Una sintesi di Storia del lavoro nell’Italia contemporanea, di Stefano Gallo e Fabrizio Loreto

N.B. ho scritto questo articolo con un sintetizzatore vocale, perciò possono esserci degli errori.

In estrema sintesi

Il libro è una cronaca organizzata in senso cronologico dei principali accadimenti relativi al lavoro in Italia. I sottotemi che descrive sono in particolare:

  • il quadro normativo
  • le vicende sindacali
  • la struttura della base produttiva italiana e i suoi cambiamenti
  • le modalità produttive nelle grandi aziende.

Riguardo al quadro normativo i principali temi sono i seguenti:

  • orario di lavoro e straordinari (differenziati per età e genere)
  • rapporto di lavoro (ugualmente differenziati per età e genere)
  • tutela della salute
  • gestione congiunta e conciliazione
  • disciplina dei licenziamenti
  • assicurazioni contro infortuni, malattia, gravidanza, pensione.

Nella storia del lavoro in Italia descritta dagli autori emergono una serie di dicotomie da un punto di vista organizzativo e/o di azione. Riguardo alla struttura e all’azione sindacale:

  • sindacato corporativo /antagonista
  • sindacalisti (e partiti) riformisti / rivoluzionari
  • interclassista / di classe
  • articolazione locale (camere del lavoro) / nazionale (federazione o confederazione nazionale)
  • generalista / di settore (ma anche i cobas)

Competenze dei dipendenti

  • artigiano (cioè esperto) / dequalificato / tecnico esperto (job enrichment)

Gestione del personale

  • autoritaria / basata sul concetto di risorse umane

Osservazioni

  • La struttura cronachistica rende purtroppo poco evidente l’evoluzione e la logica dei diversi sotto temi, si appiattisce tutto. Mancano totalmente tabelle di sintesi, ad esempio l’andamento dei salari reali, della produttività, dell’occupazione, etc.
  • Il libro dovrebbe chiamarsi Storia del lavoro dipendente nelle grandi imprese. Mancano totalmente i riferimenti ai lavoratori del commercio, artigiani, liberi professionisti, imprenditori, lavoratori dipendenti impegnati nei distretti industriali con struttura a rete (la terza Italia di Bagnasco), donne impegnate in lavori di cura. La terza Italia viene citata a p. 289 e 328, ma a parte questi accenni il tema è ignorato.
  • Gli autori non sono sociologi né economisti, e questo si nota: la descrizione delle dinamiche sociologiche del lavoro è a tratti stereotipata, e la prospettiva economica assente anche quando avrebbe contribuito a una migliore comprensione degli avvenimenti
  • Gli autori a un certo punto (280-181) affermano che i lavoratori delle grandi imprese e delle imprese pubbliche e i lavoratori di sesso maschile dagli anni ’60 in poi hanno goduto di un trattamento privilegiato rispetto agli altri lavoratori. Rinunciano però a sviluppare questo punto.
  • Il salario viene considerato una variabile indipendente
  • Viene prestata scarsa attenzione a politiche attive
  • Mi sembra non sia citata la legge che ha istituito la mobilità 1991
  • Ogni peggioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori dipendenti (ad esempio passaggio da pensioni retributive a contributive) viene letto in modo negativo. Invece il welfare e le tutele dovrebbero essere le stesse per tutti, indipendentemente da ruolo lavorativo, età, sesso.

 Il Regno d’Italia e gli anni della destra storica 1861-1876

Economia

L’Italia è un paese povero di risorse naturali, collocato in un territorio in gran parte poco fertile, in posizione marginale rispetto all’Europa, e, all’inizio del ‘900, con una percentuale molto alta di analfabeti.

Al momento dell’unità d’Italia l’agricoltura era la maggior fonte di ricchezza del paese, assorbiva 9 milioni di lavoratori, più del doppio di quelli impegnati nell’industria e nei servizi. Tre aree principali:

  • Val padana, con aziende agricole moderne medie o grandi, dirette da imprenditori.
  • Italia centrale e nordorientale caratterizzata da poderi a conduzione familiare, in genere mezzadri.
  • Italia meridione caratterizzato dal grande latifondo 26 (i numeri si riferiscono alle pagine del libro)
  • Dalle montagne partivano uomini e donne per svolgere lavorazioni agricole stagionali o in città.
  • Le famiglie contadine svolgevano anche lavori a domicilio soprattutto nel nord centro Italia, ad esempio allevamento, tessitura, e lavorazione del baco da seta 31.

Sindacale

Nuove forme di socialità maschile in città

  • (nel 1948 il Manifesto del Partito comunista, nel 1871 la Comune di Parigi)
  • grazie alla diffusione di circoli ricreativi 40 e associazioni popolari a partire dal 1850
  • società di mutuo soccorso per assistenza in caso di infortuni, malattie, invalidità e vecchiaia 42 i finanziatori potevano essere anche borghesi
  • cooperative di consumo poi di produzione e lavoro 44 promosse dai mazziniani
  • l’assistenza sociale era svolta da opere pie 51
  • Mazzini (morto 1872) era interclassista e nazionalista, aborriva la lotta di classe.
  • Dal 1854 prime agitazioni operaie 45 lodo Mancini a Biella

Ambito giuridico

  • Il lavoro dipendente non era codificato (locazione delle opere, trattato come un affitto) 47,
  • lo sciopero era un reato, vedi codice Pisanelli
  • Nel 1860 viene creato il Ministero di agricoltura industria e commercio con una commissione consultiva dedicata alla previdenza e al lavoro nel 1869 50

La sinistra storica e la crisi di fine secolo 1876-1900

Economia

  • grandi fabbriche per lana, cotone 56, con occupazione in maggioranza di giovani donne
  • In fabbrica da macchine manuali (tutte le operazioni sono compute manualmente dall’operatore)  macchine semi automatiche (la macchina, una volta messa a punto, svolge in autonomia alcune lavorazioni, ad esempio nel telaio meccanico il movimento del pettine, l’inserimento della trama -lanciatura della spola- e la battitura del filo sono fatti dalla macchina) gestite da operai meno specializzati 57, scioperi tessitori e braccianti 63
  • regime di fabbrica dispotico, descritto da regolamenti interni 59, anche se gli autori li descrivono come provenienti da negoziazioni 61.
  • dal 1870 grandi lavori di bonifica in Emilia e Veneto 54
  • opere pubbliche in particolare ferrovie e costruzioni
  • tutto questo creò un gran numero di braccianti salariati che lavoravano come avventizi 55

Sindacale

  • leghe di resistenza locali 65, e camere del lavoro da parte delle leghe di un singolo territorio 1891. Funzioni principali il collocamento, e poi istruzione e assistenza degli associati.
  • nascono anche federazioni nazionali di mestiere 66
  • in campo agricolo le cooperative gestivano terreni 67
  • repressione dei fasci siciliani intorno al 1890 costituito da leghe di contadini e minatori, 1898 moti del pane a Milano generale Bava Beccaris 68. Nello stesso anno a Genova il primo sciopero generale cittadino
  • avvio del 1° maggio nel 1890 70

Socialismo giuridico 75. Protezione attraverso leggi

  • Inchieste sulla condizione dei contadini e dei lavoratori 73.
  • dal 1880 legge per l’assicurazione contro gli infortuni,
  • per l’assicurazione contro la vecchiaia,
  • per la regolamentazione degli scioperi,
  • per la definizione dell’orario massimo di lavoro,
  • per un limite di età al lavoro 74.

Paternalismo imprenditoriale 76. dipinto il quarto stato 1902 76

L’età giolittiana 1900-1915

Economia

  • Lombardia, Piemonte e Liguria si crea il triangolo industriale: meccanico, metallurgico, chimico / nelle manifatture tabacchi 12.000 donne
  • gli addetti manifatturiero raddoppiano da 2 a 4 M, Urbanizzazione 92
  • si sviluppa anche il lavoro impiegatizio 95
  • migrazione dal meridione e dal Veneto anche verso l’estero: 14 milioni di persone lasciano l’Italia fra il 1871 e il 1914 verso Stati Uniti Argentina e Brasile

Politica

  • suffragio universale maschile nel 1912.
  • a partire dal 1901 le camere del lavoro furono costituite in quasi tutte le province italiane 101. Poi anche federazioni di categoria. Federterra fu la struttura sindacale più grande e influente 102.
  • sviluppo delle leghe cattoliche prevalentemente in campo agricolo 107.
  • Nel sindacato lotta vivace fra riformisti e rivoluzionari 103
  • 1906 Fondazione a Milano della CGL Confederazione generale del lavoro che coordinava camere del lavoro e federazioni 104, controllata dai riformisti
  • Nel 1912 anarchici e sindacalisti rivoluzionari fondano l’USI Unione sindacale italiana.
  • A partire dal 1906 vengono firmati in Italia i primi contratti collettivi 109 (Borsalino: salario minimo, l’esclusività delle assunzioni verso personale iscritto al sindacato, la rinuncia allo sciopero economico, il riconoscimento della commissione interna 111). I temi oggetto di contrasto in questo periodo erano le tariffe del cottimo, la durata dell‘orario di lavoro, il pagamento degli straordinari.

Legislazione

  • 1898 una legge sancisce l’obbligo di iscrizione a una forma di assicurazione contro gli infortuni 112 creazione medicina del lavoro 113.
  • si crea la disparità giuridica fra lavoro dipendente e lavoro autonomo 114.
  • All’interno del ministero dell’agricoltura, industrie e commercio viene creato il Consiglio superiore del lavoro con composizione mista: personale del ministero, degli imprenditori e dei sindacati.
  • Un accordo con la Francia allarga la copertura dello Stato sociale francese agli immigrati italiani 115.
  • Nel 1906 viene creato il corpo degli ispettori del lavoro
  • La legge Carcano del 1902 alza a 12 anni la soglia di ingresso al lavoro e proibisce alle donne l’impiego nei lavori sotterranei e il lavoro nei primi 30 giorni dopo il parto 116.
  • Nel 1910 viene istituita la cassa maternità per coprire il periodo di inattività prima e dopo il parto 117.
  • Un’altra legge determina la natura pubblica del rapporto di lavoro negli organismi pubblici.

La Prima guerra mondiale e il dopoguerra 1915-1922

Economia

  • Tutti gli uomini al fronte o in fabbrica 124, forte impulso al lavoro in fabbrica; meno coinvolte le donne 125. Piena occupazione con danni all’agricoltura.
  • In fabbrica disciplina rigida, aumento orario di lavoro, meccanizzazione, infortuni, malattie
  • Inflazione / proteste / repressione
  • Dopo la guerra grandi licenziamenti / conflitto sociale / socialisti eversivi / fasci di combattimento / 1919-1920 biennio rosso occupazione terre a sud e delle fabbriche (in risposta a serrata degli industriali)

Giuridico

  • Concertazione tramite Sottosegretariato di Stato alle armi e munizioni (con sedi regionali), che prevedeva degli organismi in cui sedevano anche alcuni sindacalisti, oltre a dirigenti pubblici e imprenditori 134, proseguita anche dopo la fine della guerra
  • I cattolici danno vita alla CIL Confederazione italiana dei lavoratori / gli interventisti all’Unione italiana del lavoro 137
  • Nel 1921 fondato il PCd’I che promuoveva consigli di fabbrica in alternativa alle commissioni interne

Dopoguerra

  • 1919 ricostituita Confindustria Confederazione generale dell’industria che rappresenta gli imprenditori
  • Nel 1919 La Fiom firma con le imprese metalmeccaniche un primo concordato nazionale (patto fra produttori), l’orario viene ridotto a 8 ore giornaliere per un totale di 48 ore, vengono fissati minimi salariali per tutte le industrie del settore, vengono riconosciute le commissioni interne. Queste disposizioni vennero poi estese ad altri settori industriali ad esempio il tessile 138
  • Durante la guerra ci furono molti provvedimenti relativi al lavoro. Fu deciso un sussidio ai congiunti dei militari richiamati alle armi che erano in condizioni di bisogno 146. Potenziata la normativa sugli infortuni sancendo l’obbligo di assicurazione anche in agricoltura con spesa a carico dei proprietari. Decisa la pensione 147 istituita un’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria 149 della durata massima di 120 giorni all’anno. 149 Viene introdotto il libretto di lavoro

Primi anni dell’Italia fascista 1922-1929

Economia

  • blocco dell’immigrazione deciso dagli Stati Uniti, battaglia del grano che portò un aumento dell’occupazione nell’agricoltura 161
  • negli anni 20 si diffonde il taylorismo e il fordismo Stabilimento FIAT Lingotto con catene di montaggio inaugurato nel 1923. 164 in Italia, tuttavia, il taylorismo rimase per molti anni un’eccezione.
  • Nuclei industriali al di fuori del triangolo Liguria Lombardia e Piemonte come il polo chimico di Marghera e nel bolognese il comparto motoristico e quello alimentare. Anche il settore tessile fu ristrutturato con un aumento della produttività attraverso l’intensificazione dei ritmi produttivi 167

Giuridico

  • Nel 1921 il movimento fascista distrusse sistematicamente le strutture operaie 153 soprattutto in Val padana. appoggiato degli agrari, da alcuni imprenditori e degli organi dello Stato
  • i partiti sindacati di sinistra non furono in grado di rispondere anche per le divisioni fra riformisti e socialisti 154. All’inizio del 1922 le forze sindacali si coalizzarono nell’alleanza del lavoro, con eccezione dei comunisti e dei cattolici 155. Lo sciopero generale promosso il 30 luglio 1922 fu però un fallimento.
  • Il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma il fascismo prende il potere
  • CNCS Confederazione Nazionale delle Corporazioni Sindacali, sindacato fascista nato nel 1922. Nel 1923 Confindustria riconobbe nel sindacato un interlocutore privilegiato 157. Nel 1925 Confindustria e sindacato fascista sottoscrivono il patto di Palazzo Vidoni che sanciva il riconoscimento reciproco esclusivo fra le due parti e la cancellazione delle commissioni interne 158. / Una legge del 1926 stabiliva il monopolio del sindacato fascista, riconosciuto come soggetto di diritto pubblico unico autorizzato a stipulare contratti collettivi nazionali di lavoro
  • Nel sistema corporativo, creato dal fascismo, il sindacato fascista faceva parte di un’architettura più ampia che includeva le corporazioni: enti statali che rappresentavano le diverse categorie economiche (industria, commercio, agricoltura, ecc.) e miravano a garantire la collaborazione tra le classi sociali per il bene comune.
  • cancellata la libertà di sciopero / creata la magistratura del lavoro /1927 carta del lavoro un manifesto dell’ideologia fascista

Il regime fascista, la Seconda guerra mondiale e la resistenza 1929-1945

Economia

  • crisi economica del 1929 crollano le esportazioni di alimentari e tessili, nei tre anni successivi la produzione cala del 20% e vengono tagliati anche i salari 185, questo crea una situazione di stagnazione che andrà avanti fino al 1935 e provocò numerosi agitazioni sociali 186
  • Il governo fascista rispose con un aumento dei lavori pubblici in particolare bonifica e costruzione infrastrutture. Sui terreni bonificati venivano costituiti i poderi, vedi ad esempio Latina e Sardegna
  • politiche anti-urbanesimo 188
  • privilegiare il lavoro maschile creando delle quote massime di impiego femminile 188
  • colonizzare le colonie di Libia e di Etiopia 188 189, altri ancora a lavorare in Germania.
  • Orario a 40 ore
  • fondato anche nel 1933 l’IRI istituto per la ricostruzione industriale ri che acquisì il controllo di grandi banche e complessi produttivi in crisi.
  • la produzione industriale tornò a crescere dopo il 1934 grazie agli investimenti per la guerra
  • Negli anni 30 in molte aziende italiane si diffuse il taylorismo ma senza raddoppio dei salari 191
  • in termini relativi l’indice di salari operai aumento meno di quello delle altre componenti 193
  • con l’entrata in guerra vengono congelati i contratti collettivi, ma l’inflazione porta disordini 1942-1944

Giuridico

  • Divieto del cottimo Bedaux, basato sul taylorismo (studio scientifico delle operazioni lavorative, utilizzando il cronometro per misurare i tempi standard e ottimizzare i processi). Era prevista una paga base commisurata alla quantità di lavoro che un operaio medio poteva svolgere in un determinato tempo, più un incentivo variabile in caso di superamento dello standard. Rimaneggiato nel 1934.
  • La Confederazione fascista dei lavoratori dell’industria ottenne conquiste apprezzabili ad esempio gli assegni familiari, le 40 ore settimanali per combattere la disoccupazione con riduzione del salario, la tredicesima mensilità, il sabato fascista e nel 1941 la cassa integrazione guadagni 193 L’assicurazione obbligatoria per alcune malattie professionali. 203, gli assegni familiari vennero estesi a tutti i lavoratori, la spesa per l’assistenza sanitaria aumentò in modo consistente attraverso la creazione di casse mutue e di matrice sindacale finanziate in maniera paritetica da imprenditori e lavoratori, lo stesso anche per i lavoratori agricoli, migliorate le tutele per le donne in gravidanza e dopo la nascita, fu creata l’opera nazionale maternità e infanzia 205
  • Nel 1930 fu istituito il Consiglio nazionale delle corporazioni e nel 1939 la Camera dei fasci e delle corporazioni in sostituzione della Camera dei deputati. In queste organismi sedevano esponenti di imprenditori e sindacati, alti funzionari ministeriali gerarchi del partito nazionale fascista 203
  • Nel 1933 vennero creati l’INAIL e l’INPS.

Consenso

  • la classe operaia 197 accettò il fascismo in modo pragmatico: né adesione, né contrapposizione piuttosto separatezza. Nel 1939 a Mirafiori Mussolini ricevette un’accoglienza molto fredda
  • grande consenso dai ceti medi imprenditori artigiani commercianti coltivatori diretti e mezzadri impiegati pubblici e privati insegnanti e professionisti 198 aumento costante dei dipendenti pubblici che a fine degli anni 20 arrivarono al milione di addetti, con retribuzioni molto alte 200 il fascismo creò anche dei sindacati per le diverse professioni intellettuali 201
  • In Italia la minoranza comunista creò una nuova Confederazione generale del lavoro che operava in clandestinità e che poi si fuse con la vecchia nel 1936, allargandosi poi anche alla corrente cristiana 206
  • Durante la guerra nascono i consigli di gestione che continuano a operare nei primi anni dopoguerra, tuttavia, all’inizio degli anni 50 vengono aboliti 245.

Ricostruzione e centrismo 1945-1960

Economia

  • dopo la guerra due milioni di disoccupati con forti tensioni sociali. In Sicilia furono uccisi 38 sindacalisti 229.
  • Gullo e poi Segni riforma agraria soprattutto nel sud e nel Delta padano 216, inoltre nel centro Italia migliorarono le condizioni dei mezzadri.
  • abbandono della terra da parte dei contadini attirati in città dalla possibilità di consumi e di retribuzioni più elevate. Grandi migrazioni interne dal meridione e dal Veneto ma anche dalla campagna ai centri cittadini più vicini. Riprende anche l’emigrazione all’estero 219
  • in alcune imprese fu introdotto il sistema della job evaluation: il sistema assegna punteggi ai dipendenti tramite interviste e questionari valutando fattori quali professionalità, responsabilità, e su questa base decide le retribuzioni indipendentemente dalla qualifica contrattuale del dipendente 237 / Altre imprese sviluppano il settore delle relazioni umane come ad esempio l’olivetti
  • Con il boom economico nel 1963 bene toccata alla piena occupazione

Sindacale

  • Costituzione italiana 1947 Repubblica basata sul lavoro, il lavoro è un diritto e un dovere. Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata, sufficiente, al riposo settimanale, alle ferie annuali, all’assistenza sociale; l’attività sindacale è libera lo sciopero è assicurato 221. In realtà la costituzione materiale, cioè l’attuazione pratica delle norme risentì della situazione politica creata dalla Cortina di ferro 222. Le norme relative alla rappresentanza sindacale previste art 39 non sono state mai applicate 227
  • nel 1944 fu costituita la CGIL Confederazione generale italiana del lavoro sindacato unitario che comprendeva le tre principali componenti politiche. E poi le camera del lavoro a livello provinciale e una Federazione nazionale per ogni categoria produttiva. la Cgil unitaria si spaccò in occasione dell’attentato a Togliatti 1948 / fondazione CISL e UIL
  • CNEL Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro che riuniva esperti e rappresentanti di categorie produttive con compiti di consulenza per aiutare Parlamento e governo su temi economici e sociali 227.
  • Negli anni 50 migliaia di operai politicizzati furono licenziati dalle grandi fabbriche, ci furono molte stragi operaie 123 124
  • Nel 1949 i braccianti ottennero il primo contratto collettivo nazionale
  • Si crearono inoltre anche sindacati autonomi nel pubblico impiego, nella scuola nei trasporti e nel credito
  • a fine degli anni 50 le imprese pubbliche si separarono da Confindustria costituendo due associazioni autonome una delle aziende dell’iri e l’altra delle altre aziende pubbliche

Giuridico

  • nel 1949 venne riformato di nuovo il collocamento con l’obbligo per le imprese che avessero più di 5 dipendenti di attingere agli elenchi con richieste numeriche.
  • Fu poi lanciato il piano casa 233 e la Cassa del mezzogiorno
  • nel 1950 fu approvato una nuova legge per la tutela madri, poi fu istituito un fondo per l’assicurazione contro l’invalidità e la vecchiaia nel 1952 e nel 1955 fu disciplinato l’apprendistato 234

Il centrosinistra e il lungo 69  1960-1973

Economia

  • Nel 1961 gli occupati nel settore secondario superano quelli nell’agricoltura 255
  • Migrazione interna: nei vent’anni successivi al 1955 si trasferiscono nel triangolo industriale due milioni e mezzo di persone dal sud, un milione dal Veneto
  • continua il processo di emigrazione all’estero con un saldo negativo di uscite pari a tre milioni
  • le famiglie diventano più piccole si occupano un solo nucleo familiare spesso si afferma il modello per cui lavora il marito 257 il lavoro femminile era mal pagato e le donne perdevano il lavoro in caso di crisi
  • si sviluppa il settore terziario che a metà degli anni 70 arriva a toccare i 10 milioni di addetti in particolare nel pubblico impiego raddoppia e ugualmente raddoppiano commercio, alberghi e ristoranti 259
  • le retribuzioni degli impiegati inoltre aumentano notevolmente rispetto a quello degli operai 260
  • i settori che tiravano di più erano il metalmeccanico impegnato nella produzione di automobili elettrodomestici, il siderurgico, la chimica in particolare gonna gomma plastica e petrolio e petrolio 260
  • si ha una diffusione del fordismo ma senza raddoppio degli stipendi causando una degradazione del lavoro e il peggioramento della salute operaia con un aumento degli infortuni 261 12 morti al giorno nell’industria, aumenta la quota di operai dequalificati che passa dal 40 al 63%. Il fordismo all’italiana creo una classe operaia più giovane e meno politicizzata e frustrata da un lavoro poco attraente e nocivo 263
  • intervento statale nel Sud Italia con la costruzione di nuovi poli industriali ad esempio l’italsider a Taranto 256

Sindacale

  • Nel 1956 ci sono scontri a Genova contro un convegno del movimento sociale 365 e poi altri disordini in altre città
  • nel 1962 ci sono gli scontri in piazza Statuto a Torino contro un accordo separato alla Fiat.
  • nel 1963 viene fondata la rivista Quaderni Rossi che dà voce all’operaismo. L’operaismo è un movimento teorico e politico che si sviluppa come critica sia al capitalismo sia al Partito Comunista Italiano (PCI) e ai sindacati. Esso si concentra sul ruolo centrale della classe operaia nella società industriale e sulla sua capacità di trasformare il sistema produttivo e sociale attraverso la lotta di classe. Esponenti Panzieri, Tronti 266
  • Nel 1963 viene stipulato un accordo che autorizzava la contrattazione integrativa 267
  • le federazioni sindacali industriali come la FIOM e la FIM hanno posizioni agguerrite 268
  • il 68 inizia con le lotte studentesche, si costituiscono gruppi extraparlamentari e poi si mettono in moto anche gli operai a Valdagno e nelle principali fabbriche italiane creando comitati unitari di base in contrapposizione alle commissioni interne 269 alle lotte parteciparono gli operai massa ma anche gli operai specializzati
  • la sinistra sindacale era forte fra i metalmeccanici del Nord Italia 271 le sue caratteristiche erano la democrazia diretta, l’autonomia del sindacato dalla politica, l’unità. Nelle fabbriche si crearono i delegati di fabbrica i delegati si diffusero ulteriormente creando i consigli di fabbrica 274
  • Nell’autunno del 1969 si aprì la stagione dei rinnovi contrattuali che portò a ottenere un aumento uguale per tutti del 20%, 40 ore settimanali pagate come 48, parità di trattamento fra operai e impiegati con numerosi scioperi e scontri,
  • Nel 1972 fu creata la Federazione unitaria Cgil Cisl e Uil soluzione più arretrata riguardo alla semplice fusione 276 fu invece creata la Federazione lavoratori metalmeccanici che riuscì a ottenere lo straordinario volontario, le 150 ore e l’inquadramento unico nel 1973 fu introdotta anche una sola scala classificatoria di tutte le qualifiche

Giuridico

  • nel 1962 la legge sulla scuola media unica, nel 1969 la liberalizzazione degli accessi universitari
  • cancellazione delle gabbie salariali nel 1969 che portò un aumento del 20% nelle buste paga dei lavoratori meridionali
  • Il centrosinistra realizza una serie di innovazioni, ad esempio, l’aumento delle pensioni di base, l’assicurazione volontaria per le casalinghe, il miglioramento dei trattamenti INPS, l’introduzione della pensione di anzianità, con un rilevante aumento della spesa pensionistica e una moltiplicazione dei dipendenti pubblici 279 fu introdotto anche il sistema retributivo per il calcolo della pensione il principio di adeguamento all’inflazione tramite la scala mobile
  • Legge 300/ 1970 statuto dei diritti dei lavoratori inizialmente promosso dalla Cgil applicata ad aziende con più di 15 dipendenti. Lo statuto riconosce libertà di opinione, tutela della salute, divieto di controllo tramite impianti audiovisivi, e (articolo 18) il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo 282. In concreto, le garanzie vengono sviluppate a favore del rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato nella grande impresa svolto dal lavoratore di sesso maschile, lasciando tutti gli altri (autonomi, dipendenti artigiani, commercianti, donne) esposti al precariato e al lavoro nero e con minori o inesistenti tutele assistenziali (indennità di maternità, infortunio, disoccupazione).

La cesura degli anni 70  1973-1980

Economia

  • nel 1974 c’è una grave recessione economica internazionale dovuta alla crisi petrolifera del 1973 seguita al quadruplicamento del prezzo del petrolio. il prodotto interno lordo nel 1975 calo del 2% in ogni caso gli occupati continuarono ad aumentare. Aumentato di molto anche la forza lavoro femminile, nel 1982 a quasi 7 milioni grazie all’espansione del settore terziario. 287 La contrazione economica si accompagnò all’inflazione con un aumento della piccola e media impresa.
  • La Fiat aprì nuovi stabilimenti nel Sud Italia grazie a finanziamenti statali, tuttavia, in questo periodo si chiude la fase degli investimenti pubblici nel Sud Italia 288 le aziende più grandi esternalizzano la produzione
  • nel 1977 Bagnasco e Becattini evidenziano l’esistenza di una Terza Italia nelle regioni del centro e del nord-est costituita da piccole imprese che lavorano in rete in distretti industriali 289 in questo periodo si ebbe anche decentramento istituzionale previsto dalla costituzione 289
  • a seguito dei rinnovi contrattuali eseguiti alle lotte del 68 il costo del lavoro era cresciuto in modo notevole
  • L’inflazione nel 1978 viaggiava intorno al 20% riducendo il potere d’acquisto di dipendenti e pensionati.
  • Dal 1973 l’Italia comincia a svalutare la lira ma questo fenomeno si interrompe nel ‘79.
  • le aziende avviarono grandi processi di ristrutturazione produttiva col superamento graduale del modello fordista 291 In particolare A. inseriscono l’elettronica e l’informatica nella produzione, B. adottano il decentramento produttivo, C. utilizzano i passaggi di qualifica per premiare i dipendenti più qualificati 292.
  • Nel 1978 esce il libro Lo spirito Toyota che si fondava just in time, kaizen, produzione snella grazie all’automazione e al coinvolgimento dei dipendenti 294
  • la crisi economica del 1973 e la strategia della tensione (bombe a Milano 1969 e 1973, Brescia 1974, etc.) portano il sindacato sulla difensiva 300. In occasione dei rinnovi contrattuali del 1976 i sindacati ottennero di essere informati sulle strategie aziendali ma alcune federazioni misero da parte gli aumenti uguali per tutti. Lama fu contestato alla Sapienza nel 1976.
  • All’inizio del 1978 le confederazioni sostengono il governo con la linea dell’Eur che prevedeva moderazione salariale con cessioni anche in tema di riduzione del personale di fronte a una crisi che non accennava a finire. In più quest’anno ci fu anche il rapimento di Aldo Moro. Nel 1979 viene ucciso Guido rossa.
  • Nel 1980 ci fu l’occupazione della Fiat a seguito di un piano che prevedeva la ristrutturazione produttiva col licenziamento di molti operai, ma la lotta fu sconfitta con la marcia dei 40.000 304
  • Le spese pubbliche crebbero notevolmente, nel 1973 furono introdotte le baby pensioni per i pubblici dipendenti che permettevano di andare in pensione con 14 anni di contributi per le lavoratrici madri. Lo Stato difende l’occupazione delle aziende in crisi attraverso la GEPI che rileva imprese decotte e la legge 675/1977 308.

Giuridico

  • Negli anni 70 ci fu il varo di riforme storiche: il referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio falli, la legge 151/1975 riformò il diritto di famiglia, la legge 405/1975 istituiva i consultori familiari, legge 194/1978 autorizzava l’aborto. Nel 1970 e 1977 sono decentrate alle Regioni alcune funzioni allo Stato. La legge 903/1977 stabilì parità di trattamento fra lavoratrici e lavoratori. La legge 833/1978 istituì il sistema sanitario nazionale finanziato dalla fiscalità generale.

La fine della prima Repubblica 1980-1992. Ripresa consumi e debito pubblico

Economia

  • Fallimenti e riduzione di personale nelle grandi imprese, altre vendute a stranieri Zanussi, Buitoni, Galbani, Parmalat
  • Nel 1995 gli impiegati metalmeccanici sono ancora il 32% ma perdita centralità operaia
  • Il baricentro si sposta dal triangolo industriale alle regioni del centro e del nord est e dalle fabbriche medio grandi a stabilimenti sotto i 50 o addirittura sotto i 15 dipendenti (terza Italia -le altre nord ovest e sud). Tirano i settori moda e macchine industriali 319
  • Aziende che operano in rete, alcune con elevata specializzazione, altre dedicate invece allo sfruttamento intensivo di manodopera non qualificata 317. Vedi Benetton
  • 1980-1990 agricoltura raddoppia valore della produzione: riso, frutticoltura e allevamento più industria alimentare di trasformazione, vedi Parmalat e Barilla. Aziende di trasformazione sono presenti anche al sud 320
  • I lavoratori del settore di servizi salgono a quasi 15 milioni nel 1992 in particolare per nuovi ingressi femminili 323 grazie all’espansione dei servizi alla persona.
  • 1983-1992 espansione economica. Consumi+30% L’Italia vanta il record mondiale di numero di automobili pro capite dopo gli Stati Uniti, il 70% delle famiglie alla casa, è il paese col maggior numero di telefonini 323
  • nel 1990 il debito pubblico supera il prodotto interno lordo, e la disoccupazione giovanile ha un tasso doppio rispetto a quello europeo. 323
  • produzione robotizzata e isole produttive in Italia: operai controllori di una produzione robotizzata 325 Inn Fiat viene creata lavorazione asincrona dei motori che sostituisce la vecchia catena di montaggio: robot trasportatori portavano dal magazzino i pezzi necessari alle diverse stazioni di lavorazione dove squadre di operai montavano i pezzi, a Mirafiori e a Termoli 327. Ricerca del coinvolgimento degli operai come nel modello Toyota.

Politica

  • viene chiusa la cassa per il Mezzogiorno e una buona parte delle aziende pubbliche viene privatizzata
  • 329 continua inoltre la liberalizzazione del commercio estero con l’ottava sessione dei negoziati del GATT nel 1986 (la Cina nel 2000)
  • Nel 1982 la Confindustria disdice l’accordo del 1975 sulla scala mobile, tuttavia, la mediazione del governo Fanfani favorì l’accordo fra le parti sociali che prevedeva un limitato abbassamento della copertura della contingenza. L’intervento statale ricreava una soluzione neocorporativa con uno scambio triangolare 331.
  • Nel 1983 le elezioni portarono alla creazione di un governo guidato da Craxi. Accordo per superare la scala mobile firmato solo da Cisl e Uil. Il governo Craxi vara un decreto-legge che recepiva i contenuti dell’intesa. Nel 1985 la Cgil perde il referendum contro l’accordo 331.
  • Nei sindacati diventa maggioritaria la presenza di pensionati 333 si sviluppano poi sindacati autonomi di base come i Cobas 333
  • nel 1992 a causa di Tangentopoli cade il governo e poi ci sono gli assassinii di Falcone e Borsellino. Nel 1992 c’è un accordo triangolare fra Amato, Confindustria confederazioni sindacali per la cancellazione della scala mobile. Nel 1992 viene varato anche il sistema monetario europeo e si ha il divorzio fra Banca d’Italia e ministero del Tesoro che costringe il governo a finanziare il debito pubblico non più stampando moneta ma collocando obbligazioni sui mercati 335. Il debito pubblico continua ad aumentare.
  • Nel 1982 viene istituito il trattamento di fine rapporto, nel 1983 la riforma del pubblico impiego nel 1984 i contratti di formazione lavoro, poi viene disciplinato part time, poi viene introdotto il contratto di solidarietà, poi la legge 56/1987 riforma il collocamento creando i servizi per l’impiego viene abolita la chiamata numerica, aumenta la possibilità di ricorrere a contratti a termine e part time.
  • Aumentano gli infortuni, le malattie professionali nelle piccole imprese 338, nel 1990 viene approvata la legge sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, e poi nel 1991 la legge sulle azioni positive per realizzare la parità tra lavoratrici e lavoratori con la creazione del comitato nazionale di parità 339
  • nel 1992 il governo Amato presenta una finanziaria da 93.000 miliardi che prevede la riforma della sanità, e le riforma delle pensioni con l’aumento dell’età pensionabile a 65 anni per gli uomini a 60 per le donne
  • negli anni 80 si diffonde l’immigrazione straniera, ad esempio, nelle campagne siciliane, nel settore turistico e alberghiero, nell’edilizia, nell’assistenza domiciliare 341. Secondo gli autori non si tratta di sostituzione del lavoro italiano ma di trasformazione del mercato del lavoro 343. La normativa però era insoddisfacente nel 1990 fu approvato il decreto flussi che prevedeva una programmazione degli ingressi in Italia circa 20.000 all’anno e poi il primo provvedimento di sanatoria 344.

Un’altra Repubblica? (dal 1993 a oggi)

Economia

  • nel 2008 c’è la grande recessione e nel 2011 L’Italia rischia il default a causa dello spread fra titoli italiani e tedeschi 351
  • scomparsa dell’Italia industriale secondo Gallino 350. Lo sviluppo economico italiano viene trainato da un quarto capitalismo caratterizzato da aziende di medie dimensioni multinazionali tascabili come Armani, Barilla, Ferrero, Luxottica, Prada, mentre invece in molte aree metropolitane di Genova Milano Torino deindustrializzazione.

Politica

  • nel 1992 nasce l’Unione europea che nel 2013 raggiunge i 28 paesi. Nel 2009 viene approvata la Carta dei diritti fondamentali dell’unione europea che ha una sezione dedicata al lavoro 349
  • nel 1993 cade il governo Amato, la mafia mette le bombe a Firenze, Roma, Milano, Ciampi diventa presidente del consiglio. Il Protocollo Ciampi con imprenditori e sindacati avvia l’epoca della concertazione il protocollo prevedeva A. il confronto sistematico fra governo e parti sociali sulla politica economica, B. due livelli di contrattazione: un contratto nazionale e un contratto decentrato a livello aziendale o territoriale, C. politiche attive del lavoro L’accordo portò alla riduzione dell’inflazione. Nel 1993 sindacati e Confindustria firmarono l’accordo che prevedeva la costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie RSU sui luoghi di lavoro, assegnate per un terzo ai sindacati più rappresentativi e per la parte restante elette dai lavoratori 353. La concertazione entra in crisi dal 2000: A. il secondo governo Berlusconi marginalizza i sindacati, B. i sindacati si indeboliscono e l’unità sindacale termina nel 2002, C. la globalizzazione e l’integrazione europea richiedono risposte rapide e portano meno spazi di manivra
  • nel 1995 viene approvata la riforma Dini delle pensioni che prevedeva il passaggio graduale dal sistema retributivo a quello contributivo 357 e l’avvio della previdenza integrativa. Presso l’inps viene creata la gestione previdenziale separata per i collaboratori coordinati e continuativi.
  • Nel 1997 viene approvato il pacchetto Treu che migliorava la possibilità di lavoro a tempo parziale a tempo determinato recependo le direttive europee introduceva il lavoro interinale, si ebbe anche la diffusione dei lavoratori coordinati e continuativi già previsti da una legge del 1973 359
  • la Flex security è un concetto nato nei paesi scandinavi che metti assieme flessibilità dei lavoratori ma sicurezza per i lavoratori durante le fasi di disoccupazione dovute alla flessibilità, in Italia questo portò all’approvazione della legge Biagi che allargava la possibilità di utilizzare i contratti atipici e ne introduceva di nuovi aumentava la possibilità per le aziende di ricorrere al part time e al tempo determinato e in più prevedeva anche i voucher, cioè, buoni lavoro. I cococo vengono sostituiti dai cocopro per cui erano previsti modesti contributi previdenziali 362
  • a seguito della crisi finanziaria del 2008 L’Italia insieme ad altri paesi entra in recessione. Nel 2011 l’Italia rischia il default e viene approvata la riforma Fornero delle pensioni che generalizza il sistema contributivo e innalza i requisiti e l’età per la pensione di vecchiaia creando gli esodati. Inoltre, un’altra legge contrastava le false partite IVA e aumentava la possibilità di ricorrere a voucher 363
  • nel 2014 viene approvato il Jobs Act che interviene sull’articolo 18 prevedendo un contratto a tutele crescenti che limitava il ricorso all’istituto del reintegro e sostituiva il risarcimento al reintegro 363. Un elemento positivo fu l’estensione agli autonomi degli ammortizzatori sociali 364

Approfondimenti: qualità totale, nocività ambientale, povertà diffusa

Economia

  • Nelle fabbriche si sono diffuse le pratiche di job enrichment e una gestione moderna delle risorse umane; le unità produttive sono più piccole, le lavorazioni sono svolte da macchinari avanzati, nello stabilimento di Melfi la FIAT adotta il toyotismo. Vengono create unità tecniche elementari UTE composte da poche decine di lavoratori e gli operai partecipano alla gestione del reparto, collaborando fra loro, assistiti da una figura intermedia 366. Il dipendente ha però retribuzioni più basse rispetto a quelle standard FIAT e lavora a turni. Nel 2006 Marchionne introduce il World class manufacturing che prevedeva di completare il prodotto all’interno di UTE più piccole, con un immediato controllo di qualità 367.
  • Nel settore terziario lavorano 7 occupati su 10. Dei lavoratori nei servizi, 30% dipendenti pubblici, 30% turismo, trasporti, ristorazione, 20% liberi professionisti, 20% altro: credito, sport, etc. Gli occupati sono 18 milioni di cui 3 nel settore pubblico scuola e sanità. I contratti a tempo indeterminato 15 M mentre a termine 3 M. I lavoratori stranieri sono 2 M. pari al 10%. Le lavoratrici 10 milioni
  • diffusione del lavoro povero che nel 2019 coinvolgeva il 12% dei lavoratori italiani 370. (necessari minimi salariali). Vedi logistica e contratti pirata / vedi rider e gig economy (lavoretti) / vedi l’azione della procura della Repubblica di Milano contro i bassi salari
  • minimo aumento dei salari medi che in Italia è stato addirittura negativo 371 (ma produttività 2000-2022 solo 4%) mentre in altri paesi aumentato del 30% o ancora di più. 371 le retribuzioni dei manager invece sono molto aumentate 371.
  • Il tasso di disoccupazione 2024 6% Il tasso di occupazione femminile solo il 53%. La disoccupazione giovanile 13%. giovani laureati che vanno all’estero 373
  • Un’altra caratteristica è quella di braccianti agricoli molti dei quali stranieri. La legge 94/2009 ha creato il reato di ingresso e soggiorno illegale 376
  • produttività bassa: gli autori la misurano dal 1990, in modo da far vedere che in questo periodo i salari (-3%) sono saliti meno della produttività (+22%); ma inizi a misurare dal 2000, allora la produttività è rimasta stagnante salendo solo + 4%
  • continua la deindustrializzazione (caso FIAT e indotto) e la progressiva trasformazione dell’economia italiana in un’economia da bar, vale a dire basata su servizi a basso valore aggiunto e scarso contenuto tecnologico

Giuridico

  • Una legge del 1994 istituisce la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

 

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.