Negli ultimi anni, Internet e i social media hanno subito trasformazioni significative, passando da strumenti di connessione e informazione a piattaforme che influenzano profondamente la politica e la società. Analizzando le riflessioni proposte da Riccardo Luna in una serie di articoli pubblicati su “Corriere della Sera”, emergono chiaramente le dinamiche che hanno portato a questi cambiamenti.
Internet: da “dono di Dio” a minaccia per la democrazia
Inizialmente celebrato come un “dono di Dio” per la sua capacità di democratizzare l’accesso all’informazione, Internet è oggi al centro di dibattiti sul suo ruolo nel minare la democrazia. La diffusione di fake news, la polarizzazione delle opinioni e l’uso di algoritmi che favoriscono contenuti sensazionalistici hanno contribuito a creare un ambiente digitale in cui la verità è spesso offuscata, mettendo a rischio il dibattito pubblico e la coesione sociale.
Facebook: dall’aggregazione sociale alla distorsione della realtà
Facebook è nato come uno spazio per ritrovare vecchi amici e condividere momenti di vita. Tuttavia, con l’introduzione di funzionalità come il “Like” e algoritmi che privilegiano determinati contenuti, la piattaforma si è trasformata in un luogo dove la realtà può essere distorta. Gli utenti sono spesso esposti solo a informazioni che rafforzano le proprie convinzioni, creando “bolle” informative e alimentando divisioni.
Il ruolo degli algoritmi nella diffusione della rabbia
Piattaforme come Facebook e TikTok utilizzano algoritmi progettati per massimizzare l’engagement degli utenti. Questi algoritmi tendono a favorire contenuti che suscitano emozioni forti, come la rabbia, poiché generano maggiore interazione. Questo “business della rabbia” ha implicazioni profonde: amplifica i conflitti, diffonde disinformazione e può influenzare negativamente il discorso pubblico.
A questo si aggiunge un ulteriore elemento emerso nel caso di TikTok. L’algoritmo della piattaforma cinese è stato descritto come una “tana del coniglio”, dove il tempo scompare: i contenuti vengono proposti in un flusso continuo, progettato per trattenere l’utente quanto più a lungo possibile. Ogni video osservato, messo in pausa o scrollato contribuisce a raffinare il profilo dell’utente e a offrirgli contenuti sempre più adatti a catturarne l’attenzione.
L’effetto finale è una perdita della percezione del tempo e una crescente difficoltà a disconnettersi: un’esperienza quasi ipnotica. Questo design non è casuale, ma parte integrante della strategia delle piattaforme per aumentare la permanenza online e, con essa, i ricavi pubblicitari. Il prezzo, però, è un’attenzione sempre più frammentata e una maggiore vulnerabilità a contenuti estremi e polarizzanti.
Facebook e l’ascesa del populismo
La struttura e le dinamiche di Facebook hanno involontariamente favorito l’ascesa di movimenti populisti. La facilità con cui si possono diffondere messaggi semplicistici e polarizzanti, combinata con la capacità di raggiungere vasti pubblici senza intermediari, ha permesso a tali movimenti di prosperare. Questo ha sollevato interrogativi sul ruolo delle piattaforme digitali nel plasmare l’opinione pubblica e nel determinare gli esiti politici.
Instagram e l’ansia negli adolescenti
Un caso emblematico è rappresentato da Instagram, inizialmente concepito come social fotografico. Secondo Riccardo Luna, mentre l’attenzione era rivolta alle fake news su Facebook, l’algoritmo di Instagram ha imparato ad attrarre l’attenzione di giovani e giovanissimi, puntando sull’immagine del corpo in un momento della vita in cui esso cambia quotidianamente. Questo ha portato a trascurare la salute mentale degli adolescenti, rendendo la piattaforma uno strumento che può generare ansia. Corriere della Sera+2Corriere della Sera+2
Conclusione
Le riflessioni di Riccardo Luna evidenziano come l’evoluzione di Internet e dei social media abbia avuto conseguenze negative inattese sulla società e sulla politica.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993 e di formazione dal 2004. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.