Significato di dossier delle evidenze e di portfolio
Il dossier delle evidenze professionali viene chiamato anche dossier delle evidenze o portfolio.
Su google il termine dossier indica (la definizione è fornita da Oxford Languages):
- Raccolta, fascicolo di carte o documenti relativi a uno stesso fatto, a uno stesso argomento o a una stessa persona; pratica, incartamento.
Sempre su Google troviamo due significati di portfolio:
- Inserto o cartella che raccoglie la documentazione di un curriculum artistico (per es. le foto di un indossatore, gli schizzi di un pittore, ecc.).
- Dossier che documenta il percorso formativo di uno studente.
Le definizioni riportate evidenziano che, in termini generali, dossier delle evidenze e portfolio sono un qualcosa che raccoglie documentazione relativamente a un determinato tema.
Portfolio ha un significato relativo a una dimostrazione di risultato. Anche il termine dossier assume un riferimento al risultato se aggiungiamo ‘delle evidenze’. D’ora in poi userò portfolio e dossier delle evidenze come sinonimi.
Cos’è un dossier delle evidenze / un portfolio (in generale)
Un dossier delle evidenze o portfolio è una raccolta di materiali che rappresentano il lavoro, l’apprendimento e la crescita di una persona in un determinato campo o ambito. Questi materiali possono includere scritti, presentazioni, progetti, lavori artistici, testimonianze, referti di valutazioni, fotografie, video e altro ancora.
Un portfolio / dossier delle evidenze viene utilizzato per dimostrare le competenze, le conoscenze e le abilità acquisite da un individuo, specialmente in ambito artistico: disegno, design, fotografia. Una raccolta denominata portfolio o dossier delle evidenze può essere utilizzata in ambito professionale, ad esempio durante un colloquio di lavoro.
Un portfolio ben curato e strutturato può fornire una panoramica delle competenze e delle esperienze di una persona, aiutando a dimostrare le proprie capacità e ad attirare l’attenzione dei potenziali datori di lavoro.
Il contenuto di un dossier delle evidenze / portfolio può variare a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Ad esempio, in ambito accademico, un dossier delle evidenze può contenere documenti che dimostrano la partecipazione a progetti di ricerca, pubblicazioni accademiche, esperienze di tirocinio e valutazioni di insegnanti e colleghi.
In ambito professionale, un dossier delle evidenze può includere documenti che dimostrano le competenze e le esperienze lavorative acquisite, come ad esempio i risultati dei progetti realizzati, i feedback dei clienti o dei superiori, le certificazioni e le valutazioni di carriera.
Il dossier delle evidenze nella certificazione delle competenze
Cos’è la certificazione delle competenze (in generale)
La certificazione delle competenze è un processo attraverso il quale viene attestato formalmente che una persona ha acquisito determinate conoscenze, abilità e competenze in un determinato campo. Parlando in generale, la certificazione può essere rilasciata da istituzioni accademiche, enti di formazione, organizzazioni professionali o autorità competenti.
La certificazione delle competenze ha lo scopo di fornire una garanzia sulla qualità delle competenze acquisite da un individuo e di rendere più trasparente e riconoscibile il suo profilo professionale.
Le certificazioni delle competenze possono essere di diversi tipi e livelli. Ad esempio, possono essere rilasciate per specifici settori professionali o per specifiche competenze tecnologiche, linguistiche o informatiche. Possono essere inoltre rilasciate a diversi livelli di competenza, a seconda del grado di padronanza raggiunto dall’individuo in una determinata area.
Fai attenzione, in Italia, secondo il Decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, art. 2, c. 1, lett. L si può parlare di certificazione delle competenze solo se il processo avviene su delega di un ente pubblico (ente titolare) assegnata a un soggetto delegato (ente titolato, cioè che ha titolo, che è stato autorizzato). Riporto l’articolo in questione (vedi Un glossario relativo alla certificazione delle competenze):
Certificazione delle competenze: Procedura di formale riconoscimento, da parte dell’ente titolato, in base alle norme generali, ai livelli essenziali delle prestazioni e agli standard minimi di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, delle competenze acquisite dalla persona in contesti formali, anche in caso di interruzione del percorso formativo, o di quelle validate acquisite in contesti non formali e informali.
Negli altri casi il termine corretto è validazione delle competenze.
Vengono impropriamente chiamate certificazioni le attestazioni rilasciate da grandi aziende, come Microsoft.
In generale, le certificazioni delle competenze rappresentano un vantaggio per chi le possiede, in quanto aumentano le opportunità di impiego, migliorano la posizione sul mercato del lavoro e accrescono la propria autostima e consapevolezza delle proprie capacità.
La certificazione delle competenze relative alle qualifiche professionali
Nella formazione professionale, il termine competenze indica i compiti principali svolti da una determinata figura professionale. Ad esempio, i compiti principali (cioè le competenze) di un formatore sono:
- Analizzare il bisogno formativo
- Progettare l’intervento formativo
- Erogare l’intervento formativo
- Valutare l’intervento formativo.
Fai attenzione, questa definizione di competenze (competenze come compiti principali svolti da una determinata figura professionale) è totalmente diversa da quella che si usa nella selezione del personale.
Nella selezione del personale le competenze sono le caratteristiche personali (atteggiamenti, interessi, valori professionali, capacità tecniche, capacità trasferibili, etc.) che rendono possibile lo svolgimento dei compiti principali. Sono due concetti collegati, ma di diversa natura.
In Italia è previsto che i cittadini possano ottenere la certificazione di una o più delle competenze che caratterizzano una figura professionale e che hanno imparato a svolgere al di fuori di un percorso di studi regolare o di un apprendistato, vale a dire con modalità di apprendimento non formali e informali (vedi Cos’è la certificazione delle competenze? La situazione italiana).
Sono esempi di apprendimento non formale e informale l’apprendimento che avviene:
- Tramite lo studio in autonomia
- Tramite esperienze di vita o di volontariato
- Lavorando al nero
- Imparando sul lavoro, per imitazione, una mansione diversa da quella ufficiale.
La certificazione può essere effettuata da centri impiego e da agenzie formative e agenzie per il lavoro accreditate con i servizi pubblici per il lavoro. Il sistema, che ha avuto una genesi lunga e travagliata, al momento è pienamente operativo solo in poche regioni italiane.
Il processo di certificazione può essere scomposto in varie fasi, ad esempio:
- Accoglienza: il cittadino riceve informazioni sulla procedura di certificazione delle competenze
- Individuazione delle competenze: il cittadino, assistito da un operatore, identifica le competenze ufficiali (elencate nel repertorio regionale delle figure professionali) di cui potrebbe chiedere la certificazione e mette a punto un dossier delle evidenze
- validazione delle competenze: il dossier delle evidenze viene valutato da un esperto esterno, che eventualmente approva il passaggio alla fase successiva
- certificazione delle competenze: il dossier delle evidenze viene rivalutato e il cittadino è sottoposto a una prova pratica. Se la valutazione del portfolio e della prova pratica il cittadino ottiene la certificazione desiderata.
Per una descrizione dettagliata delle diverse fasi vedi Cos’è la certificazione delle competenze? La situazione italiana).
Il cittadino può interrompere il processo in ognuna delle quattro fasi o svolgere le diverse fasi presso soggetti diversi. Vedi una descrizione più dettagliata nell’articolo citato in precedenza. Vedi anche Un glossario relativo alla certificazione delle competenze.
L’utilità del dossier delle evidenze / portfolio nel processo di certificazione
Nel processo di certificazione, il cittadino, assistito da un operatore, deve ‘convincere’ un valutatore esterno che è in grado di svolgere correttamente le competenze di cui chiede la certificazione.
Il valutare è una persona che conosce in modo approfondito le competenze di cui richiede la certificazione, in genere perché le svolge egli stesso. L’esame del cittadino vien fatto sulla base di un dossiere delle evidenze e di una prova pratica.
Ogni regione italiana purtroppo ha una propria normativa relativa alla certificazione delle evidenze. Alcune regioni usano il termine dossier delle evidenze, altre il termine portfolio.
Il dossier delle evidenze (o portfolio) è così una fonte di prova delle competenze del cittadino. Nella procedura di certificazione, se il cittadino non è in grado di mettere a punto un dossier delle evidenze / portfolio convincente, il processo di certificazione si blocca nella fase di validazione.
L’uso del dossier delle evidenze nelle varie fasi del processo di certificazione delle competenze
Il cittadino mette a punto il dossier delle evidenze / portfolio nella fase di identificazione delle competenze, con l’aiuto di un operatore.
Nella fase di validazione e certificazione il dossier viene poi valutato da un esperto.
Come è composto un dossier delle evidenze
Il dossier delle evidenze è una raccolta di documentazione che può provare che il candidato è in grado di svolgere ciascuna specifica competenza di cui chiede la certificazione. Possono così entrare nel dossier delle evidenze:
- Video che mostrano come il candidato svolge la competenza (cioè il compito) di cui chiede la certificazione
- Foto, video di prodotti finali intermedi o prodotti finali o intermedi ottenuti applicando la competenza
- Testimonianze di colleghi e supervisori sul fatto che il candidato è in grado di svolgere la competenza
- Eventuali attestati o titoli relativi a percorsi formativi dove potrebbe essere stata appresa la competenza
- Dichiarazione del datore di lavoro o documenti simili che provano che il candidato ha svolto per un certo periodo un ruolo lavorativo che richiedeva di utilizzare la competenza
- Racconto approfondito di come l’operatore svolge la competenza
Il dossier delle evidenze secondo la nuova normativa elativa alla certificazione delle competenze Regione Lombardia
La Delibera Giunta Regionale Regione Lombardia 7721 del 28-12-2022 ha approvato il nuovo dispositivo per la certificazione delle competenze.
La tipologia delle evidenze
Secondo la delibera, le evidenze possono essere (cito verbatim).
Evidenze documentali
Si tratta di attestazioni professionali e formative che confermano che l’esperienza è avvenuta, possono essere di parte seconda o di parte terza e sono rappresentate da contratti di lavoro incrociati con visure INPS e COB, attestati di istruzione e/o formazione;
Evidenze di Output
Si tratta di semilavorati o prodotti finiti, fisici o immateriali che abbiano richiesto l’esercizio delle competenze da individuare. Se firmate solo dall’utente sono di parte prima, se timbrate e firmate dal soggetto presso cui si è svolta l’attività di apprendimento sono di parte seconda (es. campioni di prodotto finito, verbali di riunioni, lettere, report, siti web, programmi informatici, book fotografici);
Evidenze di Processo
Si tratta di evidenze che si riferiscono al comportamento in situazione messo in atto dalla persona nel momento in cui agisce una determinata competenza. Se firmate solo dall’utente sono di parte prima, se timbrate e firmate dal soggetto presso cui si è svolta l’attività di apprendimento sono di parte seconda (es. registrazioni audio e video eventualmente prodotte ad hoc, diari, schede di valutazione redatte da un ‘tutor’).
Il diverso valore probatorio del tipo di evidenze
La delibera stabilisce una gerarchia di affidabilità fra le diverse tipologie di evidenze. In particolare, la delibera distingue fra (le elenco dal meno affidabile al maggiormente affidabile):
Evidenze di parte prima
Si tratta di documenti prodotti e, eventualmente, auto-dichiarati e sempre sottoscritti dall’utente;
Evidenze di parte seconda
Si tratta di documenti rilasciati da chi attua il servizio (Ente titolato); attestazioni formative; documenti di validazione, documenti firmati e timbrati dal soggetto presso cui si è svolta l’attività di apprendimento formale, informale o non formale;
Evidenze di parte terza
Si tratta di documenti rilasciati dall’Ente titolare, titoli di istruzione, istruzione e formazione, qualificazioni e certificazioni rilasciate dagli enti titolari (MIUR, MISE, MLPS e Regioni), certificazioni formative professionali.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.