Una sintesi di Sociologia del rischio, di Niklas Luhmann

Sociologia del rischio (1991) tratta di come le società moderne percepiscono, gestiscono e comunicano il rischio.

È un testo totalmente descrittivo, senza proposte di miglioramento. La descrizione è sviluppata quasi esclusivamente basandosi sulla discussione di idee filosofiche e norme giuridiche relative al rischio, con un livello di astrazione molto elevato (i sistemi di funzione, la comunicazione).

L’argomentazione fa riferimento in gran parte a macrosistemi sociali (il mondo dell’economia, della politica, i mass media). Manca totalmente un riferimento puntuale a situazioni e eventi specifici, a Paesi specifici.

Il testo risulta così estremamente complesso, non falsificabile (nel senso di Popper) e poco utile.

Alla fine, l’argomentazione di fondo è banale: nel mondo moderno, grazie alla tecnologia, l’uomo ha acquisito un enorme potere di intervento (e di distruzione) sulla natura. Inoltre, la società moderna ha una miriade di centri decisionali non coordinati fra loro, e le decisioni dei politici sono influenzate dal tentativo di assicurarsi e mantenere il consenso. Questo ha aumentato le probabilità che, a seguito di scelte umane, accadano eventi dannosi. Questa evoluzione è inarrestabile. I rischi della tecnologia hanno portato allo sviluppo di movimenti di contestazione, diffidenti verso i decisori politici. Il testo termina semplicemente auspicando (p.259) che decisori e contestatori si mettano d’accordo.

Nel testo che segue, i numeri indicano le pagine del libro. ll testo è stato scritto con un programma di sintesi vocale, perciò possono esserci degli errori.

Introduzione

Nella vita accadono disgrazie, ma queste disgrazie nella società moderna non vengono più attribuite agli dèi 2. Nel passato si cercava di evitare le disgrazie e di ridurre l’incertezza sul futuro attraverso la divinazione 16.

In che modo le società moderne gestiscono le disgrazie? Come riesce la società, nell’adempimento delle sue operazioni, ad avere a che fare con un futuro sul quale non si può sapere nulla di certo, ma soltanto qualcosa di più o meno probabile o improbabile? 3.

Una caratteristica delle società moderne è che vengono prese molte decisioni che possono portare eventi infausti 4 (vedi ad esempio le centrali nucleari). Davanti al rischi di questo tipo molte persone rifiutano decisioni basate su calcoli razionali 5. È utile, perciò, analizzare il concetto di rischio nelle società moderne e come il concetto di rischio viene comunicato 7.

Il concetto di rischio

Luhmann rifiuta le teorie del rischio che formulano i loro concetti facendo riferimento al calcolo quantitativo 10 e all’aspettativa soggettiva dell’utilità (tradizione razionalistica nella gestione del rischio 23). La disponibilità ad accettare il rischio e invece una questione sociale 11. La selezione dei rischi da considerare o da ignorare e la loro pericolosità è regolato da fattori sociali che possono essere studiati 12, per questo motivo è fondamentale considerare la comunicazione 13.

L’autore è insoddisfatto delle definizioni tradizionali di rischio 15. Alcune attività umane sono naturalmente rischiose, senza correre dei rischi non si ottengono vantaggi 19. Si parla di rischio solo quando è possibile prendere una decisione che in futuro può provocare un danno 26. Negli altri casi si parla di pericoli 32. Il concetto di sicurezza è un concetto vuoto 30. La prevenzione è la preparazione a dei danni futuri incerti, mirata alla riduzione sia della probabilità che si verifichi un danno sia del suo ammontare. La prevenzione può essere praticata sia nel caso del rischio che nel caso del pericolo 39. La prevenzione aumenta la disponibilità al rischio 40, ma anche la prevenzione può essere basata su calcoli e probabilistici, e questo aumenta ulteriormente il rischio 41. La creazione delle assicurazioni trasforma i pericoli in rischi 58; Nel tempo moderno sempre più situazioni estate di fatto vengono considerati conseguenze di decisioni, diventano così dei rischi 58.

Questo capitolo Luhmann fa più volte riferimento al concetto di forma di George Spencer Brown. Luhmannn utilizza le idee di Spencer-Brown per sviluppare la sua teoria dei sistemi sociali e, in particolare, per analizzare come i sistemi operano attraverso distinzioni. La teoria della distinzione di Spencer-Brown si basa sul concetto fondamentale di “forma”, che rappresenta una distinzione tra due lati: un lato “interno” e un lato “esterno”. Quando si traccia una distinzione concettuale, si crea automaticamente una differenza tra ciò che è dentro e ciò che è fuori, tra ciò che appartiene alla forma (cioè a un determinato concetto) e ciò che non vi appartiene.

Teoria della distinzione di Spencer-Brown: la distinzione è il processo fondamentale attraverso cui si crea la differenza tra un elemento e il suo contesto. In termini semplici, si tratta di tracciare una linea che separa ciò che è interno a un sistema (forma interna) da ciò che è esterno (forma esterna). Questa operazione di distinzione è alla base della costruzione di qualsiasi forma e, quindi, di qualsiasi sistema.

Codici Binari nei Sistemi di Funzione: Luhmann prende spunto dalla teoria della forma per sviluppare la sua teoria dei sistemi sociali. Nei suoi lavori, i codici binari sono strumenti utilizzati dai sistemi di funzione (come il diritto, l’economia, la scienza, ecc.) per processare la complessità del mondo. Ogni sistema di funzione opera con un codice binario specifico, che delimita ciò che rientra nella competenza del sistema e ciò che ne è escluso. Per esempio:

  • Il sistema giuridico opera con il codice binario legale/illegale.
  • Il sistema economico con il codice pagamento/non pagamento.
  • Il sistema della scienza con il codice vero/falso.

Relazione tra le due Teorie: Luhmann integra la teoria della forma di Spencer-Brown nei suoi codici binari utilizzati dai sistemi di funzione. La distinzione di Spencer-Brown è essenziale perché ogni codice binario funziona facendo una distinzione netta tra due possibilità opposte (es. legale/illegale). Questo processo di distinzione è ciò che consente al sistema di ridurre la complessità del mondo esterno e di operare in modo autoreferenziale. In altre parole, i sistemi sociali utilizzano queste distinzioni binarie per auto-riprodursi e per gestire l’incertezza e il rischio associati alla complessità del mondo esterno.

Applicazione al Rischio: nel contesto della sociologia del rischio, i codici binari diventano cruciali per comprendere come i sistemi gestiscono il rischio. Ogni sistema distingue tra ciò che è accettabile e ciò che è rischioso in base al proprio codice binario. Ad esempio, nel sistema economico, il rischio può essere gestito distinguendo tra investimento profittevole e non profittevole. Così, la teoria della forma aiuta a capire come i sistemi sociali strutturano e processano il rischio attraverso le loro operazioni di distinzione.

Un concetto simile è espresso da Luhmann quando scrive che i sistemi di funzione sono autopoietici:  un sistema autopoietico è chiuso rispetto al mondo esterno per quanto riguarda la sua operatività: esso non riceve input dall’esterno che determinano direttamente il suo funzionamento, ma piuttosto interagisce con l’ambiente secondo le proprie regole interne. Ogni sistema di funzione (come quello economico, politico, giuridico) funziona in modo autopoietico, producendo il proprio senso del rischio in base alle proprie regole e logiche.

Autopoiesi dei Sistemi Sociali: La comunicazione è il meccanismo attraverso cui i sistemi sociali si autogenerano e si autoregolano. Ogni sistema, che sia economico, politico, giuridico, o scientifico, funziona attraverso processi comunicativi che ne determinano l’esistenza e la continuità. La comunicazione non è solo un trasferimento di informazioni, ma è il processo fondamentale con cui i sistemi sociali producono significato e senso.

Gestione del Rischio: Nella sociologia del rischio di Luhmann, il rischio è visto come un prodotto della comunicazione all’interno dei sistemi. I rischi non esistono come entità oggettive nel mondo, ma sono costruiti e definiti attraverso il modo in cui i sistemi sociali parlano e discutono di essi. La comunicazione è il mezzo con cui il rischio viene identificato, classificato, valutato e gestito all’interno della società.

Costruzione della Realtà Sociale: La comunicazione è il modo in cui la realtà sociale, compresi i concetti di rischio, sicurezza e incertezza, viene costruita. Attraverso la comunicazione, i sistemi sociali selezionano quali rischi rendere visibili e quali ignorare, come affrontarli e come interpretarli.

Il futuro come il rischio

Tutto quello che accade, accade nel qui e ora. La concezione del tempo dipende dalla cultura 44. L’elaborazione del concetto di tempo avviene tramite la memoria degli eventi passati 46. La società moderna rappresenta il futuro come un rischio 48. A partire dal diciottesimo secolo il tempo diviene riflessivo nel senso che l’osservatore dell’uomo che vive nel presente e per questo divide il tempo nel passato e nel futuro. Questa concezione è diversa da quella precedente in cui invece l’osservatore era Dio nei il tempo di riferimento era l’eternità 51. Nella concezione attuale la valutazione dei rischi dipende dal presente e dal passato. Se si è patito un danno o se è andata bene, in seguito si valuterà il rischio in maniera differente 54.

Il vincolo temporale: aspetti materiali e sociali

Un decisore può valutare il rischio di una decisione in modo differente dai cittadini, perché questi due soggetti si trovano in condizioni diverse 81. Luhmann distingue fra osservatore di primo ordine, che è la persona che prende una decisione rischiosa, e osservatore di secondo ordine che è quello che non prende la decisione e che eventualmente può subirne le conseguenze 81.

Distingue anche fra rischio di primo ordine, che si riferisce al livello diretto e immediato di gestione del rischio, cioè alle decisioni che riguardano come affrontare un rischio specifico e concreto Prese dall’osservatore di primo ordine. Il rischio di secondo ordine, invece, riguarda un livello di riflessione più alto e complesso. Qui si considerano i rischi associati alla percezione e alla gestione stessa del rischio di primo ordine. In altre parole, si tratta di riflettere sulle conseguenze delle decisioni prese per gestire i rischi di primo ordine. Questo può includere, ad esempio, la considerazione dei rischi legati alla fiducia riposta in determinate fonti di informazione o in certe strategie di gestione del rischio. Il rischio di secondo ordine è più astratto e riguarda il metarischio, ovvero il rischio di fare errori nella valutazione e nella gestione del rischio di primo ordine.

Esempio pratico. Un esempio potrebbe aiutare a chiarire questi concetti:

  • Primo ordine: Un medico decide di somministrare un nuovo farmaco a un paziente, valutando i rischi di effetti collaterali (rischio di primo ordine).
  • Secondo ordine: Il medico riflette sul rischio di affidarsi a studi clinici recenti che potrebbero essere incompleti o non completamente affidabili, considerando quindi i rischi legati alla validità delle informazioni su cui si basa la sua decisione (rischio di secondo ordine).

In sintesi, i rischi di primo ordine riguardano decisioni e conseguenze dirette, mentre i rischi di secondo ordine si riferiscono a un livello più elevato di riflessione e autocritica sulla gestione dei rischi stessi.

Il vincolo temporale: per Luhmann, il rischio è un concetto che emerge solo quando le decisioni vengono prese con una prospettiva futura, ossia quando si tiene conto del tempo. In altre parole, il rischio esiste perché il futuro è incerto e le decisioni prese oggi possono avere conseguenze imprevedibili domani. Questo rende il concetto di rischio intrinsecamente temporale: il rischio non riguarda il presente, ma è proiettato nel futuro.

Il vincolo temporale si riferisce quindi a come le decisioni devono essere prese considerando un orizzonte temporale e come questo orizzonte influenza la percezione del rischio. Nel contesto della società moderna, Luhmann evidenzia che il vincolo temporale è diventato sempre più pressante, poiché le decisioni devono essere prese in tempi rapidi e con una crescente consapevolezza della complessità e dell’incertezza del futuro. Questo accelera il processo decisionale e, allo stesso tempo, aumenta la percezione del rischio, poiché si ha meno tempo per valutare tutte le possibili conseguenze.

L’accelerazione del tempo e la necessità di prendere decisioni rapide portano a un aumento della complessità e dell’incertezza, rendendo la gestione del rischio più difficile

Il rischio dell’osservazione e la codificazione dei sistemi di funzione

Luhmannn vede la società moderna come composta da una serie di sistemi di funzione differenziati, ognuno dei quali opera secondo un proprio codice binario e ha una funzione specifica nella società. Esempi tipici includono il sistema economico, il sistema politico, il sistema giuridico, il sistema scientifico, e così via. Ognuno di questi sistemi opera autonomamente e comunica attraverso un proprio codice binario che distingue tra due opposti, come ad esempio il denaro/non-denaro nell’economia o legale/illegale nel sistema giuridico.

Codificazione binaria: ogni sistema sociale (come la scienza, la politica, l’economia, ecc.) opera secondo un codice binario specifico che distingue tra ciò che è rilevante e ciò che non lo è per il sistema stesso. Questo codice binario funziona come un filtro che seleziona le informazioni sull’ambiente, permettendo al sistema di dare senso al mondo e di prendere decisioni. Nel contesto del rischio, la codificazione binaria si traduce nella distinzione tra ciò che è considerato “sicuro” e ciò che è considerato “pericoloso”. Questa distinzione è fondamentale per la comunicazione del rischio all’interno del sistema, poiché permette di identificare e valutare le potenziali minacce e di adottare misure preventive o correttive.

Tuttavia, la codificazione binaria dei sistemi presenta anche dei limiti. In primo luogo, può portare a una semplificazione eccessiva della realtà, ignorando le sfumature e le complessità del rischio. In secondo luogo, può creare barriere comunicative tra i diversi sistemi sociali, ognuno dei quali opera secondo il proprio codice binario specifico. Infine, può favorire l’emergere di “cecità al rischio”, ovvero l’incapacità di riconoscere e affrontare rischi che non rientrano nei parametri del codice binario del sistema.

Luhmannn sostiene che la società moderna si distingue per una differenziazione funzionale avanzata, dove i vari sistemi di funzione si sviluppano in modo sempre più autonomo e complesso. Questo rende la società capace di gestire una vasta gamma di problemi e rischi, ma anche più complessa e difficile da governare o comprendere come un tutto.

Questa specializzazione provoca dei rischi imprevisti, perché rischi accettabili in un sistema possono avere comunque degli effetti imprevisti sugli altri sistemi; si pensi ad esempio alle conseguenze per l’economia e la politica dei progressi scientifici nel campo della fisica o della biochimica 97. Questa situazione provoca un’evoluzione della società che non può essere controllata centralmente 97, e porta uno sviluppo probabilmente dannoso e non più controllabile 97.

Il caso particolare delle alte tecnologie

Il fatto che la tematica del rischio oggi attiri tanta attenzione che la società stessa si definisca addirittura come società del rischio è dovuta soprattutto agli sviluppi tecnologici rapidi in campi che si avvalgono del contributo scientifico della fisica, della chimica e della biologia. Più di qualsiasi altro fattore, l’espansione immensa delle possibilità tecnologiche ha contribuito a far sì che l’attenzione pubblica si rivolga ai rischi ad essa connessi 98.

Rischi Riflessivi: Le alte tecnologie non solo introducono nuovi rischi, ma rendono questi rischi riflessivi, cioè i rischi vengono creati e gestiti attraverso la stessa tecnologia che li ha generati. Questo crea un ciclo in cui la tecnica diventa sia la fonte che la soluzione dei problemi, ma con esiti spesso imprevedibili.

Effetti Ecologici: Il capitolo evidenzia come le tecnologie moderne abbiano conseguenze ecologiche significative. Questi effetti collaterali sono spesso non voluti e derivano dalla capacità della tecnica di intervenire e modificare la natura in modi che sono difficili da prevedere e controllare.

Abbinamenti Strutturali: Luhmannn introduce il concetto di “abbinamenti strutturali” tra la società e la tecnologia, indicando come la società si adatti al funzionamento della tecnica. Questi abbinamenti sono però instabili e possono portare a crisi quando la tecnologia non funziona come previsto o introduce nuovi rischi non controllabili.

Decisori e coinvolti

A seconda che il futuro venga percepito sotto l’aspetto del rischio o del pericolo, si sviluppano diverse forme di solidarietà sociale 119. In passato la necessità di dover fronteggiare i pericoli provocava forme di solida vita sociale 119. Le assicurazioni sociali sono impersonali e hanno ridotto la solidarietà 120.

Luhmann distingue fra decisori e coinvolti. Quello che per un decisore è un rischio (ad esempio approvare la costruzione di una centrale nucleare) per il cittadino è un pericolo, e questo può creare situazioni conflittuali.

Qui c’è un punto sostanziale che però Luhmann non rileva. Luhmann ha definito il pericolo come la possibilità di un evento sfavorevole che non dipende da una decisione, ad esempio un uragano. In questo caso invece qualcuno che prende la decisione c’è, e l’attivazione del cittadino è possibile e si spiega proprio per questo punto. Il cittadino non può intervenire sul fatto che si verifichi un terremoto, ma può al contrario attivarsi per impedire che venga costruito un impianto chimico nel proprio quartiere. Dunque il pericolo frutto di una decisione è logicamente diverso dal pericolo non frutto di una decisione. Luhmann, che argomenta spaccando continuamente, in modo ossessivo, il capello in quattro, avrebbe dovuto riconoscere la differenza e usare due termini diversi.

Il cittadino può sentirsi minacciato da decisioni che non ha preso direttamente e che non può controllare 124. La fiducia nella sicurezza con cui i decisori hanno preso decisioni rischiose diminuisce 131.

Le alte tecnologie e le loro implicazioni creano situazioni complesse dove il rischio è spesso gestito senza un controllo effettivo da parte di chi ne subisce le conseguenze. Questo porta a una crescente sfiducia nelle istituzioni e negli esperti.

Inoltre, molti cambiamenti negativi in ambito ecologico o economico sono il risultato di una serie di decisioni e si fa fatica a individuare i responsabili 139.

Il capitolo critica l’efficacia della comunicazione del rischio, sottolineando come spesso questa non riesca a ridurre la distanza tra decisori e coinvolti, né a risolvere i conflitti che ne derivano. I cittadini, contrariamente al passato, non hanno più fiducia nei governanti 140.

In sintesi, sono necessarie nuove forme di regolazione sociale del comportamento rischioso 142.

I movimenti di protesta

I movimenti di protesta moderni, come quelli ecologici o pacifisti, si differenziano dai loro predecessori perché non basano la loro azione su una critica diretta alla società, ma utilizzano temi specifici per orientare la loro critica. Questi temi spesso riguardano l’equilibrio ecologico e il rischio, mettendo in discussione la capacità della società di mantenere uno stato di equilibrio di fronte a sfide ambientali e tecnologiche.

Le forme delle proteste moderne sono affini con le modalità di comunicazione dei mass media: novità, conflitto, riferimento locale, violenza 160. Molte proteste sono organizzate in funzione dei mass media e dai mass media sono pubblicizzate. Del resto, gli stessi mass media sono ambivalenti verso ambiente e tecnologia 161.

Pretese nei confronti della politica

Il sistema politico è uno dei sistemi funzionali della società moderna e prende una grande quantità di decisioni che sono rischiose perché impattano altri sistemi (ad esempio il sistema economico, quello tecnologico, la salute). Gli effetti di queste decisioni non possono essere previsti con sicurezza.

La lotta politica e la ricerca del consenso portano poi a prendere decisioni parziali e frettolose che ulteriormente aumentano i rischi.

L’invito alla partecipazione dei cittadini è spesso uno strumento retorico invece che uno strumento per la gestione condivisa dei rischi. La comunicazione politica è cruciale, ma spesso rafforza i pregiudizi esistenti piuttosto che risolvere i problemi.

Spesso, i rischi vengono trasferiti dal sistema politico a quello giuridico, che cerca di gestirli attraverso leggi e regolamenti, come i “valori soglia” che determinano cosa è accettabile e cosa no. Tuttavia, questa delega non elimina il rischio, ma lo trasforma, potenzialmente riemergendo sotto nuove forme.

In generale, la politica tende a trasferire i rischi sugli altri sistemi, come quello giuridico ed economico.

I rischi nel sistema economico

Quello economico è un sistema funzionale che ha rischi propri, in primis il rischio di insolvenza. In più, la gran parte dei rischi della società si accumula nel sistema economico, perché la gran parte dei rischi sono monetizzati attraverso assicurazioni (e liquidazioni in caso di sinistro) e altre operazioni finanziarie,

Le banche occupano una posizione centrale nel sistema economico, gestendo la solvibilità e trasformando i rischi. Il loro ruolo non è solo quello di prestare denaro, ma anche di operare come osservatori del rischio economico, aiutando il sistema a mantenere un equilibrio tra rischi e guadagni.

Le recenti innovazioni nei mercati finanziari, come i contratti a termine e il commercio di opzioni, hanno introdotto nuovi strumenti per distribuire e gestire i rischi. Tuttavia, queste innovazioni non sono prive di pericoli, soprattutto perché non sono ancora state testate in situazioni di crisi economica (e quando lo saranno nella crisi dei sub prime nel 2008, daranno esisti disastrosi).

Il comportamento rischioso nelle organizzazioni

Il rischio è insito in tutte le decisioni delle organizzazioni (ma Luhmann avrebbe fatto meglio a distinguere fra pubbliche e private e poi fra organizzazioni profit e non profit). Questo capitolo è totalmente insoddisfacente.

La gestione del rischio è compito del management.

Le organizzazioni burocratiche tendono a evitare i rischi, manifestando una forte avversione alla sorpresa e preferendo la sicurezza e la routine; tuttavia, questo può limitare le opportunità di mercato.

Le organizzazioni tentano di gestire i rischi frammentando le decisioni in più parti e sequenziandole temporalmente. Questo approccio mira a ridurre il rischio, ma può anche portare a una procrastinazione delle decisioni finali, con il rischio che si arrivi a una scelta quando ormai le opzioni sono limitate.

E la scienza?

Rischio nella ricerca scientifica: La ricerca scientifica è intrinsecamente rischiosa perché opera in condizioni di incertezza, dove il risultato non è mai garantito. La scienza deve affrontare l’eventualità che le sue ipotesi si rivelino errate, e questo rischio è aggravato dalla pressione di produrre nuovo sapere.

Pericoli derivanti dalla scienza: I pericoli più significativi emergono quando il sapere prodotto dalla scienza viene applicato nella società, soprattutto in ambiti come l’energia nucleare o la tecnologia genetica. Il sapere può diventare pericoloso quando viene utilizzato in modi che generano danni imprevisti.

L’etica nella scienza: Luhmannn discute come le questioni etiche siano state utilizzate per tentare di gestire i rischi della scienza. Tuttavia, queste regole etiche spesso risultano insufficienti a causa della complessità delle situazioni in cui la scienza opera e della natura incerta del futuro.

Osservazioni di secondo ordine

Definizione di osservazione di secondo ordine: Luhmannn spiega che l’osservazione di secondo ordine avviene quando un osservatore non solo osserva un fenomeno, ma osserva anche come altri osservatori osservano quel fenomeno. Questo tipo di osservazione implica una riflessione sulle distinzioni utilizzate da altri osservatori per definire ciò che vedono, rendendo visibili i meccanismi di costruzione della realtà.

Importanza nella società moderna: La società moderna, secondo Luhmannn, pratica già l’osservazione di secondo ordine. Questo significa che le persone, le organizzazioni e i sistemi sociali non solo agiscono e prendono decisioni, ma riflettono anche su come queste azioni e decisioni vengono osservate e interpretate da altri.

Implicazioni per il rischio: L’osservazione di secondo ordine è cruciale per comprendere come i rischi sono percepiti e gestiti. Per esempio, quando un decisore valuta un rischio, deve considerare non solo il rischio stesso, ma anche come questo rischio viene percepito dagli altri. Questo aggiunge un ulteriore livello di complessità alla gestione del rischio.

Relativizzazione delle gerarchie: L’osservazione di secondo ordine tende a relativizzare le gerarchie. Ad esempio, nel rapporto tra superiori e subordinati, l’osservazione di secondo ordine può rendere visibile come le decisioni e i comportamenti vengano valutati da diversi punti di vista, riducendo la possibilità di un controllo gerarchico assoluto.

Comunicazione sul rischio: La comunicazione sul rischio diventa più complessa quando si introduce l’osservazione di secondo ordine. Non è più sufficiente parlare del rischio in termini semplici; bisogna anche considerare come questa comunicazione sarà interpretata da chi osserva. Questo può portare a un’accresciuta incertezza e a difficoltà nel raggiungere un consenso.

Utilizzo di accordi e trasparenza: Luhmannn suggerisce che in un mondo complesso e intrasparente, reso tale dall’osservazione di secondo ordine, può essere utile creare accordi che facilitino la comunicazione e la comprensione reciproca, riducendo così il rischio di incomprensioni e conflitti.

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Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.