Descrivo la seconda edizione di Experiential learning. Experience as the source of learning and development, pubblicata nel 2015 (la prima edizione è del 1984). La seconda edizione è uguale alla prima, ma alla fine di ogni capitolo è stato aggiunto un commento (XV). Il mio riassunto non è sistematico, parlo solo degli aspetti che ritengo interessanti, tralasciando altre parti del testo.
La traduzione del titolo sarebbe L’apprendimento esperienziale. L’esperienza come fonte di apprendimento e sviluppo personale, ma non esiste una versione in italiano.
Il libro è di difficile lettura. Kolb presenta la sua teoria estraendola dalle teorie dell’apprendimento di una serie di altri autori, è necessario perciò seguirlo nella sua descrizione e nella sua critica delle teorie dell’apprendimento di tali autori. Il libro è estremamente parco di esempi concreti, troviamo alcune brevi esempi delle diverse modalità di apprendimento a cui fa riferimento solo alle pagine 69, 74 e 101. Se volessimo utilizzare la sua classificazione delle modalità di apprendimento, potremmo dire che i contenuti del libro sono stati per la massima parte messi a punto grazie alla concettualizzazione astratta.
Tutto il libro è dedicato a:
- descrivere le quattro modalità di apprendimento che Kolb definisce sulla base di differenze e punti in comune con le teorie di una serie di autori
- rispondere alle critiche ricevute dopo l’uscita della prima edizione
- descrivere il LSI Learning style Inventory, un questionario che individua gli stili di apprendimento
- provare il valore della sua teoria e del LSI sulla base dell’analisi fattoriale.
Il libro non ha nessuna utilità pratica. Al di là dell’affermazione che ogni persona tende a preferire determinate modalità di apprendimento, non ci sono indicazioni specifiche su come migliorare l’apprendimento, mettere a punto un programma formativo o gestire un’aula. Questo temi saranno trattati in The Experiential Educator: Principles and Practices of Experiential Learning, pubblicato nel 2017.
Nel suo desiderio di ribattere ai critici, Kolb fa tutta una serie di precisazioni che vanno tenute presenti: ad esempio non tutti i discenti partono e si trovano a loro agio con la modalità 1 e non tutti seguono tutte le fasi del ciclo né, se ho capito bene, le seguono in modo progressivo (da 1 a 4).
Cosa ci è rimasto di Kolb: la descrizione di alcune modalità di apprendimento, e l’idea che l’apprendimento possa seguire un ciclo, ad esempio durante o a seguito di una determinata esperienza la persona fa una riflessione (osservazione riflessiva), e questa riflessione le permette di estrarre alcune regole per definire o affrontare la situazione che ha esperito (concettualizzazione astratta). In altri casi delle conoscenze e degli schemi di funzionamento che la persona ha già acquisito con lo studio (concettualizzazione astratta) guidano la pratica professionale della persona (ad esempio, lo studente di medicina riesce a fare una diagnosi e prescrivere una terapia).
Una sintesi del libro
“Experiential Learning: Experience as the Source of Learning and Development” di David A. Kolb è un testo fondamentale nel campo dell’apprendimento esperienziale. Kolb presenta il suo modello di apprendimento esperienziale, che si basa su quattro fasi: concrete experience (esperienza concreta), reflective observation (osservazione riflessiva), abstract conceptualization (concettualizzazione astratta), e active experimentation (sperimentazione attiva). Secondo Kolb, il processo di apprendimento è ciclico e coinvolge l’interazione dinamica tra queste fasi.
L’autore sottolinea l’importanza dell’esperienza diretta nel processo di apprendimento, argomentando che imparare è un ciclo continuo che coinvolge l’esperienza pratica, la riflessione su di essa, la formulazione di concetti astratti e l’applicazione pratica di tali concetti in nuove situazioni. Il libro evidenzia anche come le persone abbiano preferenze individuali per diverse fasi del processo di apprendimento, e Kolb presenta il concetto di stili di apprendimento, identificando quattro tipologie: convergenti, divergenti, assimilatori e accomodatori.
Complessivamente, il lavoro di Kolb descrive come come le persone imparano attraverso l’esperienza e pertanto può interessare a educatori, formatori e professionisti interessati allo sviluppo delle persone attraverso l’apprendimento pratico e riflessivo.
Prefazione alla nuova edizione
Kolb spiega che non ha creato una teoria dell’apprendimento basato sull’esperienza, ma l’ha scoperta nel lavoro di una serie di autori: John Dewey, Kurt Lewin, Jean Piaget, Lev Vygotsky, William James, Carl Jung, Paulo Freire, Carl Rogers e Mary Parker Follett.
Introduzione alla seconda edizione
Kolb scrive che una definizione comune (ma non la sua) di apprendimento basato sull’esperienza è un apprendimento basato sulle esperienze di vita spesso in contrasto con lezioni o apprendimento che avviene in classe. In questa definizione di apprendimento basato sull’esperienza l’enfasi è spesso sull’esperienza sensibile e l’azione in contesto come fonte primaria di apprendimento, spesso sminuendo il ruolo del pensiero, dell’analisi e della conoscenza accademica. Spesso l’apprendimento basato sull’esperienza viene accostato a tirocini, progetti sul campo, attività di apprendimento basato sull’esperienza svolta in classe per aggiungere una componente di esperienza diretta agli studi accademici (XVIII).
Kolb cita una serie di autori che evidenziano i rischi di un apprendimento di questo tipo. L’effetto salienza descritto da Tversky e Kahneman (1973) porta ad esempio a dare maggiore enfasi a esperienze immediate in cui il discente si trova coinvolto che a dati oggettivi. Secondo Buchmann e Schwille (1983) lo scopo dell’educazione formale sarebbe proprio ridurre gli errori caratteristici dei processi di apprendimento basati sull’esperienza di vita. Altri autori sostengono che manager e consumatori dovrebbero aumentare l’uso dell’analisi obiettiva e ridurre la fiducia nell’esperienza o nell’intuizione.
Secondo Brehmer (1980) le persone hanno numerosi errori di valutazione sistematici (biases) che impediscono di usare le informazioni fornite dall’esperienza (XIX).
Secondo March (2010) le conclusioni derivate dall’apprendimento basato sull’esperienza sono piene di conclusioni ingiustificate, associazioni superstiziose, correlazioni errate, generalizzazioni tautologiche, ed errori sistematici.
Secondo Kolb, quando l’apprendimento basato sull’esperienza è definito come un continuo processo naturalistico di apprendimento dalle esperienze di vita, opposte all’apprendimento sistematico che avviene nell’educazione formale, il quadro che emerge è che l’apprendimento basato sull’esperienza è inaffidabile, confusivo, e deve essere corretto dalla conoscenza accademica. Tuttavia anche giudizi e decisioni basate sulla conoscenza oggettiva possono essere sbagliate e inaffidabili a causa di assunzioni inesatte nell’analisi dei dati, e da altri errori (XX).
In ogni caso Kolb afferma che la sua teoria dell’apprendimento basato sull’esperienza (ELT, Experiential Learning Theory) è qualcosa di diverso. Lo scopo di ELT è spiegare come l’esperienza è trasformata in apprendimento e conoscenza affidabile. La verità non si manifesta direttamente nell’esperienza, deve essere inferita grazie a un processo di apprendimento che mette in discussione i preconcetti originati dall’esperienza diretta, mitiga la vividezza e l’emozione dell’esperienza con la riflessione critica ed estrae le corrette indicazioni dalle conseguenze dell’azione (XXI)
A questo punto Kolb discute alcuni aspetti della teoria della conoscenza di John Dewey e William James.
Capitolo 1. The basis of Contemporary Approaches to Experiential Learning
In questo capitolo di Experiential learning. Experience as the source of learning and development Kolb esamina le teorie di una serie di studiosi che si sono occupati di apprendimento basato sull’esperienza.
Capitolo 2. The process of experiential learning
In questo capitolo di Experiential learning. Experience as the source of learning and development Kolb approfondisce ulteriormente le teorie sull’apprendimento di Lewin, Dewey e Piaget e i loro punti in comune.
The perspective on learning is called ‘experiential’ for two reasons. The first is to tie it clearly to its intellectual origins in the work of Dewey, Lewin and Piaget. The second reason is to emphasize the central role that experience place in the learning process. This differentiates experiential learning theory from rationalist and other cognitive theories of learning that tend to give primary emphasis to acquisition, manipulation, and recall of abstract symbols, and from behavior learning theories that deny any role for consciousness and subjective experience in the learning process. (31)
A questo punto Kolb evidenzia che la sua teoria non costituisce una terza alternativa delle teorie precedenti ma piuttosto che combina nello stesso insieme anche determinati aspetti delle due teorie precedenti.
Nella parte finale del capitolo Kolb fornisce una sua definizione dell’apprendimento: l’apprendimento è un processo dove la conoscenza è creata attraverso la trasformazione dell’esperienza (49) e descrive brevemente il suo ciclo dell’apprendimento esperienziale.
La conoscenza deriva da una combinazione di acquisizione e trasformazione dell’esperienza.
Acquisire l’esperienza è il processo di acquisire l’informazione mentre trasformare l’esperienza è come gli individui interpretano e agiscono sulla base dell’informazione acquisita. La teoria descrive due differenti modi di acquisire l’esperienza: esperienza concreta (CE, concrete experience) e concettualizzazione astratta (AC, abstract conceptualization) e inoltre due modi per trasformare l’esperienza: osservazione riflessiva (RO, reflective observation) e sperimentazione attiva (AE, Active Experimentation). (51)
Il processo di apprendimento di ogni persona viene rappresentato in forma idealizzata da Kolb come un processo ricorsivo in quattro le fasi a spirale, secondo lo schema:
esperienza concreta / osservazione riflessiva / concettualizzazione astratta / sperimentazione attiva
Le quattro fasi sono costruite sugli opposti attivo/riflessivo e astratto/concreto (vedi 104).
A questo punto Kolb cita una serie di critiche che il suo modello ha ricevuto:
- Non considera le condizioni storiche, sociali e culturali dell’apprendimento (52)
- È una semplificazione che distorce la reale esperienza di apprendimento (55)
- L’importanza della riflessione per l’apprendimento è sottostimata (57)
- La ‘pura esperienza concreata’ non esiste (59)
Capitolo 3. Structural Foundations of the Learning Process
Nel terzo capitolo di Experiential learning. Experience as the source of learning and development Kolb ci spiega che sia esperienza concreta che concettualizzazione astratta sono relative alla comprensione (prehension). Sono due modi diversi di comprensione della realtà. Nell’esperienza concreta la comprensione avviene grazie a un processo di esperienza immediata, che Kolb chiama apprendimento (apprehension). Nella concettualizzazione astratta la comprensione avviene attraverso l’interpretazione concettuale e la rappresentazione simbolica, un processo che Kolb chiama comprensione (comprehension).
Sperimentazione attiva e osservazione riflessiva sono invece relativi alla trasformazione dell’esperienza (transformation). L’osservazione riflessiva è un processo che Kolb chiama concettualizzazione (intention). Kolb chiama invece il processo di sperimentazione attiva extension (allargamento?). 67
Combinando i quattro termini del ciclo dell’apprendimento, otteniamo quattro forme elementari di conoscenza (67): l’esperienza acquisita tramite l’esperienza immediata (apprehension) e trasformata attraverso la concettualizzazione (intention) sarà chiamata conoscenza divergente (divergent knowledge), e così via. (68)
L’idea centrale di questo schema è che l’apprendimento richiede che le fasi di acquisizione dell’esperienza siano collegate alle fasi di concettualizzazione 68.
La differenza fra esperienza concreta e concettualizzazione astratta
A pag. 69 Kolb descrive la differenza fra esperienza concreta e concettualizzazione astratta.
Come esempi di esperienza concreta, Kolb invita il lettore a pensare alla sua esperienza mentre sta leggendo il libro, in specifico alla percezione della stanza (luce, calore, rumore) e della sedia (alta, bassa, dura, morbida). Tutti questi aspetti vengono acquisiti automaticamente, senza necessità di una indagine razionale.
Al contrario la concettualizzazione astratta è una modalità di apprendimento che ignora determinati aspetti esperienziali. Il termine ‘sedia’ definisce un tipo di mobilio che ha una determinata forma generale (quattro zampe e uno schienale) ma astraendo dalle caratteristiche di una specifica sedia. Le cose apprese con questa modalità possono essere facilmente comunicate ad altre persone (69).
A questo punto Kolb cita una serie di studi sul funzionamento degli emisferi cerebrali. L’emisfero sinistro elabora in modo sequenziale, astratto, simbolico, analitico, e verbale (74). L’emisfero destro invece elabora in modo analogico, concreto, olistico e spaziale, e trova schemi (74).
La differenza fra osservazione riflessiva e sperimentazione attiva
Si tratta di due modi di elaborazione dell’esperienza. L’osservazione riflessiva consiste nel riflettere su quanto è stato appreso dalla realtà, mentre la sperimentazione attiva consiste nell’intervenire sulla realtà e raccogliere così ulteriori informazioni 78. Un esempio di osservazione riflessiva, secondo Kolb, è osservare intenzionalmente una rosa e identificare le sue caratteristiche. Un esempio di sperimentazione attiva è prendere in mano la rosa e essere punto da una spina (78). Kolb lega queste due dimensioni a estroversione e introversione, impulsività e riflessività (82), sistema simpatico e sistema parasimpatico (84).
Capitolo 4 Individuality in Learning and the Concept of learning Styles
In un determinato momento il processo di apprendimento può essere governato da uno o più dei quattro processi che interagiscono simultaneamente. Nel tempo il controllo del processo di apprendimento può passare da una fase a un’altra (97).
Secondo Kolb, ogni persona ha un proprio stile di apprendimento preferito, che fa ricorso a una modalità specifica e individualizzata delle quattro modalità di apprendimento (98).
Questo apre la strada all’individuazione di tipi psicologici specifici con riferimento alle modalità di apprendimento. A questo punto Kolb elenca i limiti degli approcci basati sui tipi psicologici:
- Tendono a diventare stereotipi che riducono in maniera grossolana la complessità umana
- portano a una visione statica e predeterminata delle caratteristiche della singola persona, sottostimando le possibilità di cambiamento
- Descrivono dei profili ideali che nella realtà non esistono (99).
Kolb obietta che le caratteristiche personali non sono fisse (fixed traits), ma stabili (stable stats) 99. Queste caratteristiche stabili emergono dalle personali modalità di interazione con l’ambiente che Kolb chiama, adottando la terminologia di Leona Tyler, possibility transaction structures 99.
In sintesi, questo concetto dà grande importanza alle scelte personali. Le decisioni che prendiamo determinano gli eventi in cui ci troviamo e questi eventi influenzano le nostre scelte future 100.
For example, my active orientation helps me perform well in active task, and since I am rewarded for this performance, I choose more active task which further improve my active skills, and so on (135).
Kolb fa poi una serie di esempi della combinazione di diversi stili di apprendimento (101):
Comprehension transformed by extension (cioè, apprendimento basato su concettualizzazione astratta e sperimentazione attiva, le fasi 3 e 4 del ciclo di apprendimento): qui il giocatore usa un modello astratto o teoria su come la palla si muoverà una volta colpita per prevedere il corso della palla in modo che spinga la palla colpita nella buca. Il giocatore può esplicitamente richiamare i principi della fisica che ci dicono che l’angolo di incidenza è equivalente all’angolo di riflessione e può misurare sul piano del biliardo i corrispondenti angoli necessari. Questo esempio evidenzia la funzione della concettualizzazione astratta e la sperimentazione attiva nel processo di apprendimento.
Apprehension transformed by extension (cioè, apprendimento basato su esperienza concreta e sperimentazione attiva, le fasi 1 e 4 del modello): in questo approccio il giocatore non si affida a un modello teorico, ma focalizza la sua attenzione sulla posizione delle palline sul piano del biliardo. Il giocatore fa affidamento sul suo intuito, facendo degli aggiustamenti non sulla base di calcoli teorici ma su quello che sente sia corretto.
Apprehension transformed by intention (cioè, apprendimento basato su esperienza concreta e osservazione riflessiva, le fasi 1 e 2 del ciclo di apprendimento): questa modalità può consistere nel guardare le mosse dell’avversario con nel riflettere sulle proprie giocate. Di uno impara dall’approccio di qualcun altro o da ripetere quello che ha fatto nelle giocate precedenti.
Comprehension transformed by intention (vale a dire apprendimento basato su concettualizzazione astratta e osservazione riflessiva, cioè le fasi 3 e 2 ciclo di apprendimento): il giocatore potrebbe cercare di capire le conseguenze di determinate strategie di gioco cercando di estrarre delle leggi generali da quello che vede nelle diverse giocate.
Le diverse modalità di apprendimento possono essere integrate:
The combination of all four of elementary learning forms produces the highest level of learning, emphasizing and developing all four modes of the learning process. Here, the specialized achievements of the four elementary learning strategies combine in a unified adaptive process. Here our pool player observes the event around him/her [apprendimento basato su esperienza concreta trasformata da osservazione riflessiva], integrates these into theories from which her or she derives hypothesis [apprendimento basato su osservazione riflessiva trasformata da concettualizzazione], which are then tested out in action [concettualizzazione trasformata da sperimentazione attiva] creating new events and experiences [sperimentazione attiva trasformata da esperienza concreta] (102).
Il learning style inventory
A questo punto Kolb introduce il LSI learning style inventory, un questionario che ha lo scopo di individuare lo stile di apprendimento preferito del rispondente.
Il questionario è auto descrittivo composto di 4 domande, in ogni domanda il rispondente deve mettere in fila quattro parole relative al suo stile di apprendimento. Ognuna delle quattro parole è relativa a uno dei seguenti:
- sentire (riferito a esperienza concreta)
- osservare (osservazione riflessiva)
- pensare (concettualizzazione astratta)
- fare (sperimentazione attiva)
Il questionario inoltre misura quanto la persona enfatizza l’astratto sul concreto e l’azione sulla riflessione (104).
Vediamo più in dettaglio (105)
Orientamento verso l’esperienza concreta
L’orientamento all’esperienza concreta comporta una preferenza per il coinvolgimento in esperienze e situazioni a contatto con gli altri in un modo personale. Le persone con questo approccio enfatizzano i sentimenti piuttosto che il ragionamento. Hanno un approccio intuitivo, prestano attenzione alla complessità del presente invece che su teorie e generalizzazioni. Le persone con questo orientamento amano e sono capaci di relazionarsi con gli altri. Sono spesso brave a prendere decisioni basate sull’intuizione e si trovano bene in situazioni non strutturate. Le persone di questo tipo amano relazionarsi con gli altri, essere coinvolte in situazioni reali e hanno una mentalità aperta.
Orientamento verso l’osservazione riflessiva
L’orientamento verso l’osservazione concreta comporta una preferenza per la comprensione di idee e situazioni grazie all’osservazione obiettiva. Le persone di questo tipo enfatizzano la comprensione piuttosto che l’applicazione concreta; hanno un’attenzione a quello che è giusto o ai motivi per cui le cose accadono piuttosto che a quello che funziona; un’enfasi sulla riflessione invece che sull’azione. Le persone con un orientamento di questo tipo amano intuire il significato di situazioni e idee e sono brave nel vedere le loro implicazioni. Sono capaci di guardare alle cose da punti di vista diversi e di apprezzare punti di vista diversi. Amano formare le proprie opinioni basandosi sui propri pensieri e sentimenti. le persone con queste orientamento apprezzano la pazienza, l’imparzialità e il ragionamento.
Orientamento alla concettualizzazione astratta
L’orientamento alla concettualizzazione astratta comporta una preferenza per la logica, le idee, i concetti. Le persone con questo approcciano enfatizzano il pensiero invece che le emozioni, la preferenza per la costruzione di teorie invece che la comprensione basata sulle intuizioni, un approccio scientifico invece che artistico ai problemi. Persone con questo approccio amano e sono brave nella pianificazione, nella manipolazione di simboli astratti, nell’analisi quantitativa. Le persone con questo orientamento amano la precisione, il rigore e la disciplina dell’analisi concettuale, e apprezzano i sistemi concettuali.
Orientamento alla sperimentazione attiva
L’orientamento alla sperimentazione attiva comporta una preferenza per situazioni dove è possibile influenzare le persone e modificare le situazioni. Le persone con questo approccio enfatizzano le applicazioni concrete piuttosto che la riflessione, una attenzione a quello che funziona invece che alla verità assoluta, un’enfasi sul fare piuttosto che sull’osservare. Per ottenere dei cambiamenti sono anche disponibili ad assumersi dei rischi. Le persone con questo orientamento apprezzano agire e ottenere cambiamenti.
Inoltre, le combinazioni fra stili di apprendimento contigui, portano a ulteriori quattro profili di apprendimento (114-115):
Convergente (converger), risultante da concettualizzazione astratta e sperimentazione attiva (fasi 3 e 4). Questo risulta in persone che sviluppano caratteristiche di problem solving, presa di decisioni, sperimentazione attiva, e ragionamento ipotetico deduttivo. Questa tipologia di persone si trova bene in situazioni dove c’è solo una risposta o soluzione corretta a un determinato problema. Un altro aspetto è che queste persone tendono in genere a controllare l’espressione delle proprie emozioni.
Divergente (divergent), opposto al precedente, perché risulta dalla combinazione di esperienza concreta e concettualizzazione riflessiva (fasi 1 e 2). Queste persone hanno capacità di immaginazione e consapevolezza di significati e valori. Sono capaci di vedere situazioni concrete da molte prospettive e organizzare in un tutto unitario svariate interrelazioni. Questa tipologia di persone si trova bene in situazioni che richiedono di generare varie alternative, come ad esempio sessioni di brainstorming. Sono in genere interessate alle persone e tendono a essere immaginative e orientate alle emozioni.
Assimilazione (assimilation), risulta dalla combinazione di concettualizzazione astratta e osservazione riflessiva (fasi 2 e 3 del ciclo di apprendimento). Queste persone seguono una modalità di ragionamento induttiva e sono abili nel creare modelli teorici. Queste persone sono più interessate a concetti astratti che alle persone. Le teoria sono apprezzate più per la loro logica e correttezza formale che per la loro applicabilità concreta.
Accomodativo (accomodative), risulta dalla combinazione di esperienza concreta e sperimentazione attiva (fasi 3 e 4). Queste persone hanno capacità di applicare in concreto piani e compiti e di intraprenderne di nuovi. Sono attratte da ricerca di opportunità, assunzione di rischi, azione e sono adatte a quelle situazioni dove è necessario adattarsi rapidamente a contesti variabili. Se le teorie non corrispondono all’esperienza concreta, abbandoneranno le teorie; tendono a risolvere i problemi per prove ed errori.
I due termini assimilazione e accomodamento riprendono i concetti di Piaget. Per Piaget l’accomodamento è il processo di creare nuovi concetti sulla base della propria esperienza, mentre l’assimilazione è il processo di ricollegare le proprie esperienze a concetti già acquisiti.
A questo punto Kolb evidenzia la corrispondenza del suo modello con i tipi psicologici di Carl Jung e il derivato test Meyers-Briggs Type Indicator MBTI.
Kolb spiega inoltre come le materie studiate all’università (125) e il tipo di professione svolta influenzino gli stili di apprendimento (126, 127). Il rapporto è in due direzioni: chi ha un determinato stile di apprendimento tende a scegliere determinati corsi di laurea e professioni (129). Infine, gli stili di apprendimento sono influenzati dai compiti lavorativi effettivamente svolti (134).
Tuttavia, Kolb afferma che il questionario (di cui dal 1971 sono state sviluppate 6 versioni -142, 143) non è stato sviluppato per prevedere i comportamenti ai fini di selezione, placement, e simili (142).
Nell’ultima versione del questionario (la 4.0), i tipi sono diventati 9 (143); sono descritti in 145.
Mi fermo qui per esaurimento.
La didattica basata sul ciclo di Kolb
Il libro Osland, Kolb, Rubin, Turner (2007) Organizational Behavior: an experiential approach. International edition ci dà una idea di come può essere strutturato l’apprendimento secondo il ciclo di Kolb.
Il libro è dedicato all’insegnamento delle competenze manageriali. Prendiamo ad esempio il capitolo dedicato al problem solving.
Nel capitolo vengono spiegate alcune teorie e proposti alcuni giochi dio ruolo relativi al problem solving. Al termine del capitolo c’è una sezione dedicata a una esercitazione individuale. L’esercitazione è strutturata secondo il ciclo di Kolb. Sintetizzo le consegne.
Scegli una esperienza dove hai applicato problem solving.
- Esperienza concreta: descrivi l’esperienza, incluse le tue emozioni e pensieri
- Osservazione riflessiva: quali sono stati gli atteggiamenti delle persone coinvolte? Perché si sono comportate in quel modo? [qui alla persona viene richiesto di elaborare una teoria che può anche essere personale]
- Concettualizzazione astratta: spiega in che modo i concetti che hai imparato nel capitolo si applicano alla tua esperienza. Cita almeno due concetti o teorie
- Sperimentazione attiva: che cosa hai imparato sul problem solving e su te stesso da questa esperienza? Che cosa farai per essere più efficace in futuro?
Vedi tutti gli articoli di Scienze dell’educazione.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.