Nel percorso professionale di ciascuno di noi, arriva un momento cruciale in cui ci troviamo davanti a una scelta: seguire passivamente la corrente o sforzarci di orientare attivamente il nostro cammino? Questa decisione, che spesso sembra banale o dettata dalle circostanze, in realtà determina gran parte del nostro sviluppo personale e lavorativo.
Il peso della corrente: quando lasciarsi trasportare sembra l’unica scelta
Molte persone, specialmente in periodi di crisi economica o in contesti di incertezza, tendono ad accettare i primi lavori che gli vengono offerti senza valutare a fondo se siano in linea con i propri interessi o valori. La pressione sociale, le esigenze economiche o semplicemente il timore di sbagliare possono farci scegliere la via apparentemente più semplice: lasciarsi trascinare dalla corrente.
Accettare un lavoro che non ci soddisfa pienamente o che non riflette le nostre aspirazioni non è sempre una decisione sbagliata. In alcune fasi della vita, può essere necessario fare compromessi. Tuttavia, se questo atteggiamento diventa la regola e non l’eccezione, rischiamo di perdere il controllo del nostro percorso professionale e di ritrovarci, anni dopo, insoddisfatti e lontani da ciò che avremmo voluto diventare.
Chi si lascia trasportare dalla corrente spesso si trova a:
- Accettare ruoli che non sviluppano competenze significative o trasferibili;
- Sentirsi intrappolato in carriere poco appaganti;
- Perdere fiducia nella propria capacità di influenzare il proprio destino.
Nuotare nella corrente: la lucidità per darsi una direzione
Dall’altro lato, ci sono coloro che scelgono di nuotare nella corrente. Queste persone si impegnano a pianificare il proprio percorso professionale, fissano obiettivi chiari e si sforzano di raggiungerli anche quando le circostanze sembrano remare contro.
Nuotare nella corrente non significa ignorare le opportunità che si presentano, ma piuttosto avere una visione chiara di dove vogliamo arrivare e valutare ogni decisione lavorativa in base alla sua coerenza con i nostri obiettivi. Questo approccio richiede:
- Autoconsapevolezza: sapere chi siamo, cosa ci motiva e quali sono i nostri valori;
- Pianificazione: fissare obiettivi realistici e definire i passi necessari per raggiungerli;
- Resilienza: accettare che il percorso sarà pieno di ostacoli e imparare a superarli.
Le persone che scelgono di nuotare nella corrente non sono necessariamente più fortunate o privilegiate. Spesso, affrontano sacrifici e rifiutano offerte apparentemente attraenti per restare fedeli alla loro visione. Tuttavia, a lungo termine, questo approccio paga in termini di soddisfazione personale, crescita professionale e senso di realizzazione.
La metafora della corrente: un equilibrio tra adattamento e desideri personali
È importante sottolineare che scegliere di nuotare nella corrente non significa rifiutare ogni opportunità che non rispecchi perfettamente il nostro ideale. A volte, le correnti possono portarci in direzioni inaspettate ma comunque arricchenti, e farci scoprire mondi nuovi, soprattutto all’inizio del proprio percorso professionale.
L’equilibrio sta nell’essere flessibili ma consapevoli: possiamo accettare compromessi temporanei senza perdere di vista la nostra direzione. Questo richiede la capacità di adattarsi alle circostanze senza rinunciare ai nostri obiettivi di lungo termine.
Come decidere se nuotare o lasciarsi trasportare?
Per chi si trova a un bivio professionale, alcune domande possono aiutare a fare chiarezza:
- Quali sono i miei valori e interessi principali? Sto scegliendo un percorso che li rispetta?
- Quali competenze voglio sviluppare? Questo lavoro mi aiuterà a farlo?
- Dove voglio essere tra cinque anni? Questa scelta mi avvicina a quell’obiettivo?
- Quali compromessi sono disposto a fare? Sono pronto a sacrificare temporaneamente alcuni aspetti per perseguire i miei obiettivi di lungo termine?
Il ruolo dell’orientamento: una bussola per chi è in cerca di direzione
Spesso, chi si lascia trascinare dalla corrente lo fa perché non ha gli strumenti o il supporto per prendere decisioni consapevoli. In questo senso, l’orientamento professionale gioca un ruolo cruciale.
Gli operatori di orientamento aiutano le persone a:
- Riflettere sulle proprie aspirazioni;
- Individuare opportunità realistiche coerenti con i propri obiettivi;
- Sviluppare competenze di pianificazione e decision making.
Non è mai troppo tardi per riprendere il controllo del proprio percorso professionale. Anche chi si è lasciato trasportare per anni può decidere di iniziare a nuotare e dare una nuova direzione alla propria carriera.
Conclusioni: una scelta consapevole per una vita professionale soddisfacente
Che si tratti di seguire la corrente o di nuotare attivamente, ciò che conta è fare scelte consapevoli. Rinunciare a dare una direzione al proprio percorso professionale significa spesso rinunciare a una parte importante di noi stessi. Al contrario, anche nei momenti di difficoltà, impegnarsi a orientare il nostro cammino ci permette di costruire una carriera che rispecchi chi siamo e dove vogliamo arrivare.
La corrente può essere un alleato o un ostacolo. Sta a noi decidere come navigarla.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.