Grazie alle attività di orientamento, i disoccupati sono diventati più bravi nei processi di selezione.
La stressful interview (fare domande incalzanti e personali, manifestare un atteggiamento ostile o strafottente verso il candidato, la diffusione dei social media ha reso più facile raccogliere informazioni personali da usare nella stressful interview) mostra le capacità del candidato di affrontare situazioni di stress. Ma questo trattamento è etico?
Inoltre, solo una minoranza delle posizioni lavorative richiede di lavorare in situazioni estremamente stressanti.
Ultimo punto: a volte le domande nelle stressfull interview possono avere sfumature sessiste o razziste. Che figura ci fa l’azienda o il selezionatore?
Alcuni dei miei disoccupati mi hanno raccontato di aver rifiutato una successiva offerta di lavoro perché non interessati a lavorare in un contesto simile. Dunque, la stressufull interview è utile? Su questo lascio la parola ai miei colleghi selezionatori.
Come preparare i disoccupati al colloquio di selezione è uno dei temi dei miei corsi.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Leggi Informativa privacy, cookie policy e copyright.