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Bi.dicomp è un percorso di bilancio di competenze pubblicato da ISFOL nel 2006, con una sperimentazione a livello nazionale. Il percorso è descritto nel libro Bi.dicomp. Un percorso ISFOL di Bilancio di competenze; i numeri in questo articolo si riferiscono alle pagine del libro.
L’obiettivo iniziale del gruppo di lavoro ISFOL, coordinato da Anna Grimaldi, era mettere a punto un bilancio di competenze basato sull’eterovalutazione condotta attraverso strumenti validati, e con momenti di lavoro auto-gestito limitati all’intervallo necessario alla verifica di fattibilità del progetto (33). Bi.dicomp, come del resto tutti i percorsi di bilancio strutturati per schede che l’utente deve compilare, è stato pensato per persone di livello culturale medio alto (40).
Bi.dicomp avrebbe dovuto essere basato sulla misurazione dei seguenti costrutti (38):
- coping e gestione dello stress (come si affrontano le situazioni)
- locus of control (come si interpretano gli eventi che ci accadono)
- soddisfazione personale e professionale
- autoefficacia
- valori professionali
- orientamenti motivazionali.
A seguito della sperimentazione l’obiettivo è stato rivisto: il risultato è un percorso dove non si usano strumenti validati e l’autovalutazione ha un ruolo fondamentale. In maggior dettaglio (95):
- è stata semplificata la terminologia
- sono stati introdotti momenti di attività autogestita fra un incontro e un altro
- la somministrazione di tutti gli strumenti validati e standardizzati (questionari) relativi ai costrutti elencati sopra è stata resa facoltativa.
Nella sua formulazione finale Bi.dicomp è composto da (39):
- una fase di accoglienza composto da un incontro di gruppo di 3 ore e da un colloquio individuale di 1 ora
- quattro colloqui individuali
- un servizio di informazione e documentazione
- due laboratori in gruppo di quattro ore ciascuno.
Gli incontri individuali e di gruppo, a cui il singolo utente deve partecipare, sono un totale di 16 o 20 ore, a seconda se la durata dei 4 colloqui individuali è di 1 o 2 ore. Altri parametri sono i seguenti:
- attività di compilazione e ricerca fuori dall’aula da parte dell’utente: non inferiore a 10 ore (156)
- attività di back office dei consulenti: 10 ore per ogni percorso di bilancio (156)
- numerosità dei gruppi: da 3 a 8 persone; i gruppi sono condotti da 1 o 2 consulenti (158)
- figure che svolgono il bilancio: addetto all’accoglienza, consulente che svolge il bilancio con gli utenti, esperto del mercato del lavoro (157)
Il percorso finale è strutturato in questo modo (93-94 e 98) (sono elencati anche i principali strumenti utilizzati e il loro scopo):
- Laboratorio di gruppo 0. (Accoglienza) (3 ore) Contenuti: informazioni sul bilancio
- Colloquio individuale 0. (Accoglienza) (1 ora). Contenuti: analisi della domanda e raccolta dati su motivazione e dati socio anagrafici
- Colloquio individuale 1 (1 o 2 ore). Titolo: la storia della persona. Contenuti: analisi della domanda, contratto, ricostruzione storia formativa e professionale. Principali strumenti:
- Fra ieri e oggi mi vedo (il soggetto elenca gli eventi più significativi del proprio percorso di vita negli ambiti familiare, formativo e professionale).
- Tra scuola-formazione e lavoro (da compilare a casa) (il soggetto ricostruisce in maniera dettagliata la cronologia del proprio percorso formativo e professionale)
- Laboratorio di gruppo 1 (4 ore). Titolo: l’analisi delle competenze. Contenuti: presentazione del portfolio. Analisi delle competenze. Principali strumenti:
- Dentro la foto. Ogni partecipante sceglie e descrive al gruppo una foto, scelta fra un set predefinito, che rappresenta la propria professionalità com’è o come vorrebbe che fosse
- Alla ricerca delle competenze. I partecipanti identificano una serie di verbi che descrivono attività lavorative e un elenco di conoscenze e capacità
- Il mio profilo di competenze 1 parte (da compilare a casa): ogni partecipante ripete l’esercizio precedente sulla base del proprio percorso formativo e professionale raccontato nella scheda Tra scuola-formazione e lavoro. Vanno elencate solo conoscenze e capacità utilizzate sul o utili per il lavoro, tralasciando quelle di base.
- Colloquio individuale 2 (1 o 2 ore). Titolo: le risorse per il lavoro. Contenuti: Analisi delle competenze emerse nelle attività precedenti. Eventuale utilizzo del questionario di uno dei costrutti elencati sopra.
- Laboratorio gruppo 2 (4 ore). Titolo: dalle competenze al progetto professionale. Contenuti: esplorazione stereotipi e valori professionali, programmazione esplorazione contesto esterno. Principali strumenti:
- Fare la spesa. Ogni partecipante individua una serie di conoscenze e capacità (queste ultime sia tecniche che trasferibili) necessarie per la sua ricollocazione professionale
- Analisi di un’esperienza reale di progetto. I partecipanti esaminano un progetto professionale già messo a punto e discutono della sua struttura
- Guida alla ricerca sul campo (da svolgere a casa). La guida invita a individuare e intervistare testimoni privilegiati, a visitare luoghi utili per l’orientamento, a visionare un elenco di siti
- Il mio profilo di competenze 2′ parte (da compilare a casa): ogni partecipante deve raggruppare in 9 ambiti (mega categorie, ad esempio ‘competenze professionali’, ‘linguistiche’, ‘di pianificazione e programmazione’), le conoscenze e capacità identificate fino a questo momento del percorso, indicando anche in quali esperienze/attività lavorative e extra-lavorative sono state individuate
- Colloquio individuale 3 (1 o 2 ore). Titolo: Lo sviluppo professionale. Contenuti: completare il portfolio, sintesi dei dati di contesto raccolti. Eventuale utilizzo del questionario di uno dei costrutti elencati sopra.
- Schema per la stesura di un progetto professionale (solo consegnato, da compilare a casa)
- Colloquio individuale 4 (1 o 2 ore). Titolo: la sintesi. Contenuti: discussione della bozza di progetto professionale e della bozza della relazione di bilancio. La relazione di bilancio, scritta dal consulente, riporta tutti gli elementi più importanti emersi nel percorso di bilancio
- Colloquio individuale 5 (6/8 mesi dopo) (1 ora). Titolo: Follow up. Contenuti: rilevare eventuali cambiamenti.
I partecipanti inoltre mettono a punto un dossier di documenti, chiamato ‘portfolio’, composto di 4 parti (192):
- Storia personale, con riferimento a percorso formativo e professionale
- Risorse e competenze professionali (il risultato delle attività sulle caratteristiche personali)
- Progetto e piano di sviluppo professionale (il risultato delle attività sul progetto)
- Documento di sintesi sui risultati del bilancio
In pratica il dossier comprende tutti i documenti compilati dall’utente più la relazione di bilancio compilata dal consulente.
Una valutazione sintetica
- Il percorso sembra un po’ lungo, in particolare una serie di attività (l’incontro iniziale di gruppo, il primo colloquio individuale) potrebbero essere tolte senza pregiudicare il risultato finale. Alcune delle attività previste dai colloqui individuali potrebbero essere svolte all’interno degli incontri di gruppo, riducendo l’impegno complessivo dei consulenti.
- La suddivisione fra consulente che interagisce con l’utente durante tutto il percorso e l’esperto del mercato del lavoro è datata, vedi quanto detto nel nostro articolo Bilancio di competenze e orientamento.
- Avendo reso facoltative le attività sui vari costrutti psicologici indicati sopra, il percorso standard esamina in maniera strutturata solo conoscenze tecniche e capacità tecniche e trasversali; e risulta così un po’ povero. Manca ad esempio l’esame strutturato di valori professionali e interessi professionali che invece è presente nella maggioranza dei percorsi di bilancio esistenti
- Non è chiara la possibile integrazione nel percorso di bilancio dei risultati dei questionari sui vari costrutti psicologici. Non è chiara la loro utilità nel percorso. Nei percorsi di bilancio, interessi e valori sono indicatori di direzione, aiutano cioè a identificare possibili obiettivi professionali. L’esplicitazione di conoscenze e capacità, soprattutto quelle di natura tecnica, è utile per la messa a punto di percorsi di miglioramento dell’impiegabilità individuale attraverso l’apprendimento formale o non formale. La misurazione e esplicitazione di stili di coping, livelli di autoefficacia e locus of control, mancando nel percorso attività per il loro aumento o miglioramento, sembra invece fine a se stessa, anzi, qualora coping, locus of control e autoefficacia risultino inadeguati (coping), esterni (locus of control) o scarsi (autoefficacia), la comunicazione all’utente della propria inadeguatezza può avere un effetto demoralizzante.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.