Linee guida Orientamento scolastico 2023 per Orientatori

Linee guida per l'orientamento 2023
Linee guida per l’orientamento 2023

Le linee guida per l’orientamento scolastico 2023, rese note dal ministro Valditara, sono state una gradita sorpresa. L’attività del Ministro Valditara sembra porsi in discontinuità con quelle dei ministri precedenti. Ad esempio Valditara ha mostrato interesse anche per gli aspetti organizzativi dell’orientamento, individuando nelle Linee guida un monte ore e personale dedicato all’orientamento. Da apprezzare anche il desiderio di collegare maggiormente l’orientamento e il mondo dell’istruzione al mondo produttivo.

Se ti occupi di orientamento, devi conoscere il contenuto delle Le linee guida per l’orientamento scolastico 2023.

Il decreto del Ministro Valditara

A fine dicembre il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato il Decreto 22 dicembre 2022, n. 328, che approva le Linee guida per l’orientamento, riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Gli obiettivi sono: rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, per consentire una scelta consapevole e ponderata a studentesse e studenti che valorizzi i loro talenti e le loro potenzialità; contrastare la dispersione scolastica; favorire l’accesso all’istruzione terziaria.

Il nuovo orientamento deve garantire un processo di apprendimento e formazione permanente, destinato ad accompagnare un intero progetto di vita.

La riforma è stata approvata entro il termine previsto dal PNRR, fissato al 31 dicembre 2022, dopo aver consultato le Organizzazioni sindacali e avendo recepito la quasi totalità delle osservazioni formulate dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).

Questi i punti principali delle Linee guida, ripresi dal sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito

I moduli curriculari di orientamento nella Scuola secondaria

Dall’a.s. 2023/2024 vengono introdotte per le Scuole secondarie di I grado e per il primo biennio delle Secondarie di II grado, per ogni anno scolastico 30 ore di orientamento formativo, anche extra curriculari; per l’ultimo triennio delle Secondarie di II grado, 30 ore curriculari per ogni anno scolastico.

In questo modo viene ulteriormente ampliata la riforma prevista dal PNRR, che stabiliva, invece, 30 ore curriculari solo per le classi quarte e quinte delle Secondarie di II grado.

Le 30 ore possono essere gestite in modo flessibile nel rispetto dell’autonomia scolastica e non devono essere necessariamente ripartite in ore settimanali prestabilite.

E-Portfolio

Ogni modulo di orientamento di almeno 30 ore prevede apprendimenti personalizzati che vengono registrati in un portfolio digitale – E-Portfolio – che integra il percorso scolastico in un quadro unitario, accompagna ragazzi e famiglie nella riflessione e nell’individuazione dei maggiori punti di forza dello studente all’interno del cammino formativo, ne evidenzia le competenze digitali e le conoscenze e le esperienze acquisite.

Docente tutor

Ogni istituzione scolastica e formativa individua i docenti di classe delle Scuole secondarie di I e II grado, chiamati a svolgere la funzione “tutor” di gruppi di studenti, in un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi, svolgendo due attività:

  1. aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio personale;
  2. costituirsi “consigliere” delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali.

I compiti del docente tutor in dettaglio

Secondo la Circolare 958 del 5 aprile 2023 , i compiti del docente tutor relativi all’E-portfolio personale sono relativi a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-portfolio personale e cioè:

  • a. il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino
    la personalizzazione;
  • b. lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio
    personale progetto di vita culturale e professionale (trovano in questo spazio
    collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di
    attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei o, per gli
    studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le
    competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO));
  • c. le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul
    percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive.
  • d. la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente
    in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”.

Inoltre il docente tutor deve (riporto verbatim la forma assai contorta della circolare): costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali e delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento di cui punto 10 delle citate Linee guida, avvalendosi del supporto della figura dell’orientatore, definito al punto 10.2 delle stesse Linee guida come il docente che per ciascuna istituzione scolastica gestisce, raffina e integra i dati della piattaforma con quelli specifici raccolti nei differenti contesti territoriali ed economici e li mette a disposizione delle famiglie, degli studenti e del tutor.

Ogni docente tutor si occuperà di 30-50 studenti.

Il docente orientatore

Le Linee guida fanno riferimento a una seconda figura, senza darle un nome. Al punto 10.2. delle linee guida leggiamo che:

10.2 A sostegno dell’orientamento, ogni istituzione scolastica, nell’ambito del proprio quadro organizzativo e finanziario, individua una figura che, nel gestire i dati forniti dal Ministero di cui al punto 10.1, si preoccupi di raffinarli e di integrarli con quelli specifici raccolti nelle differenti realtà economiche territoriali, così da metterli a disposizione dei docenti (in particolare dei docenti tutor), delle famiglie e degli studenti, anche nell’ottica di agevolare la prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro. In tale contesto le istituzioni scolastiche favoriscono l’incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.

E’ solo nella Circolare 958 del 5 aprile 2023 che questa figura viene chiamata orientatore.

E’ previsto un solo orientatore per scuola.

Sulla base del punto 10.2. sembrerebbe che il docente orientatore si occuperà dell’integrazione dei dati  per l’orientamento forniti dal Ministero, aggiungendo quelli relativi al mercato del lavoro locale, mentre il docente tutor si occuperà dell’assistenza diretta a studenti e famiglie.

I requisiti per svolgere i ruoli di docente tutor e orientatore

Secondo il decreto ministeriale n. 63 del 5 aprile 2023  i requisiti per i ruoli di tutor e orientatore (e per partecipare alla relativa formazione) sono i seguenti:

  • a) essere in servizio con contratto a tempo indeterminato con almeno cinque anni di anzianità di servizio maturata con contratto a tempo indeterminato/determinato;
  • b) aver svolto, in via prioritaria, compiti rientranti tra quelli attribuiti al tutor scolastico e all’orientatore (funzione strumentale ovvero referente per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO, per l’inclusione e attività similari e connesse a tali tematiche)
  • c) disponibilità ad assumere la funzione di tutor e di orientatore per almeno un triennio scolastico.
Corso Orientamento scolastico
Corso Orientamento scolastico

La formazione dei docenti

Nei prossimi anni scolastici l’orientamento sarà una priorità strategica della formazione dei docenti di tutti i gradi d’istruzione, nell’anno di prova e in servizio.

Per i docenti tutor delle Secondarie di I e II grado sono previste iniziative formative specifiche, anche coordinate da Nuclei di supporto istituiti presso ciascun Ufficio Scolastico Regionale.

La formazione dei docenti orientatori e tutor

La formazione dei docenti orientatori e dei tutor è iniziata il 27 giugno 2023. vedi Avvio delle iniziative di formazione per il tutor scolastico e l’orientatore nel secondo biennio e ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, anno scolastico 2023/2024. Vedi anche il sito Docenti tutor.

Il programma formativo prevede 20 ore divise in 6 moduli:

Modulo 1 – Senso e significato dell’orientamento
Modulo 2 – Futuri possibili, professionalità e competenze
Modulo 3 – La formazione terziaria
Modulo 4 – Il processo e gli attori
Modulo 5 – Strumenti e approcci
Modulo 6 – Piattaforma unica digitale e e-portfolio

Vedi il dettaglio scheda-tecnica-formazione-insegnanti

Campus formativi

In via sperimentale, saranno attivati “campus formativi”, attraverso reti di coordinamento tra istituzioni scolastiche e formative, che offrano una panoramica completa di tutti i percorsi secondari, per ottimizzare l’accompagnamento personalizzato e i passaggi orizzontali fra percorsi diversi.

Piattaforma digitale unica per l’orientamento

Studenti e famiglie avranno a disposizione una piattaforma digitale contenente:

  • informazioni e dati per una scelta consapevole nel passaggio dal primo al secondo ciclo d’istruzione, sulla base delle competenze chiave e degli interessi prevalenti dello studente;
  • documentazione territoriale e nazionale sull’offerta formativa terziaria (corsi di laurea, ITS Academy, Istituzioni AFAM, ecc.);
  • dati utili per la transizione scuola-lavoro, in relazione alle esigenze dei diversi territori; funzioni per l’utilizzo di E-Portfolio.

Job placement anche per la scuola

In tale contesto viene prevista anche una figura nell’ambito del quadro organizzativo di ogni istituzione scolastica che, sulla base dei dati sulle prospettive occupazionali trasmesse dal MIM, dialoghi con famiglie e studenti nell’ottica di agevolare la prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro, al fine di favorire l’incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.

Le risorse

Le scuole possono utilizzare le risorse offerte da piani e programmi nazionali ed europei a titolarità del MIM e da iniziative locali e nazionali promosse da regioni, atenei, enti locali, centri per l’impiego, associazioni datoriali, enti e organizzazioni territoriali.

Inoltre, il PNRR consente l’attivazione di molti percorsi e interventi per promuovere l’orientamento nell’ambito di diverse linee di investimento di titolarità del Ministero quali: Nuove competenze e nuovi linguaggi, Interventi per la riduzione dei divari e della dispersione scolastica, Didattica digitale integrata, Sviluppo del sistema di formazione terziaria degli ITS Academy.

Monitoraggio

Viene previsto apposito monitoraggio sull’attuazione delle Linee guida nonché la valutazione del loro impatto. In esito a tali processi si potrà procedere al loro aggiornamento per rafforzarne l’efficacia.

Scarica linee-guida-signed.

Registro Nazionale Orientatori promosso da L. Evangelista
Lavori nel settore? Iscriviti al Registro!

Alcuni passi significativi sull’orientamento

1. L’orientamento scolastico nel contesto nazionale

1.1 Le presenti linee guida hanno lo scopo, anche attraverso la promozione di opportuni interventi legislativi e decreti, di attuare la riforma dell’orientamento, disegnata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha la finalità di rafforzare il raccordo tra il primo ciclo di istruzione e il secondo ciclo di
istruzione e formazione, per una scelta consapevole e ponderata, che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti, nonché di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e di favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria.

1.3 Le definizioni di orientamento sono molteplici, eppure concordi fra loro nell’indicare la sostanza dell’obiettivo. Una di queste è quella condivisa fra Governo, Regioni ed Enti Locali nel 2012:
“l’orientamento è un processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire in tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e
professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e sostenere le scelte relative”.

1.4 La letteratura scientifica sull’orientamento scolastico è concorde nel dichiarare conclusa la stagione che ha visto interventi affidati a iniziative episodiche. Serve, invece, un sistema strutturato e coordinato di interventi che, a partire dal riconoscimento dei talenti, delle attitudini, delle inclinazioni e del merito degli studenti, li accompagni in maniera sempre più personalizzata a elaborare in modo critico e proattivo un loro progetto di vita, anche professionale.

4. Il valore educativo dell’orientamento

4.1 La persona necessita di continuo orientamento e ri-orientamento rispetto alle scelte formative, alle attività lavorative, alla vita sociale. I talenti e le eccellenze di ogni studente, quali che siano, se non costantemente riconosciute ed esercitate, non si sviluppano, compromettendo in questo modo anche il ruolo del merito personale nel successo formativo e professionale. L’orientamento costituisce perciò una responsabilità per tutti gli ordini e gradi di scuola, per i docenti, per le famiglie e i diversi attori istituzionali e sociali con i quali lo studente interagisce.

4.2 L’attività didattica in ottica orientativa è organizzata a partire dalle esperienze degli studenti, con il superamento della sola dimensione trasmissiva delle conoscenze e con la valorizzazione della didattica laboratoriale, di tempi e spazi flessibili, e delle opportunità offerte dall’esercizio dell’autonomia.

4.3 L’orientamento inizia, sin dalla scuola dell’infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia, all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimento.

5. Orientamento nei percorsi di istruzione secondaria

5.1 Nei percorsi di istruzione secondaria l’orientamento efficace, secondo le indicazioni condivise a livello europeo, esige “un più forte accento sullo sviluppo delle competenze di base e di quelle trasversali (responsabilità, spirito di iniziativa, motivazione e creatività, fondamentali anche per promuovere l’imprenditorialità giovanile); l’apprendimento delle lingue straniere; (…) l’innalzamento dei livelli di apprendimento in ambito lavorativo e la costituzione di sistemi di istruzione e formazione professionale di eccellenza; la permeabilità delle qualifiche e il riconoscimento delle competenze acquisite al di fuori dei percorsi dell’istruzione e formazione professionale; un crescente utilizzo delle tecnologie digitali, per facilitare l’apprendimento attraverso risorse educative aperte e collaborative; la presenza di docenti formati e motivati; (…) una più stretta integrazione fra l’istruzione, la formazione professionale, l’istruzione superiore, l’università e le imprese”.

5.2. La dimensione orientativa della scuola secondaria di primo grado va potenziata, garantendo agli studenti l’opportunità di attività opzionali e facoltative infra ed extra scolastiche (quali ad esempio attività culturali, laboratoriali creative e ricreative, di volontariato, sportive, ecc.). Esse hanno lo scopo di consentire agli studenti occasioni per autenticare e mettere a frutto attitudini, capacità e talenti nei quali reputino di poter esprimere il meglio di sé.

5.3 Sono molteplici i percorsi di istruzione e formazione secondari che possono essere scelti dagli studenti in uscita dalle scuole secondarie di primo grado. Si tratta di percorsi che offrono esperienze diverse di apprendimento, tutte qualificate a cogliere le sfide future. L’orientamento e il contrasto alla dispersione scolastica suggeriscono anche la realizzazione, in prospettiva sperimentale, di “campus formativi”, attraverso reti di coordinamento fra istituzioni scolastiche e formative, che vedano compresenti tutti i percorsi secondari, al fine di ottimizzare iniziative che facilitino l’accompagnamento personalizzato e i passaggi orizzontali fra percorsi formativi diversi.

5.4 L’esigenza di innalzamento dei livelli di istruzione e di consolidamento delle competenze chiave per l’apprendimento permanente della popolazione adulta rende necessario che i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) svolgano azioni rinnovate ed ampliate di accoglienza, orientamento e accompagnamento, coordinate con i soggetti istituzionali competenti.

L’accoglienza delle linee guida orientamento scolastico 2023

In generale ho letto pochi commenti alle nuove linee guida orientamento, e tutti positivi. L’orientamento nelle scuole è stato svolto finora in modo mediamente inefficace, e l’attenzione del Ministro Valditara all’orientamento è molto benvenuta.  L’unico commento negativo che ho letto finora è quello di Domenico Trovato nel suo articolo Le Linee Guida 2022 per l’orientamento: l’ “usato sicuro”… ma il “futuro” è altrove pubblicato nella newsletter di SIO.

Lo riassumo brevemente.

La critica alle linee guida per l’orientamento 2023

Il riferimento alle politiche elaborate da Unione Europea e OCSE

Trovato rileva che la quarta versione delle Linee Guida del MIM (ex MIUR, ex MI), emanate con D.M. 328/2022 è in sostanziale continuità con le versioni precedenti e lamenta che le linee guida facciano riferimento agli orientamenti dell’Unione Europea / UE e dell’OCSE. I temi relativi agli indirizzi UE e OCSE che compaiono nel decreto sono i seguenti:

  • Disallineamento (mismatch) tra formazione e lavoro  e contrasto del fenomeno dei NEET
  • Apprendimento e formazione permanente (A.P.) lungo tutto l’arco della vita
  • Riduzione dell’abbandono scolastico precoce
  • Potenziamento della formazione tecnico-professionale, come filiera continua fino alla formazione terziaria (gli ITS Academy in Italia) e incremento della % dei titoli ai livelli 5 e 6 dell’EQF
  • Rafforzamento dell’orientamento scolastico, dell’orientamento e della consulenza professionali, della formazione, per sostenere l’acquisizione di abilità e competenze di gestione delle carriere nel lavoro.

Il contenuto ibrido della direttiva

Trovato lamenta che:

Il MIM continua a produrre documenti di indirizzo con una formula “meticciata” tra adempimenti normativi e riflessioni pedagogico-formative. Non è una scelta appropriata, in quanto argomentazioni e direttive vengono espresse con un linguaggio tra il pedagogese e il burocratico, creando un quadro concettuale in cui è quasi impossibile discriminare la dimensione regolamentare da  quella educativa.

L’uso di una terminologia tradizionale

Lamenta inoltre che il MIM:

continua a modulare parole/frasi e messaggi chiave di “vecchio conio” (fanno eccezione alcune “new  entry”), senza alcuna prospettiva di una nuova stagione di soluzioni terminologiche come quella inaugurata da altri modelli teorici. Risultano perciò del tutto assenti “parole/frasi, messaggi” che possiamo ritrovare in ricerche e in vocabolari aggiornati sul tema in esame. 

Trovato fa addirittura una lista di termini ‘tradizionali’:

  • Scelta
  • Potenzialità, capacità, talenti, eccellenze
  • Competenze
  • Certificazione delle competenze
  • Progetto di vita
  • Attitudini, inclinazioni
  • Merito personale
  • Aspirazioni
  • Orientamento come processo condiviso, reticolare, coprogettato con il territorio
  • Disallineamento (mismatch)
  • Divari e dispersione scolastica
  • Attività didattica in ottica orientativa, didattica laboratoriale vs dimensione trasmissiva
  • Fiducia, autostima, impegno motivazioni
  • Accompagnamento personalizzato e passaggi orizzontali fra percorsi formativi diversi
  • Riorientamento e successo formativo
  • Orientamento formativo
  • Incontro tra competenze dello studente e domanda di lavoro (matching)

I nuovi termini

I nuovi termini contenuti nella direttiva orientamento:

  • Orientamento come processo condiviso, reticolare, coprogettato con il territorio
  • Campus formativi
  • Moduli curricolari
  • Tutor di gruppi di studenti e Consigliere delle famiglie
  • Piattaforma digitale unica per l’orientamento
  • PNRR e nuovi percorsi di orientamento: a. Nuove competenze e nuovi linguaggi; b. Interventi per la riduzione dei divari e della dispersione scolastica; c. Didattica digitale integrata; d. Sviluppo del sistema di formazione terziaria degli ITS Academy.
  • E-Portfolio orientativo personale delle competenze
  • Prodotto “capolavoro”
  • Personalizzazione dei piani di studio
  • Figura di raccordo tra utenti e piattaforma

Critica all’orientamento che opera ‘in una logica di mercato’

Trovato lamenta che l’uso di questa terminologia dimostra che l’orientamento  si connota come un dispositivo predittivo e certificativo, che opera all’interno di una logica di mercato.

I paradigmi negativi (per Trovato) dell’orientamento

Vale la pena di riportare per intero l’elenco e la descrizione dei paradigmi che Trovato considera negativi:

  • il profiling: occorre accertare l’impiegabilità delle persone, la loro disponibilità ad adattarsi alle richieste provenienti dai mercati della formazione e del lavoro;
  •  il matching: bisogna rendere congruenti profilo formativo dell’individuo e caratteristiche del mercato del lavoro, secondo l’assunto dell’ “uomo giusto al posto giusto”(F. Parson, 1909);
  •  i processi di scelta: è importante che i meccanismi decisionali assumano sempre più una connotazione economica (cultura del lavoro e dell’imprenditorialità), perché, si dice, è principalmente in tale dimensione che l’individuo realizza il suo progetto di vita, anche professionale;
  • le competenze: vanno declinate secondo i valori del successo scolastico e professionale, centrati sul capitale umano individuale e alimentati da attitudini ed interessi, da autorealizzazioni ed auto-imprenditorialità, per eccellere in un mercato del lavoro sempre più competitivo;
  • la compensazione:  l’orientamento, per il suo carattere trasversale, deve farsi risorsa per la riduzione della dispersione scolastica, per il contenimento della didattica trasmissiva, per la valorizzazione dell’approccio laboratoriale, per il superamento delle difficoltà di apprendimento (in questo caso “inizia sin dalla scuola dell’Infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia, all’autostima…” ). Infine, secondo le direttive del PNRR, anche per l’acquisizione di nuove competenze e nuovi linguaggi, per la promozione della didattica digitale integrata, per lo sviluppo del sistema di formazione terziaria degli ITS Academy.

Origini delle critiche di Trovato

Nel suo commento negativo, Trovato fa proprie le tesi dei due studiosi italiani Salvatore Soresi e Laura Nota, docenti dell’Università di Padova. Nella loro elaborazione, l’orientamento ha assunto una caratterizzazione prettamente anticapitalista e mondialista.

Una critica alle critiche di Trovato (e di Soresi e Nota)

In Soresi e Nota il fine dell’orientamento non è più e non tanto aiutare le persone nel loro inserimento professionale, grazie all’informazione e al supporto nelle scelte formative e professionali. La finalità dell’orientamento diventa invece criticare nella sua totalità e scardinare il sistema economico corrente. Potremmo chiamarlo l’orientamento degli scontenti.

L’operatore di orientamento diventa una sorta di agit prop che ad esempio insegna, soprattutto alle nuove generazioni, a osservare con spirito critico gli effetti della globalizzazione e dei suoi miti sul mercato del lavoro per imparare ad affrontarne i cambiamenti. Così Soresi S., Nota L.  in (2020:81) L’orientamento e la progettazione professionale.

Ma nel frattempo, cosa fare con le persone che chiedono aiuto perché hanno necessità di informazione e consulenza per fare scelte formative e professionali o condurre una ricerca di lavoro?

Beh, possono aspettare che  sorga il sol dell’avvenir.

Soresi, Nota e gli altri studiosi di orientamento che seguono la loro impostazione dedicano la gran parte del proprio tempo e della propria elaborazione teorica a criticare il contesto esistente, attività su cui non  sono particolarmente esperti, non essendo né sociologi né economisti, e mettono da parte l’elaborazione teorica su come aiutare al meglio le persone a progettare e realizzare il proprio inserimento professionale nel mondo attuale, che invece è l’oggetto dell’orientamento e il loro campo di expertise. L’unica soluzione che possono proporre alle difficoltà di inserimento professionale sperimentate dalle persone è ‘fai la rivoluzione e tutti i tuoi problemi saranno risolti’.

Puoi renderti conto direttamente dei limiti di questa impostazione confrontando Soresi S., Nota L.  (2020) L’orientamento e la progettazione professionale con Guglielmi D. Chiesa R. (2021) Orientamento scolastico e professionale. Il libro di Soresi e Nota è un’invettiva contro il capitalismo, di nessuna utilità pratica. Il libro di Guglielmi e Chiesa elenca una ampia gamma di teorie, approcci e strumenti operativi per aiutare le persone nel contesto attuale.

L’approccio di Soresi e Nota rende le persone passive nella ricerca di lavoro

Come sappiamo, per trovare lavoro è necessario cercarlo, perché sul mercato del lavoro domanda e offerta di competenze si incontrano con una certa difficoltà. I datori di lavoro in cerca di dipendenti e collaboratori utilizzano i canali più diversi, ad esempio passaparola, autocandidature, intermediari (centro impiego e agenzie per il lavoro). Le persone in cerca di lavoro devono così attivarsi su tutti i canali contattando più datori di lavoro possibile.

Gli operatori di orientamento sanno che l’attivazione personale è un elemento fondamentale, e si sforzano costantemente di promuoverla.

L’approccio di Soresi e Nota enfatizza una serie di cause della disoccupazione quali il capitalismo, su cui la singola persona non può fare nulla. Questo contribuisce a passivizzare le persone. Se sono senza lavoro per colpa del capitalismo, perché inviare CV?

In termini psicologici l’approccio di Soresi e Nota sposta il locus of control dei nostri disoccupati ancora più all’esterno.

Vedi a riguardo anche:

Sarebbe interessante approfondire le cause del risentimento degli intellettuali verso ‘il capitalismo’, ma lo farò in un altro articolo. Per brevità, se sei interessato, ti rimando allo scritto La mentalità anti-capitalista di Ludwig Von Mises. E’ uno scritto degli anni ’50 del secolo scorso, ma contiene alcune valutazioni ancora attuali.

 

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Leggi Informativa privacy, cookie policy e copyright.

FORMAZIONE GRATUITA PER ORIENTATORI E FORMATORI