Motivare i propri utenti è una delle principali difficoltà che incontrano gli operatori di orientamento nella loro attività con persone disoccupate.
Nonostante gli sforzi dell’operatore, alcuni utenti hanno un atteggiamento ostile o poco collaborativo, non raccontano nei dettagli la propria situazione, non raccolgono i suggerimenti dell’operatore, non mettono in atto le azioni previste nel piano d’azione, alcuni addirittura semplicemente scompaiono non ripresentandosi all’incontro successivo.
Tutto questo crea nell’operatore un senso di frustrazione, e lo porta a interrogarsi sull’utilità del suo lavoro e sull’efficacia delle proprie modalità di colloquio. Molti operatori, peraltro, non hanno mai seguito una formazione specifica sulla conduzione dei colloqui e li svolgono ‘a sentimento’, senza usare cioè tecniche specifiche.
Ho una buona notizia: esistono tecniche che permettono di modificare l’atteggiamento degli utenti rendendoli attivi e propositivi.
Premetto che queste tecniche non funzionano con utenti che non hanno necessità del nostro aiuto perché sono contenti della loro situazione attuale, ad esempio l’utente che sta lavorando al nero, oppure che sta prendendosi cura di un familiare anziano. Queste persone non hanno una necessità o desiderio immediato di trovare lavoro, perciò non hanno bisogno di noi, il loro comportamento potrebbe essere modificato (forse) solo con l’ipnosi o con un incantesimo.
Le tecniche che conosco e che insegno ai miei corsisti possono invece funzionare molto bene con quegli utenti che hanno una reale necessità di trovarsi un lavoro, e che sono poco motivati fondamentalmente perché non hanno fiducia nel nostro servizio oppure nella nostra capacità di erogarlo.
La strategia da seguire con questi utenti è innanzitutto creare un rapporto di fiducia, che li porti a vederci come accoglienti e interessati alle loro necessità. Sentendosi ascoltati, saranno felici di incontrarci e di raccontarci in dettaglio la loro situazione.
Il passo successivo è capovolgere il loro atteggiamento di passiva attesa di nostre indicazioni su cosa fare o addirittura di un posto di lavoro. Con informazioni e tecniche adeguate possiamo far comprendere al disoccupato che trovare lavoro richiede una sua attivazione diretta, trasmettergli fiducia sulle sue possibilità di condurre una ricerca di lavoro efficace, supportarlo nella definizione e messa in atto di un piano d’azione che senta proprio.
Quali sono le tecniche che fanno la differenza? Per motivare l’utente è necessario abbandonare la gestione del colloquio basata solo sull’intuizione e sul buon senso (non stiamo chiacchierando col nostro vicino di casa) e adottare un approccio più strutturato. Useremo due tipi di tecniche: le abilità di counseling e le abilità di coaching.
Le abilità di counseling sono state sviluppate dallo psicologo americano Carl Rogers. Le abilità di counseling sono tecniche di interazione col cliente (ad esempio domande aperte e riformulazioni) che trasmettono interesse e ascolto.
Le abilità di coaching sono state sviluppate da John Whitmore e Timothy Gallwey inizialmente in ambito sportivo. Le abilità di coaching (ad esempio chiedere all’utente quali passi ritiene utile fare per raggiungere un determinato risultato) attivano l’utente.
La combinazione di queste due tecniche, in una modalità finalizzata espressamente al lavoro con persone in cerca di lavoro, permette di motivare la gran parte dei propri utenti in cerca di lavoro. Le due tecniche sono utili inoltre anche per lavorare sugli altri problemi che i nostri utenti ci portano nei colloqui di orientamento, quali ad esempio demoralizzazione, mancanza di una professione obiettivo, problemi di scelta.
Come imparare queste tecniche. Queste tecniche si imparano con l’esercizio guidato. Nei sabati 19 e 26 novembre terrò un seminario intensivo sull’uso delle tecniche di counseling e di coaching con persone in cerca di lavoro o che hanno altri problemi di natura orientativa. Nelle 14 ore del seminario praticheremo ininterrottamente le diverse tecniche in coppie, piccoli gruppi e in plenaria. Puoi leggere maggiori informazioni e iscriverti da questa pagina. Poiché i posti disponibili sono limitati, se desideri partecipare ti invito a iscriverti oggi stesso.
Le due giornate fanno parte del mio Master in Orientamento degli adulti. Se senti la necessità di migliorare le tue tecniche non solo nella gestione del colloquio ma anche in altri ambiti dell’attività di orientamento (ad esempio analisi delle caratteristiche personali e bilancio di competenze per l’individuazione della professione obiettivo, uso delle tecniche espressive, supporto a persone in cerca di lavoro) puoi decidere di seguire tutto il Master. Anche in questo caso, per gli stessi motivi, ti invito ad iscriverti al più presto.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore © Leonardo Evangelista. Leggi Informativa privacy, cookie policy e copyright.