: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia (allegato I, lettera i).

Master in Orientamento degli adulti
Master in Orientamento degli adulti

Due definizioni contraddittorie

Qui abbiamo una prima definizione generale che rimanda alla definizione 1.B. :

comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.

La parte generale è seguita dalla definizione relativa al documento in questione:

Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Che cosa significa questa seconda parte? Che le competenze utilizzate nel documento per definire i livello dei diversi titoli di studio (questo è l’obiettivo della Raccomandazione) si limitano a responsabilità e autonomia. La cosa risulta evidente esaminando la tabella nell’allegato II.

livelli EQF

Nella tabella vediamo che i descrittori di livello sono declinati facendo riferimento alle sole caratteristiche personali responsabilità e autonomia, cioè i livelli dei titoli di studio e qualifiche crescono al crescere dei livelli di responsabilità e autonomia.

Che indicazioni possiamo ricavare da questa impostazione?

Intanto che le competenze non si limitano a responsabilità e autonomia, ma che semplicemente, fra tutte quelle disponibili, gli estensori del documento ne hanno scelte due che ritengono particolarmente significative.

Una scelta dello stesso tipo è stata fatta anche per le abilità. Nell’allegato I, lettera h, leggiamo che:

«abilità»: indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).

Anche qui troviamo una definizione generale e una specifica, e vediamo che fra tutte le abilità vengono scelte solo quelle cognitive e pratiche, mancano ad esempio quelle relazionali.

Un’altra osservazione è che le definizioni di competenze non sono coordinate, sono contraddittorie.

Nella prima parte della definizione troviamo un rinvio a Le Boterf (1.B.), ma in Le Boterf la competenza, per definizione, è unica. Nella seconda parte della definizione di parla invece di competenze al plurale, e si tratta di caratteristiche personali diverse dalla capacità unica di cui parla Le Boterf (quella capacità che permette di combinare assieme le proprie risorse personali per far fronte ai diversi compiti). Nella seconda parte della definizione ci troviamo cioè in 1.A.

E’ curioso per me vedere riprodotta in un gran numero di documenti ufficiali, anche del Governo italiano, una definizione che ha un significato così contraddittorio.  Una definizione non comprensibile, ma ripetuta ogni dove, diventa come un mantra tibetano.

Altri limiti

L’espressione le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia poi è confusiva.

Andava scritto: Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze prese in considerazione (per descrivere i livelli dei titoli di studio) sono responsabilità e autonomia.

La mia impressione è che inizialmente si volessero indicare i livelli facendo riferimento ai livelli complessivi di competenze, ma poi questo si è rivelato impossibile e allora si è ripiegato su responsabilità e autonomia.

Fra l’altro, anche utilizzare solo due caratteristiche personali è problematico perché non è detto che nella stessa persona o nello stesso compito lavorativo le due caratteristiche siano sempre allineate.

Ad esempio una persona che ha un titolo o una qualifica di livello 6 non è detto sia in grado di (vedi Allegato II)

Gestire attività o progetti, tecnico/professionali complessi assumendo la responsabilità di decisioni in contesti di lavoro o di studio imprevedibili e contemporaneamente di

Assumere la responsabilità di gestire lo sviluppo professionale di persone e gruppi.

Più in generale, una determinata qualifica può richiedere un livello di conoscenze di livello 5, capacità tecniche solo di livello 2 e responsabilità e autonomia di livello 4.

La differenza fra abilità e competenze

Possiamo chiederci quali sono le differenze fra abilità e competenze. per un migliore confronto, riporto di nuovo la prima parte delle due definizioni.

«abilità»: indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi.

«competenze»: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.

Una prima differenza è relativa al tipo e al numero di risorse personali utilizzate. Per le abilità troviamo conoscenze e know-how (cioè conoscenze procedurali). Per la competenza invece conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche.

Una seconda differenza è l’ambito di applicazione. Le abilità permettono di portare a termine compiti e risolvere problemi, definizione che fa pensare soprattutto all’ambito lavorativo, mentre la competenza agisce in ambiti più ampi: situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.

In sintesi, possiamo dire che le abilità si riferiscono a conoscenze e conoscenze procedurali utilizzate soprattutto in ambito lavorativo, mentre la competenza utilizza tutte le caratteristiche personali in tutti gli ambiti di vita.

 

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.