Validità e attendibilità nella ricerca qualitativa

validità nella ricerca qualitativa

I numeri indicano le pagine del libro. ll testo è stato scritto con un programma di sintesi vocale, perciò possono esserci degli errori.

Nel suo libro Manuale di ricerca sociale qualitativa (trad. it. 2008) David Silverman elenca una serie di limiti comuni alle ricerche qualitative 279:

  • gli studi hanno una caratteristica ANEDOTTICA. Il rapporto di ricerca include pochi esempi dei comportamenti chi ricercatori ha selezionato nelle note di campo
  • con riferimento al punto precedente, i ricercatori presentano raramente I CRITERI secondo cui includono certi esempi e non altri. Come risultato, è difficile determinare la tipicità o la rappresentatività degli esempi e dei risultati presentati
  • la base dei dati raccolta del ricercatore NON È DISPONIBILE per il lettore. Risulta così impossibile verificare la verosimiglianza delle conclusioni e/ o produrre altre interpretazioni dallo stesso materiale.

Silverman introduce anche una serie di domande di controllo 277:

  • i criteri utilizzati per la selezione dei casi, per la raccolta dei dati e per l’analisi sono chiaramente ESPLICITATI?
  • i dati sono stati raccolti ed archiviati SISTEMATICAMENTE?
  • sono state utilizzate e descritte PROCEDURE ACCETTABILI di analisi?
  • l’analisi è SISTEMATICA?
  • è stata fatta una chiara distinzione fra i dati e le loro interpretazioni?
  • la CONNESSIONE con la teoria e/o con le attuali conoscenze è chiara?
  • la discussione sui concetti è adeguata e LE CATEGORIE DERIVANO DAI DATI?
  • le prove a favore e CONTRO le argomentazioni del ricercatore sono discusse adeguatamente?

L’attendibilità nella ricerca qualitativa

Silverman poi introduce discutere il concetto di ATTENDIBILITÀ. L’attendibilità e il grando con il quale i risultati di una ricerca non dipendono da circostanze accidentali; in altre parole attendibilità

è un sinonimo di replicabilità, il fatto cioè che futuri ricercatori possano ripetere la stessa ricerca e ottenere gli stessi risultati 283.

Nella ricerca qualitativa per soddisfare il criterio dell’attendibilità è necessario:

  1. che la strategia di ricerca i metodi di analisi dei dati siano descritti in modo dettagliato
  2. che i risultati della ricerca vengano spiegati da teorie specifiche

Uso di descrittori a bassa inferenza

Silverman sostiene anche che è utile utilizzare descrittori a bassa inferenza.

Clive Seale è un sociologo e un metodologo noto per i suoi contributi alla ricerca qualitativa, in particolare per quanto riguarda l’analisi del contenuto e delle narrazioni. Quando Seale parla di “descrittori a bassa inferenza” (low inference descriptors), si riferisce a un concetto importante nella ricerca qualitativa, in cui l’obiettivo è di minimizzare il livello di interpretazione o inferenza personale da parte del ricercatore quando descrive un fenomeno osservato.

In pratica, i “descrittori a bassa inferenza” sono termini o frasi che descrivono ciò che è osservato o riportato in modo il più possibile vicino ai dati originali, senza aggiungere interpretazioni soggettive o deduzioni da parte del ricercatore. Questo approccio cerca di rimanere fedele ai dati empirici, utilizzando parole che riflettano direttamente ciò che è stato detto o fatto dai partecipanti, piuttosto che reinterpretare o parafrasare in modo significativo.

Ad esempio, se un partecipante a un’intervista dice “Mi sentivo ansioso”, un descrittore a bassa inferenza riporterebbe esattamente questa frase, piuttosto che riformularla come “Il partecipante sembrava avere un disturbo d’ansia”, il che comporterebbe un certo livello di interpretazione da parte del ricercatore.

L’uso di descrittori a bassa inferenza è importante per mantenere l’integrità dei dati e per ridurre il rischio di distorsioni dovute all’interpretazione soggettiva del ricercatore. Questo approccio aiuta a garantire che i risultati della ricerca riflettano accuratamente le esperienze e le percezioni dei partecipanti, piuttosto che le preconoscenze o i pregiudizi del ricercatore.

Altri accorgimenti

  • Uso di note di campo dettagliate 285
  • Chiedere a più ricercatori di analizzare gli stessi dati
  • Registrare le interviste 286

La validità della ricerca qualitativa

Per validità si intende il grado con il quale una descrizione rappresenta accuratamente il fenomeno sociale a cui fa riferimento 288.

Elementi di carattere generale che possono ridurre la validità sono l’impatto dei ricercatori sui soggetti esaminati, i valori e le credenze del ricercatore la veridicità delle testimonianze.

Metodi per aumentare la validità di una ricerca sono i seguenti:

  • la triangolazione quando possibile 290
  • la validazione dei risultati da parte degli intervistati 292
  • l’applicazione delle teorie e delle ipotesi di riferimento a tutti i casi rilevati e a componenti aggiuntivi dei gruppi bersaglio 295
  • l’analisi dei casi devianti 296
  • l’uso di tabelle che permettono di quantificare e confrontare le affermazioni principali di tutti gli intervistati 298

La generalizzabilità delle ricerche qualitative

Nelle ricerche quantitative la generalizzabilità dei risultati assicurata da procedure statistiche di campionamento 302. Lo scopo del campionamento è quello di studiare una porzione rappresentativa di una popolazione definita, per poter inferire complessivamente su tutta la popolazione 302.

Nella ricerca qualitativa è possibile assicurare una generalizzabilità dei risultati ricorrendo al

  • campionamento a dimensioni e al
  • campionamento a scelta ragionata.

Il campionamento a dimensioni consiste nell’inserire nella ricerca soggetti in cui il processo sotto analisi sembra essere PIÙ EVIDENTE 305. Il campionamento a scelta ragionata è la stessa cosa ma i soggetti sono selezionati sulla base della teoria che si vuole testare 305. Nel campionamento a scelta ragionata è utile inserire anche soggetti DEVIANTI vale a dire che sembrano contraddire la teoria che desideriamo applicare 307.

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Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.